Guanda: Poeti della Fenice
Fatras. Testo originale a fronte
Jacques Prévert
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2006
pagine: XXIII-228
È questa una delle ultime raccolte di versi pubblicate da Prévert, che sembra chiudere in modo ideale il lungo itinerario di questo poeta, riassumendone le molteplici esperienze stilistiche e rimodulandone gli stimoli e gli spunti formali. Vi si succedono, infatti, testi in prosa e brevissime battute in successione, giochi di parole, sequenze di strofe e di poesie, collage fotografici: un'altra testimonianza della versatilità inventiva di Prévert, della sua capacità di procedere con scioltezza provocatoria facendo fluire con coerenza un discorso dalla disarticolazione volutamente provocatoria.
Spettacolo. Testo francese a fronte
Jacques Prévert
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2003
pagine: 508
È lo spettacolo sempre nuovo della vita, lo spettacolo del mondo di fronte al quale non bisogna chiudere gli occhi, tenere a freno la lingua, ma bisogna parlare, e all'occorrenza gridare. Tali sono sempre stati, nell'orizzonte morale di Prévert, gli imperativi che hanno dominato la sua poetica e che infine si riducono a uno soltanto, perentorio: essere "uomo" nel senso pieno del termine, opporsi a tutto ciò che vorrebbe avvilire o negare l'umano. Con quali armi? Lo sbeffeggiare l'ésprit borghese, la dissacrazione, lo smantellamento degli apparati repressivi con cui il forte schiaccia il debole, primo fra tutti il linguaggio.
Lettera a mia madre
Juan Gelman
Libro
editore: Guanda
anno edizione: 1999
pagine: 248
Un libro che raccoglie tre lavori poetici di quello che Luis Sepulveda ha definito "il miglior poeta vivente di lingua spagnola". Il primo è un delicato e intenso poemetto, "Lettera a mia madre", dedicato alla madre che muore lontana durante gli anni di esilio dell'autore. Il secondo, che dà il titolo al volume, è una raccolta di brevi liriche in cui Gelman tratteggia il ritorno in Argentina e lo svanire delle voci che popolavano gli anni della lotta politica. L'ultimo, "Incompletamente", è una raccolta di sonetti pubblicata nel 1977: versi che di nuovo toccano una tematica esistenziale e ci conducono in un concerto particolarmente elaborato e ammaliante di sonorità, armonie e dissonanze.
Fatras
Jacques Prévert
Libro
editore: Guanda
anno edizione: 1999
pagine: 256
Apparso in Francia nel 1966, Fatras, uno degli ultimi libri pubblicati in vita da Jacques Prévert, riassume in modo ideale le molteplici esperienze letterarie e stilistiche del grande poeta francese. Testi in prosa, giochi di parole, brevi battute, poesie, teatro, collages fotografici: con la consueta libertà formale e contenutistica, Prévert riafferma qui la sua straordinaria felicità inventiva e la capacità di toccare i sentimenti più vivi del lettore.
Il Prévert di Prévert. Un'antologia personale. Testo francese a fronte
Jacques Prévert
Libro
editore: Guanda
anno edizione: 1998
pagine: 208
Il volume è un'antologia di poesie tratte dalle più famose raccolte del poeta francese; ma la selezione non è stata fatta da un curatore, ma da Prevért stesso, che volle personalmente scegliere quelle che egli stesso riteneva essere le poesie più significative, più importanti o semplicemente più amate della sua produzione. Nel libro, oltre alle poesie, si trovano inoltre i ricordi autobiografici, le descrizioni della natura, le gioie dell'amore, gli amici, i riferimenti alla storia recente e passata;, ma su tutto domina, viva e vibrante, Parigi, con le sue strade e la sua gente, i suoi colori e i suoi volti, così come l'ha restituita il suo interprete.
Poesie d'amore
Rabindranath Tagore
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 1996
pagine: 182
La poesia d'amore orientale presenta, come caratteri peculiari e distintivi, un distacco dalla soggettività, una leggerezza, un sereno tono impersonale, una ritualità reiterata che l'Occidente cristiano, drammatico, tormentato dall'idea di peccato e teso alla ricerca di tutto ciò che è interiore, ha intravisto solo in rarissimi casi. Perché il poeta orientale è sempre anche un mistico, un saggio, un veggente; e l'Amore di cui parla è la sintesi suprema di Amante e Amato, qualcosa di vicino a Dio, o Dio stesso. Tagore, il grande poeta bengalese della cui sapienza generazioni di lettori occidentali si sono nutriti, non sfugge a questa regola: l'amore di cui ha esperienza, quello che diventa la materia del suo canto, è un sentimento alto e complesso, tormentoso e allo stesso tempo vitale, che nasce sì dentro l'individuo, ma che muove energie che vanno ben oltre e investono la realtà intera e il cosmo. Per il poeta, solo nella coppia amante l'uomo ha la possibilità di realizzare la sua esperienza più piena e totale: perché sacro e profano, anima e desiderio, spirito e carne, linguaggio e natura, Dio e uomo, s'intrecciano indissolubilmente e si rivelano nell'incontro. Nei suoi versi melodici e sapienziali, l'amore si fa dunque desiderio fecondo che desta immagini e visioni, «spirito della fioritura» capace di rigenerare e rigenerarsi continuamente in gioiosi fermenti creativi, passione ed esigenza etica di verità, sete di assoluto. E anche l'esperienza dell'abbandono, della solitudine e della perdita incolmabile della persona amata, che costituisce l'ultima, tragica sfaccettatura del prisma amoroso, viene stemperata in una poesia della memoria che appare sempre più come una vera e propria alternativa di fede.
Sole di notte. Testo a fronte
Jacques Prévert
Libro
editore: Guanda
anno edizione: 1993
pagine: 160
Una raccolta postuma di poesie d'occasione del grandissimo poeta francese: versi scritti per qualche rivista o catalogo, per qualche mostra, per semplice amicizia o per commemorare un incontro, su una cartolina, o un biglietto a qualcuno particolarmente caro. Poesie sparse, qui riunite per ritrovare ancora una volta quell'irresistibile afflato lirico che ha fatto di Prévert uno dei più grandi poeti del nostro tempo.
Poesie scelte
Pier Paolo Pasolini
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2015
pagine: 224
"'Nello sviluppo del mio individuo, della diversità, sono stato precocissimo; e non mi è successo, come a Gide, di gridare d'un tratto 'Sono diverso dagli altri' con angoscia inaspettata; io l'ho sempre saputo' scriveva Pasolini nei giovanili 'quaderni rossi'. E questo sentimento di diversità che domina tutta la sua opera - coscienza della propria omosessualità, certo, ma anche un senso più vasto di spaesamento e di inattualità - troverà subito un nome: quello di poesia. È stato en poète che egli ha sempre svolto la sua molteplice e anche dispersiva attività di scrittore, di regista, di critico o di polemista: si pensi soltanto alla sua esemplare teorizzazione del 'cinema di poesia'. Narciso, dolceardente usignolo, eretico, martire, barbaro, animale senza nome o bestia da stile - a seconda delle maschere sublimi o infami assunte sulle diverse scene della vita - egli rimase sempre fedele, con eroica ostinazione, al ruolo di poeta, inteso in un senso che si potrebbe dire 'romantico' e perfino 'sacrale': quello di testimone solitario di una dimensione altra, di verità che agli uomini non possono apparire se non come scandalo e bestemmia" (dall'introduzione di Francesco Zambon)
Sir Gawain e il cavaliere verde. Testo inglese a fronte
Simon Armitage
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2011
pagine: 231
Scritto intorno al 1400 da un poeta anonimo, Sir Gawain e il Cavaliere Verde venne riscoperto solo quattrocento anni dopo e pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna nel 1839. Ambientato alla corte di re Artù, il poema narra dell'apparizione, durante le feste di Natale, di un misterioso cavaliere completamente verde che lancia una sfida, raccolta dal giovane sir Gawain. Il cavaliere verde si lascerà colpire con l'ascia, a patto che il suo avversario si presenti un anno dopo al suo cospetto per farsi colpire a sua volta. Inizia così per Gawain un anno di vagabondaggi in cerca della cappella verde, dove dovrà mantenere la parola data. Ghost story, thriller, romanzo d'amore e d'avventura, il poema è una delle grandi storie inglesi scritte in Middle English e a partire dalla prima pubblicazione in epoca vittoriana ha suscitato l'interesse di moltissimi studiosi, poeti, ma anche di studenti o semplici appassionati che si sono cimentati nella sua traduzione. Interesse che ha spinto anche Simon Armitage a proporre questa nuova versione, che mira a rendere accessibile al lettore la storia, ma anche a far conoscere il "suono" del testo originale, un testo altamente allitterativo e ritmato.
Una notte niente male. Testo inglese a fronte
Charles Bukowski
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2008
pagine: 240
Le poesie di questa nuova raccolta di Charles Bukowski ribadiscono l'autoritratto «controcorrente » che da sempre è la cifra stilistica dell'autore: contro il perbenismo, contro le regole di un gioco sociale a cui non si può che perdere, contro tutto quello che costringe e imprigiona la sua natura di ribelle. Sono poesie in cui risuona potente la voce caustica e amara di un'America sotterranea e precaria, miserabile e sconfitta. Ma non è solo violenza e invettiva la poesia di Bukowski. C'è nel suo mondo un lato più segreto, che all'ombra della sua rabbia sopravvive e di quella rabbia si nutre e si fa scudo. Bastano i pochi versi sul fantino che non vince più, nemmeno a carte, oppure la malinconica constatazione delle affinità tra poeti e puttane, o ancora il ritratto terso e lucido dell'amore disperato di un classico come Catullo, e questa vena disperatamente romantica si rivela come un cielo che si apre. È «una malattia» dice lo scrittore, la sua malattia. Ed è stata la malattia di altri grandi prima di lui, un lungo emozionato elenco che, in uno dei componimenti più intensi della raccolta, vuole essere una sorta di genealogia tutta intellettuale: da Van Gogh fino a Céline e a Ginsberg, passando per Villon, Huxley e Burroughs e molti altri. Tutti ammalati come lui della stessa romantica pestilenza: una vocazione alla perdizione che annienta e distrugge, ma apre strade e speranze per chi resta. Ecco da dove viene la grande dignità di quest'America abbandonata e ferita.

