Jaca Book: Di fronte e attraverso. Antropologia
L'enigma del dono
Maurice Godelier
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: 301
Perché si dice donare, perché si dice accettare ciò che viene donato, e, quando si accetta, perché bisogna ricambiare? Questo libro esamina il ruolo e l'importanza del dono nel funzionamento delle società e nella formazione del legame sociale. Non è un ambito nuovo: già Marcel Mauss se n'era occupato, avanzando l'idea che i doni vengono ricambiati perché nella cosa donata c'è uno spirito che la spinge a tornare verso il donatore originario. L'ipotesi valse a Mauss la severa critica di Lévi-Strauss, che gli rimproverò di avere scambiato una teoria indigena per una teoria scientifica, e di non avere riconosciuto completamente il fatto che l'intera società è scambio, e che per comprenderne il senso bisogna partire dal simbolico e dal suo primato sull'immaginario e sul reale. La prospettiva generale adottata da Maurice Godelier rinnova profondamente la nostra comprensione del dono. Egli infatti analizza le cose donate o vendute a partire da quelle che non si donano o non si vendono, a partire dalle cose conservate e che bisogna conservare, le più importanti delle quali sono gli oggetti sacri. Un'opera sulle società tradizionali, dalla Costa pacifica del Canada alla Nuova Guinea, che interpella il pensiero politico di oggi. Da un lato lo scambio, la circolazione di beni, il mercato, dall'altro ciò che è sottratto a tutto questo e nel contempo è necessario a tale circolazione.
Il sofisma economicista. Intorno a Karl Polanyi
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2011
pagine: 94
"Il sofisma economicistico" e "I due significati di "economico"", brevi scritti di Karl Polanyi pubblicati qui parzialmente in una versione ripresa dalla rivista francese MAUSS, rappresentano un mirabile esempio di sintesi critica e insieme di profondità di analisi, un'analisi che approda alla convinzione del disastro antropologico e sociale causato non solo dal liberismo, ma ancor di più dalla fallacia di un intero sistema di pensiero, la scienza economica, che cerca di giustificarlo e di sorreggerlo. A supporto delle interessanti pagine di Polanyi, il presente volume propone due contributi, rispettivamente di Alain Caillé con Jean-Louis Laville e di Jerome Maucourant, che, oltre a presentare rapidamente la biografia intellettuale del filosofo ungherese, chiariscono l'estrema attualità della sua critica al capitalismo e alla società dei mercati. Polanyi emerge così come economista dalle solide basi storiche e antropologiche che, con la sua opera, ha saputo smontare l'edificio apparentemente saldo dell'economia classica per svelarne l'essenza ingannevole: quella di un vasto apparato teorico che attribuisce validità universali a una precisa contingenza storica, il laissez-faire liberista dell'Europa ottocentesca. È urgente - e a questo compito la presente pubblicazione intende offrire un contributo agile - riscoprire e attualizzare la figura di Karl Polanyi, atipica ma centrale nel panorama intellettuale del XX secolo.
Comunità, società, cultura. Tre chiavi per comprendere le identità in conflitto
Maurice Godelier
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 77
Comunità, società e cultura sono figure chiave che, nella compenetrazione reciproca, portano alla definizione dell'identità. Attraverso l'analisi di tre casi, la tribù dei Baruya (Papua Nuova Guinea), la popolazione dell'isola di Tikopia e la nascita dell'Arabia Saudita, l'autore risponde alle domande riguardanti le modalità di insorgenza nella storia di una società e i rapporti sociali che definiscono e trasformano quel 'Tutto' di cui gli esseri umani sono naturalmente parte. In primo luogo, Godelier osserva che né i legami di parentela, né i modi di produzione hanno un ruolo fondamentale nella nascita di una società o Tsimia, come direbbero i Baruya, la cui fondazione è invece sempre legata a rapporti politico-religiosi. Non bastano dunque una comunanza di cultura e memoria (etnia, lignaggio) a costituire una Tsimia, la quale è intrinsecamente legata al territorio - o Stato - che le assicuri l'esercizio della propria sovranità, senza un'ingerenza esterna. L'avvicendarsi di descrizioni e immagini della storia dei popoli diventano mezzo e luogo per conclusioni teoriche: l'identità, definita come il cristallizzarsi all'interno di un individuo di rapporti sociali e culturali accettati o rifiutati, emerge come costantemente "in conflitto", poiché sempre vincolata a eventi esterni che obbligano a rimettere in gioco se stessi e il proprio rapporto con gli altri.
Per un'antropologia della mobilità
Marc Augé
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 91
Noi non viviamo in un mondo compiuto, del quale non avremmo che da celebrare la perfezione. L'idea stessa di democrazia è sempre incompiuta, sempre da conquistare. Nel concetto di globalizzazione, e in coloro che si richiamano ad esso, c'è un'idea di compiutezza del mondo e di arresto del tempo che denota un'assenza di immaginazione e un invischiamento nel presente profondamente contrari allo spirito scientifico e alla morale politica. Oggi occorre ripensare la frontiera, questa realtà continuamente negata e continuamente riaffermata. Occorre ripensare il concetto di frontiera per cercare di comprendere le contraddizioni che colpiscono la storia contemporanea. Una frontiera non è uno sbarramento: è un passaggio. Le frontiere non si cancellano mai, si ritracciano. La frontiera ha sempre una dimensione temporale: è la forma dell'avvenire e, forse, della speranza. Non dovrebbero dimenticarlo gli ideologi del mondo contemporaneo che, di volta in volta, soffrono di eccessivo ottimismo o di eccessivo pessimismo, in ogni caso di troppa arroganza.
Al fondamento delle società umane. Ciò che ci insegna l'antropologia
Maurice Godelier
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2009
pagine: 240
Questo libro è il frutto di quarantenni di ricerca dell'antropologo francese più discusso all'estero dopo Claude Lévi-Strauss. L'opera è frutto di un lavoro accurato e sapiente, ma sprigiona ugualmente una straordinaria vis polemica. Alla base delle società umane c'è del sacro. Meglio saperlo, e scoprire il segreto di fabbrica di ciò che in Occidente viene chiamato "politico-religioso", in questi tempi in cui da un lato il legame sociale si allenta e dall'altro una logica identitaria di introversione campanilista sembra avere la meglio su ciò che veramente unisce. Il percorso dell'opera è segnato da quattro tappe principali sul cammino di questa conclusione fondamentale, ognuna delle quali è qui oggetto di un capitolo: ci sono cose che si donano, cose che si vendono e altre che non bisogna vendere né donare ma custodire per trasmetterle; nessuna società è mai stata fondata sulla famiglia o la parentela; ci vogliono sempre più di un uomo e una donna per fare un bambino; la sessualità umana è fondamentalmente asociale. Il nesso sacro-politica emerge qui in modo diverso rispetto alla vulgata oggi imperante nelle scienze sociali: il religioso alberga nel cuore della vicenda politica umana, ma non sempre, non necessariamente e soprattutto non geneticamente esso rivela un nesso con la violenza.