Edizioni di Storia e Letteratura: Biblioteca italiana. Testi e studi
Rime
Gregorio d'Arezzo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2018
pagine: 180
Gregorio d'Arezzo, frate, medico e fisico (XIV sec. in.-1365 ca.), epigono del suo illustre concittadino Guittone, è poeta che vanta una produzione meritevole di attenzione nel panorama, pure ad oggi ancora in buona parte da esplorare, dei rimatori minori del Trecento. Questo volume presenta la prima edizione critica dell'intero corpus di rime attribuitegli, tra le quali si segnalano canzoni indirizzate a figure di rilievo come Francesco Petrarca e Sennuccio del Bene, un poemetto allegorico in cinque canti rimasto fino ad oggi completamente inedito e due sonetti ritornellati. La sua produzione poetica si distingue per un rigoroso contenuto morale e non trascurabili spunti di specifico interesse storicopolitico, sempre celati sotto un vivace, articolato e spesso arduo linguaggio figurato, all'insegna del 'trobar clus' più oscuro.
Il poeta e la grazia. Una lettura dei manoscritti della «Storia» di Elsa Morante
Monica Zanardo
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2017
pagine: 308
Elsa Morante (1912-1985) è ancora oggi considerata tra le scrittrici più importanti del secondo dopoguerra. Il volume analizza le carte manoscritte del suo romanzo "La storia" (1974) attraverso gli strumenti della filologia d'autore. I manoscritti forniscono infatti preziose indicazioni di lettura grazie agli appunti e alle note che l'autrice deposita nelle sue carte, e che includono riferimenti bibliografici e precisazioni sulla caratterizzazione dei personaggi. Monica Zanardo analizza anche le carte di "Senza i conforti della religione", romanzo a lungo annunciato ma mai portato a compimento, della cui materia narrativa si nutre "La storia".
Scritti vari
Giovan Battista Marino
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2017
pagine: 176
Il volume riunisce quattro scritti mariniani: il Prologo al «Pastor Fido» di Battista Guarini (1599 ca.), la Lettera di Rodomonte a Doralice (1607), il Discorso accademico recitato nell'Accademia napoletana degli Oziosi (postumo, 1626) e gli Argomenti all'Erocallia di Giovan Battista Manso (postumi, 1628). Ogni testo è corredato da ampia introduzione, nota filologica e commento. L'edizione consente di collocare un gruppo di scritti poco noti nel più ampio quadro dell'attività mariniana, valorizzandone le specificità stilistico-retoriche e, al contempo, i rapporti con la biografia e con il quadro storico-culturale di riferimento.
Il tramonto dell'onestade
Paolo Cherchi
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2017
pagine: 340
“Onestade” designa nell'italiano antico un criterio etico ed estetico basato sul giusto equilibrio tra il bello e l’utile, una nozione risalente all'honestum di Cicerone che lo intendeva come insieme delle virtù cardinali e fine della vita morale. Questo libro indaga la scissione di quella diade tra Cinquecento e Seicento, a partire dall'affermarsi della priorità machiavelliana conferita a ciò che è pratico e materiale. L’“onestade” viene progressivamente a identificarsi con quelle buone maniere che celano di fatto l’utile personale, mentre si afferma una cultura della conversazione e del conformismo che porta con sé l’attenzione al controllo e alla lettura delle emozioni. La svolta finale avviene con il giusnaturalismo che pone le emozioni, come moventi delle azioni, al centro del discorso morale, spodestando le virtù. Alla fine del percorso stanno il concetto di onestà moderna, che si misura con il diritto, l’utilitarismo, che pone l’utile come fonte e fine del bene personale e civile, e il personaggio del “romanzo moderno” che, a differenza dell’“eroe cavalleresco” predestinato dall'orizzonte dell’“onestade”, è condannato a scrivere la propria storia.
Favole e sonetti pastorali
Luigi Clasio
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2016
pagine: 432
Accademico della Crusca, apprezzato filologo, insegnante di filosofia e matematica nelle scuole leopoldine, il sacerdote Luigi Fiacchi (1754-1825), che preferì denominarsi grecamente Clasio, è ricordato soprattutto per le sue "Favole", nelle quali ai nobili animali della tradizione esopica si uniscono quelli ben più umili della campagna toscana (con le galline, anche le tignole e le piattole) e alla disposizione poetica classicheggiante si sposa perfettamente il gusto della lingua viva, mentre la morale è offerta spesso con sorridente buonsenso. Alle "Favole" vanno uniti per volontà dell'autore i "Sonetti pastorali", e delle due opere si offre qui per la prima volta un'edizione critica ampiamente commentata.
Lo stato rustico. Volume Vol. 1
G. Vincenzo Imperiale
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2016
pagine: 284
La fabula dello Stato rustico è elementare: narra il viaggio del pastore Clizio e della Musa Euterpe lungo un itinerario reale e fantastico insieme, un viaggio tra Genova ed Elicona. Su questa trama narrativa si intesse una struttura complessa, nella quale ampie digressioni descrittive, morali e didascaliche si alternano, ma anche si sovrappongono e combinano, convivendo con materiali della letteratura esameronica, con i temi della poesia lirica ed elegiaca, e della letteratura pastorale, pescatoria e venatoria, con oggetti d'arte e di natura. I giudizi dei primi lettori concordano nel riconoscere al poema novità nelle immagini e nelle figure, curiosità dei traslati, stile meraviglioso: un testo dunque di indubbia importanza per intendere la letteratura italiana di primo Seicento.
Lo stato rustico. Volume Vol. 2
G. Vincenzo Imperiale
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2016
pagine: 573
La fabula dello Stato rustico è elementare: narra il viaggio del pastore Clizio e della Musa Euterpe lungo un itinerario reale e fantastico insieme, un viaggio tra Genova ed Elicona. Su questa trama narrativa si intesse una struttura complessa, nella quale ampie digressioni descrittive, morali e didascaliche si alternano, ma anche si sovrappongono e combinano, convivendo con materiali della letteratura esameronica, con i temi della poesia lirica ed elegiaca, e della letteratura pastorale, pescatoria e venatoria, con oggetti d'arte e di natura. I giudizi dei primi lettori concordano nel riconoscere al poema novità nelle immagini e nelle figure, curiosità dei traslati, stile meraviglioso: un testo dunque di indubbia importanza per intendere la letteratura italiana di primo Seicento.
Lettere. Rime. Carmina. Cronaca di Modena
Lodovico Castelvetro
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2015
pagine: 462
Ricchissimo di implicazioni culturali, storiche e autobiografiche, il carteggio del filologo e critico modenese Lodovico Castelvetro (1505-1571) restituisce l'impressione di un letterato in fervido dialogo con il suo mondo: giudice severo, benché tutt'altro che hors de la mêlée, del dibattito politico del suo tempo, consigliere premuroso dei numerosi, giovani discepoli che ne idoleggiavano il magistero, attento e spesso polemico osservatore della quotidianità cittadina. Del suo carteggio, che dovette essere vastissimo, ma la cui integrità fu compromessa dalle peripezie dell'ultimo decennio di vita dell'autore, ci restano 66 lettere, un terzo delle quali inedite, che abbracciano un periodo di circa un quarantennio, dal 1530 al 1570, più una decina di missive di corrispondenti. Al carteggio, provvisto di un ampio commento storico, linguistico e filologico, si uniscono i resti della modestissima produzione lirica in volgare di Castelvetro, un frammento di cronaca di Modena e soprattutto una trentina di componimenti latini, quasi tutti inediti, che lo rivelano poeta non infelice, dalla vena prevalentemente elegiaca.
Il Gierusalemme
Torquato Tasso
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2013
pagine: 128
Composto da un poeta giovanissimo, "Il Gierusalemme" rappresenta il primo tentativo effettuato da Torquato Tasso sul terreno dell'epica. A dispetto dunque della sua incompiutezza, e delle stesse dimensioni contenute (appena 116 ottave), "Il Gierusalemme" è testo di straordinario interesse: vi si possono cogliere le radici dell'apprendistato poetico del Tasso all'ombra del padre Bernardo, il primo emergere di versi che sarebbero sopravvissuti anche nella più matura composizione della Gerusalemme liberata, come anche scelte di poetica (il rapporto con la storia e l'adesione al modello dell'epica classica) poi rivelatesi decisive per la proposta di un moderno poema epico. Il testo viene offerto in edizione critica e provvista di commento per le cure di Guido Baldassarri, che nell'introduzione riflette anche in maniera organica sulla complessa questione filologica della Gerusalemme Liberata.
Panegirici
Giambattista Marino
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 600
Scritti da Giovan Battista Marino nel corso di diversi anni, dai primi del Seicento fino al 1615 del Tempio, i panegirici illustrano in modo esemplare il rapporto del cavaliere napoletano con i sovrani del suo tempo: un rapporto improntato all'omaggio e alla celebrazione sontuosa, e nello stesso tempo mirato a rivendicare l'eccellenza della parola poetica, l'unica capace di garantire la fama e la gloria dei potenti. Su questo equilibrio, tutto implicito, si giocano sia il Ritratto del Serenissimo Don Carlo Emanuello, pubblicato da Marino nel 1608 per guadagnare una posizione privilegiata presso la corte di Savoia, sia il Tempio, opera fondamentale per garantire al poeta inseguito in Italia dall'Inquisizione la protezione dei sovrani di Francia, e anzitutto di Maria de' Medici. Completano il volume due panegirici minori per dimensioni e per ambizioni ma di grande interesse: Il Tebro festante, per l'elezione di Leone XI nel 1605, e l'abbozzo de La Fama, elogio composto per la regina Anna d'Inghilterra.