ES: Biblioteca dell'eros
Peccato fosse puttana. Testo inglese a fronte
John Ford
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 213
Non v'è pietà "cristiana", né pietà catartica connessa a questa azione tragica. I due fratelli incestuosi suscitano terrore, ma non pietà. Esattamente il rovescio di quanto accade in "Romeo e Giulietta". Pure, di Shakespeare Ford è attento lettore, e lo cita spesso. La stessa "'Tis Pity" è tragedia-citazione. V'è un seme, ed è Shakespeare, e più precisamente "Romeo e Giulietta". Ma quel seme è stato così pervertito che l'amore tra i due amanti si presenta come incesto; e la morte non è dono d'amore reciproco, ma crimine. E l'eroe non un appassionato amante infelice, ma lo scellerato. L'eroe scellerato non può che avere un'esistenza sacrilega, e pervertire così la catena dell'essere nel circolo vizioso, quel "runs circular" di cui parla Soranzo, nel quale "sorrow" e "revenge" si mordono la coda. Dolore e vendetta sono le parole che delimitano lo spazio colpevole in cui questa creatura violenta si stringe: quella solidarietà incestuosa che Giovanni e Annabella realizzano nell'abbraccio mortale con cui "hug their confusion", e "glut themselves in their own destruction". (Dallo scrìtto di Nadia Fusini)
L'impossibile
Georges Bataille
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 153
"Come i racconti fittizi dei romanzi, i testi che seguono - almeno i primi due - si offrono con l'intenzione di rappresentare la verità. Questo non significa che io sia portato a conceder loro un valore convincente. Non ho voluto barare. D'altra parte non esiste romanzo che, in linea di massima, possa barare. E io non potevo presumere di riuscirci meglio di un altro. Credo persino che in un certo senso i miei racconti attingano chiaramente l'impossibile. Queste evocazioni hanno in verità una grevità penosa. Una grevità che si lega forse al fatto che l'orrore ha talvolta avuto nella mia vita una presenza reale. Può anche darsi che soltanto l'orrore, sia pur colto nella finzione, mi abbia permesso di sfuggire al sentimento di vuoto della menzogna... Il realismo mi sembra un errore. Soltanto la violenza si sottrae al sentimento di povertà delle esperienze realistiche. Soltanto la morte e il desiderio hanno la forza che opprime, che spezza il respiro. Soltanto l'eccesso del desiderio e della morte permette di attingere la verità. Si apre dinanzi alla specie umana una duplice prospettiva: da un lato la prospettiva del piacere violento, dell'orrore e della morte - esattamente quella della poesia - e, in senso opposto, quella della scienza o del mondo reale dell'utilità. Soltanto l'utile, il reale, hanno un carattere di serietà. Non possiamo mai arrogarci il diritto di preferirgli la seduzione: la verità ha dei diritti su di noi. Ha su di noi persino tutti i diritti."
Vita di un libertino
Ihara Saikaku
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 248
"Vita di un libertino", il primo dei romanzi galanti (i koshokubon) di Ihara Saikaku (1642-1693), si focalizza sulla galanteria, la dissolutezza e il mero godimento sessuale. Il libro è composto da cinquantaquattro episodi della vita amorosa del protagonista, Yonosuke, un elegante libertino seicentesco appartenente alla classe degli uomini di città. A ogni anno della sua vita è dedicato un episodio, a partire dall'età di sette anni, quando Yonosuke intraprende la sua carriera amorosa rivolgendo le sue precoci attenzioni a una domestica, fino ai sessanta anni, quando l'infaticabile eroe, dopo aver sperimentato l'amore di ogni tipo di donna in Giappone, parte alla volta di un'isola leggendaria, abitata soltanto da rappresentanti del gentil sesso. I cinquantaquattro episodi corrispondono numericamente ai cinquantaquattro libri del celebre romanzo dell'XI secolo, "Genji monogatari", e lo stesso Yonosuke può essere considerato il contraltare borghese di "Genji, il principe splendente". L'atmosfera del testo è ottimista, fresca e vivace, e l'attenzione è quasi completamente rivolta agli aspetti piacevoli dell'amore. Si può affermare che "Vita di un libertino" rappresenti i romantici sogni a occhi aperti del medio rappresentante della classe dei chonin (mercanti). Questo senza dubbio fu uno dei motivi della sua immensa popolarità presso i contemporanei. (Dallo scritto di Ivan Morris)
Anale e sessuale. E altri scritti psicoanalitici
Lou Andreas-Salomé
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 121
"Gli ultimi venticinque anni di vita di questa donna straordinaria appartengono alla psicoanalisi, alla quale ha dato il contributo di importanti lavori scientifici, e che anche esercitò praticamente. Non si esagera affermando che ci sentimmo tutti onorati quando entrò a far parte del nostro gruppo di collaborazione e di lotta, e che questo parve una nuova garanzia per il contenuto di verità della dottrina psicoanalitica. Di Lou Andreas-Salomé (1861-1937) si sapeva che, in giovane età, aveva intrattenuto con Friedrich Nietzsche una intensa amicizia, fondata sulla sua profonda comprensione delle ardite idee del filosofo. Questa relazione ebbe improvvisamente termine quand'ella declinò la domanda di matrimonio che Nietzsche le fece. Circa i decenni seguenti si sapeva che era stata per Rainer Maria Rilke, grande poeta ma creatura inerme di fronte ai problemi della vita, insieme musa e madre premurosa. Ma per il resto la sua personalità è rimasta nell'ombra. Era di una straordinaria modestia e discrezione. Non parlava mai della propria produzione poetica e letteraria. Sapeva chiaramente dove vanno ricercati gli autentici valori della vita. Chi le è stato maggiormente vicino traeva la più forte impressione dalla purezza e dall'armonia del suo essere, e rimaneva stupito di come ogni debolezza femminile, e fors'anche la maggior parte delle debolezze umane, le rimanesse estranea, o fosse stata da lei superata nel corso della vita." (Sigmund Freud)
Il bafometto
Pierre Klossowski
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 156
"Il Bafometto," scrive Maurice Blanchot "trasformando in mito la leggenda dei Templari, spiega con una sontuosità barocca l'esperienza dell'eterno ritorno di Nietzsche, paragonata qui ai cicli della metempsicosi e resa perciò più comica che tragica. Tutto avviene in un aldilà turbinoso - regno degli spiriti - dove è naturale che, sotto una luce d'invisibilità, tutte le verità perdano la loro luce, dove Dio non è altro che una sfera lontana e molto diminuita, dove soprattutto la morte ha perso la sua onnipotenza e perfino il suo potere di decisione: né immortali, né mortali, in balia del cambiamento perpetuo che li ripete, assenti da se stessi nel movimento d'intensità che è la loro sola sostanza e fa del loro essere identico un gioco, una rassomiglianza senza nulla a cui somigliare, un'incitazione inimitabile, questi sono i respiri, parole di spirito o parole di scrittore, come sono le figure e le opere formate da queste parole. Rimane il desiderio inspiegabile di ritornare alla luce, con il pretesto di onorare il dogma della resurrezione finale, desiderio d'incarnarsi, fosse anche in parecchi, in uno stesso corpo, desiderio non tanto di purificarsi quanto di corrompersi e di corrompere tutta l'opera purificatrice, nel quale propenderei a vedere una giusta maledizione gettata sull'eternità dell'essere."
Vita sexualis
Ogai Mori
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 129
Di "Vita sexualis" si sono date molte definizioni. Lo si è detto un romanzo intimo e autobiografico sulla nascita del desiderio, un'opera erotica che solletica i sensi mettendo a nudo i primi turbamenti di un adolescente; qualcuno lo ha descritto come uno studio parascientifico sul comportamento. Ma ciò che non viene mai abbastanza sottolineato è che si tratta di un capolavoro di ironia, il cui senso ultimo non sta né nell'introspezione del diario né nella fascinazione erotica, bensì nella sottile operazione critica con cui Mori Ogai, l'intellettuale più illuminato e consapevole del suo tempo, prende di mira tanto le usanze anacronistiche quanto le novità mal digerite di una società affannosamente impegnata a cercare il suo senso nel futuro. Nel 1909, quando l'opera venne pubblicata, il Giappone si era aperto all'Occidente da pochi decenni, e l'interrogativo su come e quanto importare il nuovo divideva il paese tra fautori di un'accettazione indiscriminata e fedeli a oltranza della tradizione. Il diario di Kanai Shizuka, che all'epoca diede scandalo, incorrendo per il suo contenuto "scabroso" nella censura del regime, in realtà dissimula nella materia erotica un vero e proprio romanzo di formazione con cui l'autore si sforza, dando un significato alla giovinezza, di dare un significato alla difficile modernità del suo paese.
Dolorosa soror
Florence Dugas
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 133
Questa è l'opera prima - apparsa in Francia nel 1996 - di Florence Dugas, insegnante di storia del teatro. E la cronaca, in gran parte autobiografica, di una passione estrema. A diciannove anni Florence incontra JP, che le fa scoprire la sua attrazione per la violenza, l'abiezione sessuale, la punizione. E attraverso le violenze, soprattutto sessuali, e le umiliazioni fisiche subite, Florence cercherà di capirsi, di analizzarsi, di ritrovare se stessa. In questa ricerca incontra Nathalie, una giovane che JP le presenta, e fra loro nasce una passione furibonda, estrema e mortale. Nathalie infatti, più radicale di Florence, spingerà sempre oltre la ricerca che le accomuna, sino a volere e a darsi la morte.
La cenere ringrazia della brace e della favilla
Sebastiano Grasso
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 198
È possibile ancor oggi, all'inizio del terzo millennio, l'esistenza di una poesia d'amore che non appaia anacronistica? Sì, e lo dimostra questo volume, "La cenere ringrazia della brace e della favilla" di Sebastiano Grasso, che riunisce i suoi quattro ultimi libri, dedicati alla stessa donna, Giuliana: "Il tuo pube nero befferà la morte" (2000), "Sul monte di Venere" (2002), "La preghiera di una vergine" (2004) e "Il talco sotto le ballerine (2006)". "Una straordinaria storia d'amore in versi come non si faceva da molti anni" è stato scritto. Poesia del corpo, della passione, del sangue. Un vero e proprio "canzoniere moderno" che continua la tradizione dell'elegia, spesso giocata sul dialogo con l'amata. Un'elegia forte, dove i valori del vivere passano attraverso l'esperienza intensa del corpo. E "il giuoco della memoria" (titolo, fra l'altro, di un libro di Grasso, pubblicato nel 1973) si fa sempre più serrato e più drammatico, rendendo più profonda l'esperienza e la sensazione diretta, secondo una cognizione squisitamente moderna o postmoderna, dove le storie sono di continuo riproposte e decostruite e dove, però, si mette in gioco la nostra identità frammentata.
Mia madre
Georges Bataille
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 120
Jean-Jacques Pauvert, primo editore, nel 1956, di "Ma mère", così presentò questo romanzo ritrovato tra le carte inedite di Bataille, dopo la sua morte: "II giovane protagonista, Pierre, racconta come, dopo un'infanzia profondamente religiosa, viene, all'età di diciassette anni, iniziato alla perversione dalla madre. Sprofondando grazie a lei nella dissolutezza e nell'orgia, scopre l'estasi della perdizione in cui si mescolano angoscia, vergogna, godimento, disgusto, adorazione e rispetto. Adorazione e rispetto per quella donna, la madre, che ha osato bruciare ogni suo vascello, e che, dopo aver toccato il fondo dell'abisso, trascina il figlio con lei, prima di darsi la morte. "Ma mère" è uno dei testi più violenti, più scandalosamente belli di Georges Bataille, che diceva di se stesso: "Io non sono un filosofo, ma forse un santo, forse un folle", sapendo che è proprio in questa ambiguità che risiede l'unica filosofia possibile".
Il sesso degli angeli
Una Chi
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2006
pagine: 148
Abbandonata dal marito di un'altra, amante perverso e appassionato sodomita, l'innominata protagonista e narratrice conquista la splendida Max travestendosi rovinosamente da uomo a una festa in maschera e conosce con lei frustrazioni inattese, poiché Max in segreto ha a sua volta un amante da cui si lascia sottoporre a pratiche sadiche... Nel torrido deserto di una Milano estiva una tesa vicenda in cui balena un coltello, in cui l'amore si scarica in ripetute violenze reciproche, in cui gelosia, sofferenza, insofferenza dei ruoli inducono più persone alla fuga, si avvita da ultimo in un vortice orgiastico funzionale alla vana ricerca non solo dei corpi perduti, anche dell'introvabile senso del discorso amoroso: il cui codice resta indecifrato, riducendosi ai "segni anteumani" graffiti sui corpi nella camera erotica. L'enigma dell'eros tra donne, dell'imprecisabile identità sessuale femminile, dell'obbligata inciviltà del desiderio è al centro di questo romanzo scritto con aggressivo disincanto e col coraggio dell'oscenità.
Chin P'ing Mei. Romanzo cinese del secolo XVI. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2006
pagine: 388
«Questo romanzo-fiume, di una razza e di una terra in un momento del tempo, indifferentemente tragico e comico, lirico e psicologico; con i suoi cento personaggi e le sue cento situazioni, con i suoi realistici litigi tra le troppe donne della famiglia poligamica; questo romanzo-fiume, che sviluppa la materia di cinquanta romanzi secondo i canoni occidentali, prosegue il suo corso, vasto e calmo come i fiumi della terra sconfinata, come le moltitudini della popolazione dalle millenarie esperienze in cui affonda le proprie radici...» (Dalla premessa di Piero Jahier).

