Giappichelli: Judaica. Studi e ricerche di cultura ebraica. Sezione giuridica
Dat: da legge a fede. Le vicende di un termine costitutivo
Abraham Melamed
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 256
Questo libro tratta dell’evoluzione e della pluralità di significati attribuiti alla parola di origine persiana "dat", entrata in uso nella lingua ebraica con il significato di “legge” a partire dalla Meghillat Ester. Relativamente marginale nel Talmud, tale parola acquisirà centralità a partire dal Medioevo, subendo tuttavia un progressivo mutamento di senso. Utilizzata per designare la “legge” nella sua accezione generale, comprensiva tanto della legge rivelata quanto di quella umana, "dat" ricorrerà nella letteratura ebraica medievale quale sinonimo, al contempo, di "Torah" e di "nimus" (calco da nomos) per poi invece designare, in accordo a una tesi apparsa nel tardo Medioevo, esclusivamente la legge positiva. Con l’inizio dell’epoca moderna si assiste a un nuovo rivolgimento semantico – dovuto al significato che il cristianesimo aveva attribuito alla parola latina religio – che troverà il suo apice con l’Haskalà allorché con "dat" si intenderà "religione" denotando non più la "legge" ma la "fede": i termini "dat", "Torah" e "nimus", prima sovrapponibili, acquisiranno ora significati distinti. Ai nostri giorni la parola "dat" ha assunto dei contorni amorfi, venendo impiegata per designare fenomeni eterogenei, anche privi di riferimento teologico. Tali mutamenti semantici restituiscono il rivolgimento che ha interessato l’ebraismo moderno, passato dall’essere una religione basata sulla legge a una religione basata sulla fede.
Ebraismo e cristianesimo nell'età dei diritti umani
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: VII-159
Fino a non molti anni fa i diritti umani sembravano costituire l'orizzonte condiviso entro cui le differenti tradizioni religiose andavano progressivamente collocandosi. Oggi non è più così. Nelle parole di Christopher McCrudden "human rights have become a central site of normative contestation over the implications of modemity, with both sides claiming to interpret human rights in the 'right' way". Questo libro considera da un lato il contributo che ebraismo e cristianesimo hanno dato allo sviluppo dei diritti umani e dall'altro le sfide che questi ultimi, una volta affermatisi come diritti "secolari", hanno portato alla concezione dei diritti della persona propria di queste due religioni. L'indagine è svolta - oltre che sul piano giuridico - sul terreno storico, filosofico e teologico.