Medusa Edizioni: Fabula
Vaniglio road
Laura Falqui
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 162
Vaniglio Road è una scorribanda fra stanze delle meraviglie di un Museo-Wunderkammer dislocato in Canada; ma la meraviglia più singolare è il sistema di architetture eclettiche dispiegate nell'enorme parco dotato di laghetto e di un bosco d'aceri rossi. O forse la più grande meraviglia è la famiglia degli Shrimps-Ajolì che lo abita. Vaniglio ne è l'unico rampollo. La voce narrante. Il "virgulto" che viene trattato come un ragazzino, ma la cui età è incerta; come d'una incerta modernità è l'epoca in cui gli eventi si svolgono. Da una celebre foto di Richard Avedon ha preso il via il lavoro dell'autrice, come una folgorazione che ha permesso alla storia di sgorgare: una specie di esilarante innamoramento per i bizzarri componenti di una comunità familiare tanto eccentrica quanto amabile. Il cuore della narrazione di Vaniglio road è la capacità degli Shrimps-Ajolì di divertirsi vivendo, la straordinaria abilità di trasformare ogni cosa in "spiritosa invenzion" (come direbbe Lelio, il bugiardo di Goldoni), tanto che lui, il virgulto, non ce la farà a staccarsi e vivere una vita propria. Vivere in stile Shrimps-Ajolì è creare insieme Cose leggendarie per l'altro cuore del romanzo: l'Arronax Museum, palazzo delle Meraviglie, trionfo del Falso offerto con dovizia di splendori teatrali ai suoi visitatori. Fortunati venditori di fumo, gli Shrimps-Ajolì, perché «in giro ci sono un sacco di persone che non aspettano altro che di credere in qualcosa o di affidarsi a qualcuno, d'incontrare il sorriso franco e cordiale che li ingannerà ...è il teatro che sai inscenare che conta, una cosa tipicamente Shrimps, questa; noi ce l'abbiamo nel sangue. Parola di Vaniglio».
L'uovo di Silesius
Laura Falqui
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 163
Ecco una scrittura gremita di riferimenti letterari, di sottili invenzioni, di piccoli splendori visivi, di segreti riferimenti a ricordi e figure familiari all'autrice: nuovo e antico, attuale e demodé. Difatti non è collocato da nessuna parte e in nessun tempo preciso. Panta rei! Tutto scorre, nell'Uovo di Silesius, colto da uno sguardo divertito, ironico e partecipe; a volte distante, a volo d'uccello. E se nominiamo gli uccelli, una ragione c'è; come se, per esempio, dicessimo "cavallo alquanto sagace", per non dire "parlante". Infatti i numerosi personaggi sono sia esseri umani che animali. Essi si muovono sperdutamente e allegramente in una terra dalle nevi eterne, tra il castello Davenscope e la villa Diantenesk-Turnowsky. In questo scenario fiabesco, di un freddo delizioso e paralizzante, il poeta-lucografo Angelus Silesius si dedica a singolari invenzioni, mentre gli abitanti della grande villa, specie di teatranti spiantati, allestiscono nel sottotetto spettacoli e serate musicali per i loro nobili padroni. Vi si incontrano anche viaggiatori provenienti da una calda terra del Sud, portatori di capovolgimenti. Va da sé che, essendo i protagonisti dotati di spiccate differenze e stranezze, la "trama" si presenta eccentrica. Essi vivono e sognano durante le notti polari; si muovono in modo imprevedibile, compiono azioni impreviste e sono leggeri, volatili... Una cosa va tenuta presente: qui non si piange e non si produce violenza. Da ciò si può capire che siamo... Ma dove siamo finiti?
Fondamenti di vita celeste sulla terra
Laura Falqui
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 186
"Il titolo rimanda alla qualità celeste della libertà senza confini: la libertà del "senza", però se sospettate che "Fondamenti di vita celeste sulla terra" sia un trattato filosofico, state sbagliando strada e a proposito di strade, è lì che abitano i protagonisti del libro: uno scombinato gruppo di mendicanti che un bel giorno fugge dai marciapiedi di un'anonima metropoli e si mette in viaggio. Per dove non si sa. Non lo sapevano loro e nemmeno l'autrice lo sapeva avendolo scoperto mentre andava con Cinichetti e gli altri verso una specie di terra promessa; perché non ci si mette in viaggio senza l'inconscio desiderio di un Paradiso. Del resto i nostri amici non hanno nulla da perdere, anzi, non avendo proprio nulla di nulla, sono liberi di andare dove gli pare e piace. Ecco un libro del tutto anacronistico, insensato, squinternato ma gioioso. Fondamenti... è forse qualcosa di nuovo (anzi, d'antico), con una scrittura meditata e fluida, ma bizzarra che di tanto in tanto fa uso di parole inesistenti, "dialettali" o sbagliate. L'autrice ama la letteratura fantastica, la fiaba, il nonsense; suoi autori di riferimento sono Lewis Carroll, Italo Calvino, Aldo Palazzeschi, Cesare Zavattini, Raymond Queneau, Leonora Carrington, ma ce ne sono molti altri, grandi e piccoli; nel cinema ogni commedia scatenata, pazza, fuori dai canoni, come quelle di Wes Anderson, Terry Gilliam, Peter Bogdanovich, Richard Lester, insieme a tanti piccoli e grandi film isolati."
Le ore, i giorni. Diari 1978-2007
Marisa Volpi
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 294
È fatale che nel nostro Paese le nebbie di fatti oscuri che ne hanno cambiato la storia quasi mai approdino a una visione nitida, se non cristallina, del proprio tempo. A fronte di questa coscienza collettiva che annaspa, ecco il racconto fedele, interrotto talvolta da giorni e settimane di silenzio, di Marisa Volpi che annota incontri, letture, cose viste e concerti ascoltati; che tenta di dare uno spazio di comprensione ai fatti della propria vita, il rapporto con la madre, col fratello, col marito; le amicizie e le persone che invecchiano, gli oggetti della casa, i viaggi e le malinconie di chi si vede sempre un po' straniero in questo mondo. Così la trasparenza del vetro si rivela, en reverse, uno specchio opaco, dove l'autrice, fra ombre e inquiete rappresentazioni, trattiene dalla disgregazione molecolare del ricordo i cristalli di sabbia che cadendo lungo l'imbuto della clessidra ritmano il tempo della maturità interiore.
La resa di Santiago e altri racconti di guerra e di frontiera
Frank Norris
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 110
"Avevo udito il Miserere nella Cappella Sistina, e al confronto con l'alzarsi della bandiera sulla città di Santiago, era opéra-comique", scrive Norris nel 1898 da Cuba. A Santiago, nel luglio del 1898, l'esercito degli Stati Uniti e i volontari d'assalto guidati da Teddy Roosevelt entravano in città a conclusione di una guerra lampo, cacciando per sempre la Spagna da Cuba. Frank Norris si trovava sul posto come corrispondente di guerra per vari giornali di San Francisco, inviato appena in tempo per assistere alle ultime e più epiche fasi della guerra. Uomini e cavalli all'ombra della bandiera a stelle e strisce, dove si scrive la Storia. L'epica delle manovre e delle battaglie, il dramma delle città affamate, il sano riso dell'amicizia virile, notti nella giungla, mezzogiorni di fuoco nel deserto, l'assurdità del destino e l'irriducibile solitudine di reduci, mandriani, avventurieri ed eroi: tutto questo nei reportages della guerra ispano-americana di Frank Norris e nei suoi racconti, tra Cuba, l'Africa e il vecchio West. Questo libro raccoglie le storie di guerra che Norris scrisse come inviato a Cuba e in altri luoghi dove l'America ha difeso le sue "frontiere". Queste pagine fanno di Frank Norris uno dei pionieri del reportage sui luoghi di guerra che hanno reso grande il giornalismo dei nostri tempi, senza venir meno alle ragioni della scrittura letteraria.
Chicago (La febbre del grano)
Frank Norris
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 336
Una grigia e invernale Chicago di fine Ottocento; la Borsa merci più importante del mondo; il principe dei suoi titoli, il grano, e uno sciame di uomini, trascinati dal turbinìo travolgente e incessante di un gorgo, quello delle contrattazioni, che alle loro vite tutto dà e tutto toglie. Tra i fragori che assordano la sala Borsa, gli improvvisi mulinelli dei ribassi o le inarrestabili spinte dei rialzi con effetti a catena sui prezzi, sui salari e sulla vita di interi popoli va in scena la vicenda di Curtis Jadwin, self-made man, immobiliarista di successo e grande speculatore, devoto americano, che non resiste alla tentazione dell'investimento, e quasi senza accorgersene si ritrova innalzato sulla cresta dell'onda, acclamato come il più grande investitore di La Salle Street. Accanto a lui, gli uomini del Pit (la zona dedicata allo scambio del grano): Landry Court, giovane broker e suo fedele scudiero; Charlie Cressler, il vecchio amico che biasima la speculazione; Sam Gretry, il socio che trascina Jadwin verso il suo drammatico destino. E dietro queste quinte di città si delinea l'altro universo: quello delle donne e della vita domestica, con le sorelle Dearborn, sorde al richiamo della Borsa e incapaci di condividere l'adrenalina del mercato: la moglie Laura, di affettata raffinatezza e sua sorella Page, giovane e un po' bacchettona. Le sorti di tutti sono appese ai trionfi e ai rovesci del grano che, come una divinità primordiale aspira, mescola e rigetta le vite dei singoli senza posa.
Il professore inutile
Benjamin Jarnés
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 168
Questo libro non è solo "un'officina di avventure", ma un viaggio nella sensibilità umana alla scoperta dell'ignoto, un percorso colmo di stupore per l'esistenza. Il professore di Jarnés descrive l'inebriante inutilità che scaturisce dalla narrazione della vita quando siamo disposti a leggerla, a incontrarla nell'altro. Egli vede fiorire la bellezza all'improvviso, da una conoscenza, da uno slancio, da un frammento del quotidiano. In fondo, tutte le vicissitudini narrate non sono che un assedio verbale a quell'istante in cui più ci sembra di appartenere alla vita: l'incontro erotico. In tale assedio, tuttavia, l'autore amplifica le sensazioni, le fa vibrare con la sua poetica florida di metafore. Il suo potere creativo è tale che, a un certo punto, non capiamo più se sia il testo o la vita a detenere il primato del bello. Ma Jarnés è chiaro: l'arte fa parte della vita, ed è quest'ultima la "categoria suprema". Non si tratta certo di una presa di posizione trascurabile, giacché l'autore si contrappone in questo modo alle posizioni più intransigenti e provocatorie delle avanguardie, ormai divenute canone. Su questo punto, Jarnés è tassativo, egli rifiuta un'arte estranea alla vita, irrispettosa della sensibilità dello spettatore-lettore che, di fronte a essa, rimane spesso spaesato.
I fuochi parlanti
Giuseppe Bonura
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 160
I personaggi della grande letteratura mondiale sono immobili, fissi nel ruolo che gli ha dato l'autore. Per esempio, Ulisse, per quanto ne combini di cotte e di crude e nonostante il numero di avventure che vive, resta sempre Ulisse. Quando apriamo il libro di Ulisse, a un certo punto lo incontreremo sempre alle prese con Polifemo, oppure intento a sterminare i Proci che vogliono sedurgli la moglie. Se per caso, in un libro, lo vediamo occupato, poniamo, a dare la caccia ai salmoni, sappiamo che non si tratta del vero libro di Ulisse, ma di un apocrifo. Che cosa succederebbe se un personaggio celebre, stufo di fare sempre le stesse cose, si ribellasse e intendesse vivere un'altra vita? Succederebbe quello che succede in questo romanzo.
Michele tiene all'Inter ma crede in Dio. Il mondo di oggi raccontato a mio nipote
Giorgio De Simone
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 139
"Un anziano e un bambino, nonno e nipote. Il bambino fa domande, la prima è se il nonno sa dov'è Dio. Lo si può cercare insieme, pensa e dice il nonno. Ma mica facile (ovviamente). E tenendo presente l'obiettivo parla d'altro, di pianeti (il suo debole cosmico), di calcio, di un quasi-elfo, s'infila un po' nella Storia, non si sottrae all'attualità. Quando nonno e nipote giocano a palla, il nonno perde convinto però che, se ci si mettesse... E si fa domande, intanto, alcune con risposte così così, altre dove il responso è fragile: l'aldilà, per dire. Alla sua età è un dovere pensarci, dopotutto. Ma dove sarà (sarebbe) mai? La fisica non gliene dà conto. O invece sì? Lo stare con il bambino, lo starci anche il poco che ci può stare (questi bambini di oggi a cinque anni hanno già l'agenda piena), lo tira su perché lo fa sentire bambino a sua volta. Sapiente? Non gli pare tanto, per fortuna. E fuori, però... "Che millennio c'è là fuori?" è una domanda che è stata fatta, da qualche parte (Pasternak, si direbbe). Be', ma è il terzo Millennio, là fuori. Le deferenze al suo ingresso, le esultanze, e che mare di promesse, che cori di speranze, a quale altezza la torre delle attese. Poco dopo, tutto tradito o, nel migliore dei casi, perso di vista, smarrito. E però l'occhio di chi non è più giovane è affaticato dal tempo, si sa. Vede bene indietro e male avanti, non mette a fuoco. Il cuore, allora, che trepida e per un bambino, per un nipote, si strugge.
Morte di un senatore
Giuseppe Bonura
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 172
"Ci sembrano oggi perfino ingenue le constatazioni dei Bonura e dei Tobagi scrive Goffredo Fofi nella Prefazione -, ma non per questo meno esemplari e veritiere. E se di senatori come Alberigo Frani, ambiguamente complici ma ancora ambiguamente timorati, ce ne sono sempre di meno, o per niente, di intrallazzisti come i tanti che gli ruotano intorno nella piccola società provinciale e affluente o che si muovono a Roma tra uffici e ministeri e aule parlamentari come gestori di un comune bottino da far convergere sui propri complici o mandanti (o su se stessi) ce ne sono sempre stati, e adesso ci sono quasi soltanto loro. Ogni anno in Italia, con puntualità prevedibile e con crescente assiduità, colline smottano, case crollano (a volte interi quartieri, interi villaggi), e la mano dell'uomo vi è più responsabile della natura. Da ultimo, è nata un'industria chiamata "protezione civile" che fa prosperare politici e partiti (di governo!) che hanno imparato nel tempo come arricchirsi sulla morte e sul sangue con il beneplacito di una popolazione distratta e rimbambita dai media... E quanti sono coloro che possono dire di non aver usufruito di qualche vantaggio dall'arricchimento collettivo, dalla comune pratica del compromesso morale e civile, o addirittura dal malaffare, quanti i puri innocenti? Sì, "tutte le strade conducono a Roma", ma partono da dovunque. È quest'imbroglio che Bonura cerca di dipanare con i mezzi del racconto, con l'abilità di una costruzione poliziesca". (Walter Tobagi)
Il sopravvissuto
Ramón J. Sender
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 152
Che cosa succede a un uomo che ha visto in volto la propria morte? In che modo ritornerà alla vita? Sono queste le domande che guidano le vicende de "Il sopravvissuto", una delle storie più travolgenti del grande romanziere spagnolo Ramón Sender. Siamo negli anni della guerra civile spagnola. Vares Occiso, giovane e colto soldato repubblicano, sopravvive miracolosamente a un'esecuzione compiuta da un plotone fascista e si arruola nel controspionaggio della Repubblica, trasformandosi in breve in un inquisitore spietato e inflessibile. Ad aiutarlo nell'intercettazione di spie nemiche c'è Paquita, anch'essa agente del controspionaggio e sua amante: insieme, i due congegnano un implacabile meccanismo di morte che, interrogatorio dopo interrogatorio, vittima dopo vittima, da luogo a una vendetta che ha la potenza e l'ineluttabilità della catarsi.
La malinconia del traduttore
Franco Nasi
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 112
Racconti-saggio che fanno tesoro della lezione del post-moderno e lo superano adottando il pretesto di una questione "tecnica", la traduzione, per toccare con sublime understatement letterario la questione della vita e della morte, del sapore delle cose e della loro inevitabile inafferrabilità se non tramite un modo diverso di parlarne. Per la sua capacità di alternare il comico e il serio, di documentare con sguardo attento e curioso l'America e l'Italia di oggi, e per la sua gioiosa propensione al volo della fantasia e al ricordo, Nasi intesse un "romanzo" per frammenti che guarda, via Borges, Vonnegut e Celati, alla fertile e arguta libertà che contrassegna l'opera di grandi autori come Cervantes, Ariosto e Sterne. Questi Personal Essays in forma di racconto sono eredi della grande tradizione occidentale, da Montaigne a Lamb a Cecchi. Per piacevolezza, eleganza di stile, discrezione, profondità di riflessione, offrono un modo fresco e intrigante di condurre la sfida della traduzione letteraria, dell'etica della traduzione, e per educare al rispetto e alla cura delle parole e dell'altro.