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Una storia che tocca cuore e anima ci porta nell'entroterra siciliano degli anni '50, dove una ragazzina quindicenne venne uccisa per strada dal suo spasimante perché si ostinava a difendere il suo diritto di studiare e di scegliere chi amare, anziché corrispondere ai suoi desideri sentimentali.

"Diario dell'Anima. Quando il cuore riscopre l'amore di Dio" o Un cammino sincero, fatto di pensieri, preghiere e riflessioni, nato dal desiderio autentico di riconnettersi con Dio. Un diario spirituale per chi cerca risposte, ma soprattutto per chi ha il coraggio di porsi domande. Una testimonianza di fede che parla al cuore di tutti: di chi è in cammino, di chi è in ritorno, di chi non ha mai smesso di cercare. Lasciati ispirare, riscopri il dialogo con Dio, accendi la tua luce.

Con questa raccolta di racconti, Alberto Guarneri Cirami ci offre una raccolta di storie intense e toccanti che catturano l'essenza della stagione fredda e il calore delle festività natalizie. Ogni racconto è un viaggio nella memoria, un ritorno ai luoghi dell'infanzia e della giovinezza, dove la nostalgia e la malinconia si mescolano con la bellezza dei ricordi. Attraverso personaggi che ritornano alle loro città natali, avvolte nella nebbia e nel silenzio invernale, Cirami esplora temi universali come il passare del tempo, la solitudine e la trasformazione. Le città, una volta familiari e vivaci, ora appaiono trasformate, riflettendo i cambiamenti interiori dei protagonisti. Con una prosa delicata e raffinata, “I racconti d'inverno” ci invita a riflettere sulla nostra storia personale, sui legami che ci definiscono e sulle esperienze che ci hanno plasmato. È un'opera che celebra la memoria e la resilienza umana, ricordandoci che, nonostante il tempo e la distanza, i luoghi e le persone che abbiamo amato rimangono sempre con noi, come echi nella nebbia.

Una famiglia meridionale per migliorare le condizioni lavorative ed economiche decide di lasciare il paese d'origine per emigrare nel triangolo industriale (Milano, Torino, Genova). Padre, madre e otto figli, una sera di inizio settembre del 1968 si recano alla stazione Policoro-Tursi per salire sul treno diretto da Reggio Calabria fino a Genova. Il protagonista del racconto è un bambino di soli 10 anni che si trova a viaggiare per due giorni prima di giungere a destinazione. L'arrivo a Genova, una grande città sconosciuta, nella quale comincia una nuova crescita fisica, intellettuale e lavorativa che lo porterà ad essere un uomo. Il bambino interiore, quello cresciuto nel piccolo paese del sud, sembra assopirsi per molti anni ma, grazie a un evento che si manifesterà solo in età adulta, si risveglia diventando una testimonianza che raccoglie quesiti, emozioni, ricordi. La voce di Mauro, sradicato dal suo paese di origine, dal suo ambiente, dai suoi affetti parentali e amicali, ci svela le difficoltà per ambientarsi in una città grande e diversa ma anche la gioia di riscoprire che il suo cuore non ha mai dimenticato le sue origini.

"Italia un Paese in Stand-by" è un'opera di saggistica narrativa che esplora con lucidità e passione le cause profonde della stagnazione italiana, affrontando le contraddizioni e le fragilità di un Paese ricco di potenziale ma paralizzato da inerzie storiche e culturali. Attraverso un percorso articolato in quattro parti, Vincenzo Di Domenico analizza il peso della burocrazia, l'instabilità politica, il divario Nord-Sud, il collasso del sistema educativo, le crisi economiche e culturali, e l'emarginazione delle giovani generazioni. Con uno stile accessibile ma rigoroso, l'autore alterna dati, testimonianze, casi emblematici e riflessioni personali per raccontare un'Italia sospesa, in cerca di identità e futuro. L'opera non si limita alla diagnosi: propone visioni e azioni concrete per riaccendere un Paese che sembra aver smarrito la fiducia in sé stesso. Un libro che invita a guardare l'Italia negli occhi, a comprendere le radici della sua immobilità e a sognare – con realismo – una rinascita possibile. Un appello alla responsabilità collettiva, destinato a chi crede che il cambiamento cominci sempre da una domanda scomoda, ma necessaria.

Dodici anni. Un'estate diversa. E un segreto che aspetta da troppo tempo. Ogni estate, per nove anni, Luca ha lasciato Milano per passare le vacanze in campagna dalla nonna. Un rituale silenzioso, tra una nonna intransigente, una zia amorevole, giochi solitari e domande che nessuno sembrava voler ascoltare. Ma quest'anno qualcosa è cambiato. Un'amicizia nuova e misteriosa, un diario nascosto, una scatola di latta che aspetta solo di essere aperta. E soprattutto una domanda che non può più restare senza risposta: chi è davvero suo padre? Nel cuore dell'estate più lunga della sua vita, tra corse in bicicletta, sagre di paese e pomeriggi sospesi, Luca scopre che crescere non è solo una questione di tempo, ma di sguardi che cambiano, verità che fanno meno paura, e porte che, a volte, si aprono solo se si ha il coraggio di bussare. "Nove estati di solitudine" è il racconto lieve e profondo di un ragazzo che impara che la solitudine non è solo assenza degli altri, ma un mondo che — spesso — ci costruiamo da soli. Un romanzo che parla di crescita, memoria, relazioni mancate e del momento esatto in cui si smette di essere bambini.

Jayden ha quaranta anni e lavora come archeologo a Ottawa. Nonostante l'ottima posizione, non si sente appagato. L'ossessione per la ricerca lo spinge lontano, troppo lontano. Da tutto, da tutti, isolandolo da affetti e da relazioni con precedenti compagni. L'ultima spedizione porta lui e la sua squadra nel Nunavut, nell'estremo e nevoso nord del Canada, dove un incidente durante una spericolata ricognizione solitaria gli è quasi fatale. Sicuro di morire chiude gli occhi, ma quando li riapre si ritrova nella base da cui era partito e nessuno sa dire come sia tornato indietro. Chi lo ha salvato e lasciato alle porte dell'avamposto? Un clan autoctono e sconosciuto, come affermano i militari canadesi, o un terrorista fuggito dalla Siberia, come dichiara un sottotenente russo arrivato per catturarlo? Lui non ne ha idea, e non sa se immagini frammentate di una caverna e di un ragazzo dagli occhi di ghiaccio siano solo frutto della sua fantasia. Per questo motivo, accompagnato dall'amico Iggiq e dai militari, Jayden si rimette in marcia per tornare negli stessi luoghi dove, dopo aver ritrovato la sua motoslitta, scopre l'esistenza di una caverna che credeva d'aver visto solo in sogno. E un giovane dall'aspetto selvaggio, aggressivo e impaurito i cui occhi glaciali e i segreti che cela rischiano di sconvolgere ogni sua convinzione.

Gabriele lavora a Milano come impiegato di una compagnia assicurativa. È un uomo comune e abitudinario che combatte ogni giorno contro la propria ipocondria, una serie quasi completa di manie ossessive e un senso di inadeguatezza che, spesso, lo porta a inciampare nei suoi stessi piedi. È stato lasciato dal fidanzato da non molto, e l'unico reale piacere lo ritrova tra le righe di una rubrica queer che segue con passione. Tutto cambia il giorno in cui eredita da una zia una casa a Venezia. Stanco di una vita monotona, incitato dai consigli dell'anonimo giornalista che tanto ammira, decide di trasferirsi per realizzare il suo sogno: scrivere un romanzo. Giunto nella nuova residenza scopre, però, che il negozio di strumenti musicali al piano inferiore è gestito da Mattia: un ragazzo casinista che abita nel retro del locale e con il quale non fa altro che scontrarsi. Ciò che Gabriele non sa è che il suo vicino è proprio la persona che gestisce la rubrica, con cui ha iniziato oramai una fitta e amichevole corrispondenza. In un susseguirsi di equivoci, di verità non dette e attrazione incomprensibile, potranno i due trovare un modo per stare vicini senza litigare? Romance MM liberamente ispirato alla commedia romantica del 1940 "Scrivimi Fermo Posta".