LED Edizioni Universitarie: Biblioteca filol. e ling. romanze
Il fabliau della Vedova consolata
Alfonso D'Agostino, Serena Lunardi
Libro
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2013
pagine: 230
L'anonimo fabliau duecentesco della Vedova consolata ("Colei che si fece possedere sulla tomba del marito") rappresenta una deviazione originale nella secolare storia della ricezione del motivo della "Matrona d'Efeso", fabula "milesia" che dà le sue prime prove in Petronio (Satyricon) e in Fedro (Fabulae) e arriva ai giorni nostri passando attraverso un infinito numero di variazioni, occidentali e orientali, interessate al personaggio inquietante della "vedova": tra i nomi di maggior spicco basti pensare a Marie de France, Chaucer, La Fontaine, Brantôme, Lessing, Cechov, D'Annunzio, Cocteau. Il fabliau, solo in apparenza una galéjade pruriginosa atta a strappare una risata, è in realtà un sapiente congegno che gioca abilmente con lo strumentario della parodia letteraria per abbozzare un chiaroscuro morale proteso ben oltre la pura misoginia. La riscrittura mantiene, della "milesia" petroniana (conosciuta probabilmente attraverso il Policraticus di Giovanni di Salisbury), un impianto di tipo teatrale e pesca abilmente in un bacino di testi, mediolatini e francesi, straordinariamente ampio (dal Liber septem sapientum a Chrétien de Troyes), incrociando anche varî generi o modalità narrative (la fabula, la pastorella, il gab). Il libro offre una nuova edizione critica del testo, accompagnata da una versione metrica in italiano; uno studio introduttivo, che approfondisce la storia del motivo dalla letteratura classica al XIII secolo, valorizza le trame parodiche del testo.
Breve historia de la lengua española
Alfonso D'Agostino
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2013
pagine: 100
La novella di ser Cepparello (Decameron, I 1)
Giovanni Boccaccio
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2010
pagine: 222
Sorprendente scelta, quella di presentare, come narrazione incipitaria d'una centuria novellistica dedicata alle «graziosissime donne», il racconto della falsa confessione in articulo mortis d'un notaro toscano omosessuale, sentina d'ogni vizio, che si fa passar per sant'uomo e come tale è poi venerato da una comunità di creduli borgognoni. Il principale centro d'interesse artistico è, in questo caso, l'elaborazione del personaggio: in effetti Boccaccio crea, con ser Cepparello, il mister Hyde di Everyman, il nostro lato oscuro, come creerà con Griselda il nostro lato chiaro. Ma la novella è costruita con una sapienza narrativa che la pone ai vertici del Decameron, risultando scandita su un trittico che traduce una doppia metamorfosi sottolineata pure da cambiamenti onomastici o attributivi: dal volto perverso di «ser Cepparello» (I riquadro), alla maschera che «ser Ciappelletto» si costruisce con la lunga, menzognera, autoapologetica ed esilarante confessione (II riquadro), all'icona (III riquadro) di «san Ciappelletto» che ne fissa in aeternum i tratti artisticamente costruiti, trasformando un ludus in realtà, cioè in qualcosa vissuto come reale. Perché tutto passa attraverso il puro esercizio della parola, detta da un personaggio che la malattia limita appunto all'espressione verbale, accompagnata da una minima gestualità da Actor's Studio. E nella fascinazione della parola, virtuosistica come l'intelligenza che la guida, risiede il segreto di questa vicenda.
Libro de buen amor. Scenari satirici e parodici. Testo spagnolo a fronte
Juan Ruiz
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2008
pagine: 154
Nella Spagna del Trecento un arciprete donnaiolo, impacciato e logorroico come un Woody Allen in abito talare, vive avventure galanti che l'autore presenta come autobiografiche e che infarcisce di molteplici riflessioni morali, apologhi, favole esopiche, giullarate, novelline licenziose come fabliaux e liriche devote. Col suo andamento rievocativo della satira antica, del sermone medievale e della maqama ispano-ebrea, e in un generale progetto narrativo interpretabile come una parodia macrotestuale della Consolatio boeziana, il libro sfugge a ogni tentativo classificatorio. Lo stesso polimorfismo è al servizio di un'ambiguità di fondo, dove la satira e la parodia giungono a embricarsi con l'allegoria burlesca, propiziando uno strumento affilato per incidere nel mistero buffo di questo pazzo mondo. Forse il programmatico didascalismo del libro si risolve precipuamente in una enciclopedia del comico e consiste nella pratica d'un riso che esorcizza la morte. Questa antologia sceglie sei brani rappresentativi degli umori satirici e parodici che attraversano il libro.