Poesia e studi letterari

Una raccolta di versi in tanti stili ma sempre in metrica sontuosa e quadrata per ben valorizzare la musicalità della lingua italiana unita alla coerenza del contenuto ed in parte dedicata al Libro Cuore.

Il cielo non è muto è una raccolta di poesie che ha come fil rouge la vita e tutto ciò che il destino riserva agli uomini. Il cielo è lo spettatore dei drammi che quotidianamente si consumano sulla Terra, ma anche degli amori che ispirano la maggior parte dei versi che compongono la raccolta.

“Per Sara Cordone tutto è poesia, senza frontiere e senza intralci. La sua apertura abbraccia ogni aspetto del reale e lo ingloba in una ariosa visione che sa di sogno. In questa sua poetica appaiono evidenti i suoi lunghi studi filosofici e stilistici, la sua cultura classica, la sua dimestichezza con la scrittura, cose che però non infirmano e non prevaricano l’ispirazione, vera, autentica, efficace e degna di altissima considerazione” (Rina Gambini). “Questa silloge poetica di Sara Cordone, stupefacente per costrutto e forma, inconsueta per ricchezza di figure allegoriche, elegante per delicatezza stilistica denota una non comune capacità artistica che sebbene sempre coerente nella impostazione stilistica e descrittiva, lascia ampi spazi aperti alla meditazione introspettiva” (Egidio Di Spigna)

"Nero e ancora nero. Questo dev'essere la morte. Quando guardo il volto della vita mi viene da piangere, mi ha chiuso le mani e negato il suo sguardo. Ho commesso peccati mortali e la solitudine è stata il mio unico pane. Un giorno ho gridato aiuto, intonando il mio canto a testa alta. Io non appartengo a tutto questo, o forse si? Sono bloccata in un presente che non riesco ad accettare. Sono diventata la carnefice di me stessa e mi sono spezzata le ali cadendo. Che ne sarà di me? Era tutto così perfetto un tempo, ma io mi sentivo come se avessi iniziato la partita con la stecca storta. Perché un simile incubo era dovuto accadere? Quando sarebbe finita la mia vita? Avevo perso il conto degli anni. L'oblio mi aveva raggiunta senza sorprendermi e mi ritrovai in un altro mondo, in un passato che non ricordavo; doveva essermi successo qualcosa, perché il mio corpo era morto ma la mia anima no. E con l'anima non puoi barare. Mi sento come se stessi vagando per il tempo e lo spazio a mio piacimento, ma il gioco ormai non mi diverte più. Le mie azioni hanno sempre conseguenze brusche, come se mi schiantassi ogni volta contro un muro. E pur sembrando in corsa per il traguardo, in realtà mi sento come se non lo raggiungessi mai. Perché è così difficile? Sto combattendo una battaglia che non riesco a vincere. Mi sento come se avessi perso tutte le forze. Sono l'ennesima sconfitta, l'ennesima delusione. Ho il fiato corto e il cuore si sta sgretolando in mille pezzi, i ricordi mi travolgono soffocando il mio respiro e i sensi di colpa mi lacerano la pelle. Se non altro, per placare le mie riflessioni da incubo dovrei disciplinare la mia mente; ho scoperto che scrivere mi aiuta a tirare fuori l'odio che ho dentro, l'amarezza di una vita sbagliata, di una ragazza interrotta. C'è una guerra dentro di me. Mi salverò da me stessa?"

Una breve raccolta di componimenti poetici che prende per mano il lettore e lo accompagna in un percorso simbolico alla scoperta o riscoperta delle fasi e delle situazioni più importanti della vita dell'uomo, individuate in tre “temi” fondamentali: lietezza, turbamento e duplicità. La vita è il dono più bello che ci sia stato fatto, ma come è evidente non è costellata solo di positività, perché essa cela anche insidie che non possiamo prevedere e che a volte non riusciamo a spiegare ed interpretare nell'immediato. Quale chiave di lettura dare allora a questa esistenza fatta sì di nascite, legami e sorrisi, ma anche di morte, malattia e sofferenza? “Spighe di Vita” prova a fornire una riflessione in poesia su questo a partire dall'immagine del campo di grano (metafora della vita) sperando che il lettore ravvisi qualche somiglianza con il proprio vissuto, si ponga delle domande e arrivi alla consapevolezza che c'è un legame profondo e inscindibile tra Vita e poesia; preso atto di tale legame non si può, allora, non riflettere sul ruolo che oggi la poesia e il poeta detengono, un tempo guide per la società ed ora solo retaggi del passato da studiare sui banchi di scuola. Può la poesia tornare ad essere ancora una forma d'arte attuale che parla di attualità?