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Medusa Edizioni: Polaroid

Girard. Oltre il sacrificio. Conversazione con Girard

Girard. Oltre il sacrificio. Conversazione con Girard

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 111

Il cristianesimo è il primo e insuperato illuminismo. Il sacrificio viene smontato, abbattuto con l'ultimo della serie, quello che tutti li compendia e li assomma, quello della Croce. Non c'è alcuna compiacenza dolorista: Cristo muore perché deve morire come migliaia e migliaia di altre volte sono morti altri come lui, vittime innocenti del sacrificio, di quel meccanismo che evita che la violenza si diffonda a tal punto da precipitare il reale tutto nell'informe e nell'indifferenziato. Cristo ha preso la parola per la vittima, ha svelato il non detto della sua morte. Non un inconscio umbratile e chiaroscurale, ma la chiara affermazione del discorso della vittima: sono innocente. Il contrario del vittimismo. È riuscito il cristianesimo a garantire, nel tempo storico che ha inaugurato, questo illuminismo? Lo ha davvero reso efficace in questi duemila anni a tal punto da far arretrare la violenza sacrificale fin quasi a predisporre le condizioni per l'affermarsi in terra del Regno di Dio e a garantire la riproduzione sociale al di fuori degli schemi sacrali del capro espiatorio? No, non è riuscito. In queste conversazioni Girard ci dice anche questo...
13,00

Deleuze. La fine degli intellettuali

Deleuze. La fine degli intellettuali

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 85

Abbiamo tutti da imparare da queste conversazioni con Gilles Deleuze. Schegge di un tempo che sembra lontanissimo, le quattro conversazioni con G. Dumur, M. Foucault, F. Guattari e T. Negri, così piene di tracce della cultura e della immaginazione politica degli anni 70 (nel lessico, nelle speranze di trasformazione radicale, nella fiducia vibrante verso una rivoluzione che si annuncia imminente ma che invece non si darà), ecco, a dispetto di prime impressioni superficiali, queste pagine sono percorse da intuizioni, riflessioni, indicazioni che ancora oggi, negli anni della società liberale e della disaffezione dei cittadini al bene comune, potrebbero ridare respiro e vigore alla pratica politica attuale. Dunque, perché leggerle? Perché elaborano il discorso sul legame tra il desiderio e la pratica politica; perché mettono in luce il carattere patologico della modernità capitalistica; perché affrontano la crisi della rappresentazione (e della rappresentanza); perché rilevano la confusione, la mancata distinzione tra evento e storia; perché indicano la necessità di un orizzonte radicale. Un'analisi politica che ha anticipato i temi etico-politici del nostro tempo.
10,00

Céline. Il demone dello stile. Conversazioni con Louis-Ferdinand Céline

Céline. Il demone dello stile. Conversazioni con Louis-Ferdinand Céline

AA.VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 77

"La lettura delle interviste che Céline rilascia nel corso della vita è una porta interessante per accedere al suo orizzonte estetico non sempre di agevole frequentazione. E non per coglierne le idee o per saggiarne le idiosincrasie, ma per mettersi in ascolto di una sua esigenza: il recupero di una parola viva, che taglia, ferisce, travolge e turba ma rompe con il sopore anestetizzato dell'accademia. Lo sforzo di rendere viva e parlata lo parola scritta serve a Céline per creare uno stile adatto a ridare senso a un mondo che ha vissuto l'apocalisse della Grande Guerra e lo schianto di tutti gli ipocriti valori morali. E l'unico modo per farlo nascere consiste nello scuotere la superficie del mondo regolata dall'esattezza. Solo così l'emozione divampa. E l'emozione non esiste che grazie allo stile. Non si tratta di rendere un'emozione attraverso lo stile ma di creare con esso l'emozione. E il modo migliore per farlo è trarre da sé e dalle proprie esperienze l'energia necessaria." (Simone Paliaga)
11,00

Tillion. Attraversare il male. Conversazione con Germaine Tillion

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 99

"Etnografa, allieva o vicina ai grandi nomi della moderna etnografia e antropologia (quelli del Musée de l'Homme parigino), Germaine Tillion ha studiato in gioventù l'Algeria scoprendo la persistenza dei costumi e l'intreccio tra economia e società, tra credenze e pratiche, e ponendosi istintivamente, e verrebbe da dire cristianamente, dalla parte dei deboli è però chiara e profonda nell'analisi di un assetto sociale, di come esso si è formato e si regge... Militante, e segnata da una tradizione che possiamo dire socialista, ha reagito all'invasione tedesca della Francia in modo combattivo, e lo ha scontato venendo spedita nel lager di Ravensbruck dove sua madre è morta e dove ha contribuito alle azioni di resistenza continuando ad analizzare la realtà, anche la più atroce, con le lenti della sua scienza, per capire spiegare combattere anche quel nuovo tipo di dominio e di massacro... Mi viene da accostare la Tillion a certe figure femminili del dopoguerra italiano che ho avuto modo di frequentare e dalle quali ho avuto modo di imparare, in particolare quelle che, venendo dalla Resistenza, sono state vicine alla politica ma facendo politica a modo loro. Educando, con le parole e con i fatti. Penso ad Ada Gobetti, a Margherita Zoebeli, o ad Angela Zucconi".
12,00 11,40

L'occhio del silenzio. Conversazioni con Henri Cartier-Bresson

L'occhio del silenzio. Conversazioni con Henri Cartier-Bresson

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2015

pagine: 87

"Si parla sempre troppo. Si usano troppe parole per non dire niente. La matita e la Leica sono silenziose", disse Henri Cartier-Bresson nel 1994 a Pierre Assouline. "Per durare - sosteneva Bachelard - bisogna affidarsi a dei ritmi, ovvero a dei sistemi di attimi". E il tempo non è stato in fondo altro - da Platone in avanti - che l'eternità in diuturno naufragio e movimento. Lo sapeva e se ne ricordava bene Carlos Fuentes - il grande romanziere della "Morte di Artemio Cruz" -, che su HCB scriverà un pezzo in assoluto fra i più lancinanti e belli: dialettica giunzione fra "il movimento dell'attimo e l'immobilità dell'eterno", anche il linguaggio fotografico - come lo spaventoso castello della "Recherche" - è forse un "sistema di attimi" partorito in veglia torpida, a partire dal sonno, dentro la sostanza abbacinante e onirica del mondo: "...il fotografo è l'ostetrico di questi sonni che uniscono, che costituiscono, che vivono, che creano un mondo possibile e solo migliore perché portano la speranza a partire dal sonno, perché immaginano il mondo grazie al momento interno, sognato. Un mondo migliore, un mondo possibile solo perché lo sguardo dell'altro ha rispettato l'intimità profonda, spogliata, in cui il sonno è una forma della nudità e la nudità una forma del sonno". In questo libro, curato da Diego Varini, sono raccolte alcune brevi conversazioni col grande fotografo.
12,00

La rinascita del pianeta. Conversazioni con Paul Ricoeur

La rinascita del pianeta. Conversazioni con Paul Ricoeur

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 141

Attendere la rinascita? È questa la proposta che ci viene da Paul Ricoeur in questa scelta di interviste che spaziano dalla bioetica all'ecologia, dalla giustizia al tema, così caro ai filosofi francesi, del possibile ruolo dell'intellettuale nella società contemporanea. Partendo sempre dalla propria esperienza personale - di orfano di entrambi i genitori, di studioso, di prigioniero di guerra, di docente universitario - Ricoeur propone una lettura di alcuni temi caldi del nostro tempo e assieme addita la direzione di una "rinascita" che, ricomponendo i rapporti sociali, porti in sé la risoluzione o almeno una maggiore coscienza dei dilemmi etici sulle grandi tappe della vita e sulla corretta gestione del pianeta Terra. Su questi punti Ricoeur è chiaro. Il rapporto verticale tra istituzioni e individui deve essere integrato da organismi orizzontali, di prossimità, da "cellule del buon consiglio" che non lascino mai solo l'uomo di fronte alla società nel suo complesso. A partire da questo, Ricoeur propone di superare il dualismo tra una giustizia istituzionale, monolitica, e la pluralità delle etiche individuali, costruendo "sfere di giustizia" in cui la visione dell'altro come controparte si trasformi nella "via buona" del riconoscimento e della relazione.
14,00

La pazienza dell'inquietudine. Quattro interviste con Norbert Elias

La pazienza dell'inquietudine. Quattro interviste con Norbert Elias

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 87

Un uomo lungo un secolo, ecco chi è Norbert Elias. Ebreo laico, sociologo senza fissa dimora, mai corretto, mai scontato, Elias ha coltivato per decenni un indefettibile slancio vitale, senza concedersi alle mode apocalittiche della contestazione o a quelle furbette del riflusso. Un uomo capace di parlare di sport, di guerra, di poesia, di religione, di civiltà e barbarie, di serietà e facezie conservando sempre il medesimo piglio, sempre la stessa fiducia in sé e nella propria umile tracotanza di scienziato delle cose umane. Un uomo che ci parla dalle periferie dell'Europa, dal disfacimento dell' establishment, dal crollo del Muro di calcestruzzo e ideologie che ha forgiato il Novecento: è da qui che Elias, come una di sonda lanciata nel tempo, osserva le dinamiche del suo mondo (i "processi"), come dalla nostra prospettiva, come se fossimo noi a guardare, ex post, la fine delle sicurezze, la liquefazione dei rapporti, la moltiplicazione esponenziale delle occasioni di incontro. A Elias non sfuggono i segni dei tempi, li coglie con vorace ostinazione e li interpreta con onestà e tenacia, sfidando le bandiere ideologiche dei suoi contemporanei (il disfattismo ecologista, il pessimismo esistenzialista) e mirando sempre e soltanto a "tentare, cercare, inventare e sopportare".
10,00

Lo scrittore verticale. Conversazione con Vincenzo Consolo

Lo scrittore verticale. Conversazione con Vincenzo Consolo

Vincenzo Consolo, Domenico Calcaterra

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 87

Sembra che Vincenzo Consolo, in questa serratissima conversazione-racconto del suo apprendistato e del singolare destino di narratore, abbia voluto schizzare il suo più fedele (pubblico) autoritratto intellettuale. Troviamo, infatti, tutte le parole-chiave che compongono il suo credo civile e barocco, la sua geografia metaforica: il memorare e il ritorno; il rapporto tra storia e letteratura (e dunque tra potere, scrittura e racconto); l'imperativo categorico dell'impegno, epperò senza mai nulla concedere a fiduciose deleghe verso l'immediatezza bugiarda d'un linguaggio corrotto; al quale opporre, invece, un'archeologia di parola, un verticale contro-codice di rottura che ne tradisce, "malgré lui", il sogno inconcepibile (e forse anche il destino misconosciuto fino al silenzio) di "essere poeta"; di essere, in fondo, l'ultimo aedo civile del Novecento che Antonio Franchini, nella Prefazione, ricorda così: "Era un uomo piccolo che esprimeva una grande forza, enorme determinazione, una fede incrollabile nella letteratura".
10,00

Il settimo movimento. Conversazioni con Henri matisse

Il settimo movimento. Conversazioni con Henri matisse

Henri Matisse

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 131

Il fil-rouge di queste conversazioni di Matisse con critici, letterati e religiosi, è il tema della danza. Dal 1909, quando dipinse il quadro oggi al MoMa di New York, che ha come pendant la tela della Musica dell'Ermitage, Matisse non ha mai sospeso la sua riflessione sulla danza, la musica e la ricerca - fino agli ultimi papiers découpés - del segno che fa danzare lo spirito dello spettatore. Il quadro di New York inscena un girotondo di cinque figure femminili e si regge su tre colori densi e profondi: blu per il cielo, rosa per i corpi delle danzatrici, verde per la terra. È una immagine dell'Eden, si chiedeva Pierre Reverdy, cogliendo in questo quadro tutta la "felicità" di Matisse, la joie de vivre? L'artista era convinto che la pittura dovesse dare serenità allo spettatore gravato dalle tante fatiche di vivere. Ma, come nota Maurizio Cecchetti nell'introduzione, questo balsamo della pittura leniva anzitutto il sentimento tragico che Matisse aveva della bruttezza che l'uomo del XX secolo ha portato nel mondo: orrori e morte che hanno sconciato quell'armonia che lega tra loro gli esseri viventi nella Creazione.
13,00

Il gioco dell'apprendista. Dieci interviste con William Faulkner

Il gioco dell'apprendista. Dieci interviste con William Faulkner

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 125

Le leggende che circondano l'uomo Faulkner lo ritraggono precisamente come un "uomo del Sud", completamente immerso nel mondo rurale dell'arcaico Mississippi marcato dall'economia coloniale della ricostruzione post-bellica. Letterariamente, Faulkner era un moderno con le carte in regola. Oltre a Proust e Bergson, conosceva Mann, Joyce, Kafka, e Valéry. Ma il tragitto mentale da Oxford, Mississippi, fino a Parigi o a Praga gli costava meno fatica di un viaggio fisico alle porte di Washington. Per lui, come per molti bianchi e neri della sua terra, il resto degli Stati Uniti, fosse Hollywood o New York, era all'incirca un paese straniero. Rifiutò un invito alla Casa Bianca perché affrontare una trasferta, peraltro non molto impegnativa, da Charlottesville in Virginia (dove allora abitava) fino a Washington gli sembrava una fatica eccessiva solo per andare a cena, come disse, "con degli estranei". Assunto a Hollywood come sceneggiatore, chiese a un produttore se poteva lavorare anche da casa. Quando il produttore gli disse di sì, la prima cosa che Faulkner fece fu di andare all'aeroporto e tornare subito a Oxford. Durante una partita di caccia con Howard Hawks e Clark Gable, resosi conto che la conversazione verteva sugli scrittori americani, si presentò come uno dei maggiori scrittori viventi. Divertito, Gable gli chiese: "Oh, lei scrive?". Faulkner rispose: "Certo, signor Gable. E lei che cosa fa?" Prefazione di Alessandro Carrera.
13,00

Arte con sentimento. Conversazione con Gillo Dorfles
9,00

La critica impossibile. Conversazioni con Cesare Garboli
13,00

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