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Gangemi Editore: Studi e ricerche di architettura

IFAU '18. Territori fragili. Paesaggi_Città_Architetture. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2021

pagine: 1368

"IFAU 2018 – 2nd International forum on architecture and urbanism" ha lo scopo di portare a confronto docenti, ricercatori e studiosi per condividere e scambiarsi le proprie esperienze e risultati di ricerca su tutti gli aspetti legati a paesaggi_città_architetture all'interno di territori fragili. Ha anche lo scopo di offrire un foro interdisciplinare per ricercatori, professionisti e docenti per presentare e discutere le innovazioni e i trend più recenti, problemi e sfide affrontate e le soluzioni adottate per i territori fragili nelle città in transizione. Il forum concentrerà la propria attenzione su paesaggi, città e architetture localizzati all'interno di contesti e territori che rivelano una loro fragilità. La seconda edizione ampia i propri orizzonti tramite una serie di sguardi incrociati attraverso l'euro regione adriatica-ionica, da poco istituzionalizzata ed estesa oggi anche alla regione balcanica. La fragilità di contesti e territori è infatti di molteplice natura. Esiste una fragilità dei territori dovuta a fenomeni naturali (terremoti, frane, alluvioni, incendi, siccità, ecc.) che creano situazioni di rischio sismico, idrogeologico ed ambientale che caratterizzano gran parte dell'Italia centrale e della regione adriatica e dei Balcani. Esiste una fragilità economica e sociale soprattutto nei territori interni dove si riscontrano condizioni di vita e di lavoro precarie dovute allo spopolamento, all'emigrazione e alla generalizzata crisi economica. Esiste una fragilità politica e sociale in quei territori che non hanno ancora raggiunto una stabilità e che sono stati interessati, anche recentemente, da fenomeni bellici e terroristici. Esiste una fragilità di quei territori attraversati da grandi flussi di migranti che si spostano da luoghi di conflitto verso luoghi dove ricercano una vita ordinaria e pacifica. Esiste una fragilità religiosa, linguistica ed etnica a seguito di tensioni ataviche e storiche laddove non si è ancora creata armonia e condivisione tra persone simili ma provenienti da credi, idiomi ed origini diverse. Esiste una fragilità del territorio agricolo che spesso non è più in grado di essere competitivo rispetto a produzioni industrializzate e non riesce a mantenere l'antico equilibrio tra paesaggio e produzione. Esiste una fragilità ambientale a seguito dell'inquinamento, della dispersione di rifiuti, di emissioni dannose che compromettono in maniera irreversibile il nostro habitat, sia naturale che antropizzato. Esiste una fragilità culturale nei luoghi dove la modernizzazione e globalizzazione non sono riuscite a svilupparsi in armonia con le tradizioni e le storie locali. Ma soprattutto tutte le nostre città sono interessate da fenomeni di abbandono e dismissione di aree centrali, periferiche e periurbane che creano una fragilità che diventa sempre più evidente e determina uno stravolgimento del senso dei luoghi e delle città. A questa si accompagna una dismissione di edifici, fabbriche, officine, magazzini e costruzioni di vario genere, che hanno perso la loro primaria funzione e sono abbandonati o in attesa di una nuova vita.
140,00 133,00

L'officina delle idee e la bottega dell'arte. Linee guida per un distretto musicale

Libro: Copertina morbida

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2021

pagine: 224

Il volume, in un 'racconto' minuzioso, riporta la "prova d'orchestra" prima dell'esecuzione dell'opera. Si tratta di un'esperienza esemplificativa di una prassi consolidata tra le attività universitarie (oltre la didattica e la ricerca) consistente nella 'terza missione', ovvero il rapporto con il territorio tramite la collaborazione con le amministrazioni pubbliche per la realizzazione di progetti speciali, che richiedono competenze particolari e profonde. Il Conservatorio ha voluto affidare al dipartimento di Architettura il 'progetto' dell'ampliamento degli spazi didattico-musicali nel complesso scolastico abbandonato di via A. Saffi. A questa istanza il Dipartimento ha risposto con una consolidata esperienza sia sul tema degli spazi per la musica, sia per la particolare competenza nella redazione di linee guida a supporto dell'elaborazione di progetti la cui complessità debba essere controllata per i molteplici aspetti esigenziali e prestazionali. Su tale bagaglio culturale si è riconfigurato un gruppo di docenti che ha lavorato per circa due anni. La prima azione, per l'elaborazione delle proposte, è stata il confronto con le richieste del "conservatorio", con la "preesistenza" abbandonata (che poneva non pochi 'vincoli' ma, contemporaneamente, anche interessanti potenzialità in relazione alla sua collocazione in una zona strategica della città) e con la disponibilità del "comune di Pescara". La partecipazione del Comune di Pescara - proprietario del complesso - ha significato una richiesta di rigenerazione dell'area centrale e la valorizzazione del sistema per la cittadinanza; ma ha significato anche la verifica delle 'linee guida' elaborate dal gruppo di docenti. Il progetto, infatti, redatto dall'ufficio tecnico, è stato sviluppato proprio in base alla "guida", in una collaborazione proficua e stimolante. Nel perseguire l'obiettivo strettamente legato alle attività didattico-performative si è mirato, in particolare, a connotare il progetto della specifica attenzione alla sostenibilità, a livello ambientale (materiali e impianti a basso consumo energetico; sistemi bioclimatici), a livello economico (low-tech/high performance; gestione pubblico-privata di alcuni spazi) e a livello sociale (apertura alle associazioni musicali e alla cittadinanza con servizi - ristoro e bookshop - e hub musicale). L'esito del lavoro si è configurato con una proposta di "distretto musicale" che, sia pure con ridotte dimensioni, potrà produrre un consistente sviluppo culturale della comunità.
28,00 26,60

BikeFlu. Atlante dei contratti di fiume in Abruzzo

Libro: Copertina morbida

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2020

pagine: 224

Questo volume presenta i risultati di una ricerca nata da un Protocollo d'intesa siglato tra il Dipartimento di Architettura di Pescara e la Regione Abruzzo, mirato alla redazione di un Atlante per la formazione dei Contratti di fiume, uno strumento che nelle intenzioni del governo regionale avrebbe dovuto costituirsi come un quadro di requisiti qualitativi da porre alla base della stesura dei Contratti di fiume in tutta la regione. L'Atlante avrebbe dovuto assumere inoltre il ruolo di strumento ordinatore delle decisioni inerenti alla formazione e al finanziamento dei Contratti di fiume, offrendo criteri per la valutazione delle proposte da ammettere a finanziamento. L'articolazione del libro riflette l'intenzione di sviluppare una riflessione a più voci, estesa a studiosi esterni alla ricerca, che hanno offerto i propri punti di vista, anche sulla base di casi di studio in corso sul territorio nazionale. La parte centrale del volume è dedicata naturalmente agli esiti del lavoro sviluppato dal Dipartimento, con i saggi e gli elaborati grafici prodotti dagli autori della ricerca, cui seguono, nella parte finale, alcuni dossier che sintetizzano le esperienze e gli studi su temi fluviali condotti a vario titolo dai colleghi di Pescara.
30,00 28,50

Architettura per la città. Pescara ed il museo d'arte moderna «Vittoria Colonna»

Marcello Villani

Libro: Libro in brossura

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2017

pagine: 111

Il Museo d'arte moderna "Vittoria Colonna" si inserisce in un quadro storico, come quello della Pescara degli anni Cinquanta, fortemente connotato in molti suoi elementi base (anche se non certo privo di contraddizioni); al tempo stesso, è frutto della collaborazione di due figure professionali, come quelle di Eugenio Montuori e di Giustino Cantamaglia, tutt'altro che omogenee per formazione culturale, percorso personale, ambito d'attività, L'adesione al contesto pescarese non si presta, nel caso specifico, ad una facile lettura, dal momento che, a prima vista, nulla della tradizione architettonica locale, delle più radicate linee compositive e persino dei materiali regionali traspare dall'opera realizzata. Se non sono isolabili precise convergenze stilistiche, il contatto con il "genius loci" non è assente, ma viene sviluppato su un piano essenzialmente concettuale: quello connesso all'immagine della città in quegli anni o, meglio, a ciò che la comunità pescarese ambiva mostrare di se stessa e delle proprie prospettive a livello nazionale nel fervido clima del dopoguerra. In altri termini, più che il passato anche prossimo della città, l'edificio vuole evocare soprattutto il suo presente: esprimere cioè, condensandolo nelle sue linee architettoniche, lo slancio vitale della città che rinasce: l'"hic et nunc" della Pescara dei primi anni Cinquanta. In questo senso, pochi edifici più del Museo d'arte moderna appartengono ad un contesto ed ad un tempo. Presentazioni di Giovanni di Lacovo e Paolo Fusero.
28,00 26,60

Metropoli. Il disegno delle città

Metropoli. Il disegno delle città

Livio Sacchi

Libro: Libro in brossura

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2017

pagine: 239

Questo volume presenta i primi risultati di una ricerca condotta dall'autore, a partire dal 2016, all'interno del Laboratorio di disegno del dipartimento di architettura dell'Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara. Il tema è il disegno delle città, a partire da ventuno casi studio selezionati dal CRESME, Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell'edilizia, e, in particolare, analizzati seguendo le indicazioni fornite dal suo direttore, Lorenzo Bellicini. Alla ricerca ha partecipato un esteso gruppo di lavoro, coordinato da Daniele Calisi, che ha raccolto dati, documenti, progetti, immagini e, soprattutto, elaborato i grafici originali qui riprodotti. Protagonista della ricerca è il disegno, con la rappresentazione di queste ventuno città del mondo: disegno che è, in primo luogo, strumento di conoscenza e analisi delle realtà urbane esaminate ma, anche e soprattutto, strumento delle strategie di sviluppo che tali città esprimono. L'aspetto più interessante e significativo che emerge dall'intero lavoro, quello che maggiormente ci induce a riflettere e che ci spingerà a proseguire questa ricerca, è che i ventuno casi studio analizzati, ovviamente diversi fra loro, sono tuttavia accomunati da un fattore molto evidente: esprimono tutti, in maniera più o meno convincente, una fortissima progettualità. Ne emerge qualcosa che, nel suo insieme, si configura come una vera e propria nuova utopia urbana, una potentissima spinta verso il nuovo che è premessa indispensabile alla costruzione di un futuro migliore.
30,00

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