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Giuffrè: Per la storia pensiero giuridico moderno

Pluralismo giuridico itinerari contemporanei

Libro: Libro in brossura

editore: Giuffrè

anno edizione: 2023

pagine: 328

Il volume raccoglie gli Atti dell'Incontro internazionale di studi tenutosi a Firenze nell'ottobre del 2022 in occasione dei cinquant'anni dalla fondazione dei Quaderni fiorentini e del Centro di studi per la storia del pensiero giuridico moderno. Calato com'è nei pilastri fondativi dell'ordine giuridico e nei suoi processi di trasformazione, il tema del Pluralismo giuridico incrocia perfettamente i caratteri qualificanti iscritti sin dalle origini nel progetto della Rivista e nelle attività del Centro, intitolato a Paolo Grossi proprio a partire dall'Incontro di ottobre. Il volume  organizza in tre sezioni – Paradigmi, Esperienze, Prospettive – il ricco e vivace confronto tra storici, filosofi del diritto e giuristi di diritto positivo, e contiene altresì gli interventi della Cerimonia di intitolazione a Paolo Grossi del Centro di studi.
39,00 37,05

La «democrazia economica» americana

Malpassi Stefano

Libro: Libro in brossura

editore: Giuffrè

anno edizione: 2023

pagine: 446

Nel Novecento il rapporto tra diritto ed economia ha condizionato grandemente l'evoluzione del pensiero giuridico americano, a partire da quelle teorizzazioni dell'ordine del mercato che nel ventennio fra le due guerre mondiali si fondavano sempre più spesso sul ripensamento, o persino sul rifiuto, dell'individualismo. Le soluzioni istituzionali create per far fronte all'emergenza bellica, prima, e per rispondere alla Grande depressione, poi, facevano emergere un protagonismo nuovo dello Stato ma anche dei gruppi sociali, che ha condizionato la disciplina della concorrenza e del credito imponendo, infine, una trasformazione dell'ordine giuridico-costituzionale. Un processo che s'inseriva in un contesto culturale popolato sempre più da teorizzazioni ultra-individualistiche e nel quale il corporativismo appariva una riflessione capace di conciliare, invece, iniziativa privata e regolazione pubblica, alimentando così l'interesse per il modello fascista, pur lontano dalla tradizione (giuspolitica) e dal contesto (geografico e nazionale) americano. Corporativismo e New Deal possono essere riletti, allora, anche alla luce di questi studi incrociati, i quali, al di là del successo o dell'insuccesso delle diverse soluzioni immaginate, hanno favorito un ripensamento del rapporto diritto-economia capace di condizionare i contorni della nuova «democrazia economica» americana.
52,00 49,40

What is european in european private law? Che cosa c'è di europeo nel diritto privato europeo?

Libro: Copertina morbida

editore: Giuffrè

anno edizione: 2022

pagine: 380

Le relazioni qui pubblicate e che fanno seguito a un "Incontro fiorentino" di alcuni dei più autorevoli studiosi del diritto riflettono su alcuni temi: la storia e il presente di alcuni valori e priorità del diritto privato europeo, il problema delle fonti e dell'identità dell'Unione europea per poi cercare di comprendere se la possibile influenza del diritto dell'UE debba essere oramai considerata per tutte le questioni giuridiche private e se è diventato quasi impossibile pensare al diritto privato senza considerare la misura in cui è stato europeizzato.
44,00 41,80

42,00 39,90

Risorgimento e Costituzione

Franco Gaetano Scoca

Libro: Libro in brossura

editore: Giuffrè

anno edizione: 2021

pagine: XI-640

La Costituzione ha avuto un ruolo centrale durante l'intero periodo risorgimentale dapprima fino al 1848 come motivo dichiarato dei ripetuti moti rivoluzionari e dopo dalla concessione dello Statuto Albertino all'Unità come fonte giuridica primaria da interpretare e sperimentare allo scopo di costruire la forma di governo adatta per lo Stato unificato. Alla illustrazione del ruolo della Costituzione dal tempo della Restaurazione alla proclamazione del Regno d'Italia è dedicata la presente ricerca che nella seconda parte si è largamente avvalsa degli atti e discussioni parlamentari.
65,00 61,75

Filosofia del diritto

Libro

editore: Giuffrè

anno edizione: 2021

pagine: 248

La "Filosofia del diritto" di Gustav Radbruch è l'opera maggiore del filosofo del diritto tedesco più noto e influente del secolo scorso. Si può senz'altro affermare che essa qui presentata per la prima volta in lingua italiana nell'edizione del 1932 l'ultima da lui curata costituisce insieme alla Dottrina pura del diritto di Kelsen e a Il concetto di diritto di Hart il trittico dei grandi classici della disciplina. Nella sua poliedricità l'opera è peraltro in grado di suscitare interesse non solo nei filosofi del diritto ma anche nei giuristi e negli uomini di cultura in generale. Innanzitutto per lo stile elegante e icastico esaltato dalla non comune inclinazione a riflettere sui problemi del diritto in costante dialogo con i giganti della filosofia (Seneca Pascal Kant Hegel Marx Nietzsche Windelband Rickert Weber) del pensiero religioso (Silesio Lutero) e della letteratura (Dante Shakespeare Goethe Schiller Dostoevskij Tolstoj). In secondo luogo perché costituisce la base necessaria per comprendere la celeberrima "Formula di Radbruch" che identifica nella giustizia la ratio essendi del diritto ed è stata utilizzata dai Tribunali tedeschi nel secondo dopoguerra e dopo la caduta del Muro di Berlino per giudicare le atrocità commesse sotto i regimi abbattuti. Infine perché il relativismo virtuoso che ispira la Filosofia del diritto rivela una spiccata affinità con l'impronta neocostituzionalistica di numerosi ordinamenti contemporanei tanto da conservare intatta ancora oggi la propria attualità.
30,00 28,50

Un diritto per l'agricoltura. Itinerari giuridico-economici nella Toscana dell'Ottocento

Un diritto per l'agricoltura. Itinerari giuridico-economici nella Toscana dell'Ottocento

Floriana Colao

Libro: Libro in brossura

editore: Giuffrè

anno edizione: 2021

pagine: XXXI-138

Il volume ricostruisce il contributo offerto dai giuristi toscani – tra questi Lorenzo Collini, Giovanni Carmignani, Girolamo ed Enrico Poggi, Francesco Forti, Giuseppe Cosimo Vanni, Napoleone Pini, Vincenzo Salvagnoli, Celso Marzucchi, Ferdinando Andreucci, Giuseppe Panattoni – alla costruzione di un diritto per l’agricoltura nella Toscana dell’Ottocento, un’esperienza giuridica comprensibile nella ‘lunga durata’, percepita e sostenuta come «diversa» anche alle soglie dell’introduzione del codice civile italiano. Già nel 1808 l’Accademia dei Georgofili opponeva con successo la giurisprudenza patria e le liberalizzazioni dell’‘iconico’ Pietro Leopoldo al tentativo di Napoleone di introdurre un Project de code rural nella Toscana francese. Il codice rurale si sarebbe rivelato ‘impossibile’, con l’eccezione dei Principati di Lucca e Piombino, mai ricordati nel dibattito della Restaurazione; da allora l’Accademia dei Georgofili era un ponte tra la cultura giuridica ed istituzionale toscana, fino all’Unità terra di ius commune, e quella d’oltralpe. I ‘giuristi-economisti-politici’ credevano che la «potenza dello Stato» dipendesse dalla «cultura delle terre»; si impegnavano in Discorsi al pubblico – ai Georgofili, il Vieusseux, l’Accademia dei Nomofili – ed in ampie opere teorico-pratiche, coniugando diritto ed economia in vista di un «progresso per l’agricoltura» e dunque per la società, alla ricerca del legame «dati legali, dati sociali». Intendevano offrire un ‘sapere utile’ come contributo ‘civile’, tra proposte di «buone dottrine» e di un ‘pedagogico’ «codice rurale», per istruire i «campagnoli». Nell’ambito dei contratti agrari meritavano un’attenzione particolare i «livelli di Toscana», irriducibili alla dimensione contrattuale individuale, piuttosto «pubblica istituzione». Per questo profilo di identità di «toscana cittadinanza» si poneva il tema dell’aggiornare il celebrato sistema livellare leopoldino «al paragone dei tempi», verso un contrastato processo di affrancazione generale. Sul piano ‘costituzionale’ era chiara la percezione del legame tra proprietà fondiaria, «amministrazioni economiche», «poteri politici»; la «libertà della terra» era indicata come l’architrave del «diritto pubblico della nazione».
17,00

Letture corsare di Tullio Ascarelli. Penalisti e criminologi da Weimar al Terzo Reich

Letture corsare di Tullio Ascarelli. Penalisti e criminologi da Weimar al Terzo Reich

Francesco Migliorino

Libro

editore: Giuffrè

anno edizione: 2021

pagine: VIII-206

Questo libro nasce dalla scoperta degli scritti di un inedito Tullio Ascarelli che si era occupato diffusamente dello studio del commento e della traduzione di opere tedesche in materia di diritto penale e criminologia. In particolare l'autore si è imbattuto nelle recensioni di tre importanti lavori di Freud nella rivista nelle quali tra le altre cose erano discussi il clima politico della Germania degli anni da Weimar al Terzo Reich illustrando il pensiero di molti penalisti e criminologi tedeschi. L'autore ha raccolto questi contributi e ne propone un commento partendo dalla struttura e il funzionamento della rivista sulla quale sono stati pubblicati per poi occuparsi degli scritti rinvenuti e con l'occasione occuparsi del clima giuridico e culturale di quegli anni cruciali per la storia della Germania.
22,00

Il diritto civile in Italia fra moderno e postmoderno (dal monismo legalistico al pluralismo giuridico)
20,00

La giustizia e altri scritti

La giustizia e altri scritti

Philipp Lotmar

Libro

editore: Giuffrè

anno edizione: 2021

pagine: XXII-368

38,00

Il diritto cangiante. Il lungo Novecento giuridico del paesaggio italiano
27,00

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