Milella: Per un'ermeneutica militante
Emilio Cecchi. L'etica del visivo e lo stato liberale con appendice di testi giornalistici rari. L'etica e la sua formazione antropologica
Paolo Leoncini
Libro: Libro in brossura
editore: Milella
anno edizione: 2017
pagine: 336
Nei sette saggi, dal 1997 ad oggi, del presente volume, vengono privilegiate, nei confronti dello scrittore fiorentino, le interpretazioni critiche degli anni ’30 (Contini, Falqui, Bigongiari, Ferrata), concordi nel rilevare come il sensibile-emozionale della percezione, tendente all’infinito, all’origine, al primordio, eccede la dimensione verbale della parola; per realizzarsi, la parola passa attraverso il limite dell’oggetto-immagine («Perché io ho bisogno di immagini»); e si riconfigura secondo una metaforicità plastico-tattile-visiva: i «détails prerogativi» di Contini; le «tessere di mosaico» di Falqui; gli «oggetti-alfabeto» di Bigongiari; «l’atto naturale del pensare disperso tra le cose» di Ferrata. Si tratta di una verbalità mediata dal movente etico-classico delle radici greco-fiorentine (Atene, Firenze) che sottendono l’immagine visiva: la quale, a sua volta, si appella all’atto della lettura, ovvero al «di più» di Berenson (l’arte sollecita la percezione più di quanto non la solleciti la realtà).
Evocazione e parola enunciativa. Per una stilistica ermeneutica del testo letterario
Carlo Alberto Augieri
Libro: Libro in brossura
editore: Milella
anno edizione: 2014
pagine: 216
Come recuperare la stilistica in chiave ermeneutica, non disattendendo la semantica? Il libro intende corrispondere, più che rispondere, ai termini impegnativi della domanda, con un viaggio testuale nel saggismo critico di Charles Bally, Gianfranco Contini, Émile Benveniste, P. Ricoeur, Leo Spitzer e Roland Barthes, percorso continuamente in affaccio sulle immagini letterarie della contemporaneità europea. Immagini non solo retoriche, ma espressive, incroci di parola evocativa e parole enunciate, con cui i testi letterari rispondono al tacere della storia, rendendosi vissuti linguistici di autori e personaggi, parlanti da dentro la coscienza rivolta ad un senso da rappresentare, raccontare, liricizzare. Letto come atto ermeneutico d'enunciazione, il testo letterario parla pure alla critica, suggerendo i modi del leggere e i metodi interpretativi, responsabili nel cercare nell'evocazione della parola poetica e narrativa un'intensità da dire, perché risposta eccedente ad ogni parola distratta dal parlare da dentro.
Configurazioni. Frammenti per l'interpretazione
Filippo Secchieri
Libro: Libro in brossura
editore: Milella
anno edizione: 2012
pagine: 96
I "frammenti" di Filippo Secchieri configurano una gamma di spunti interpretativi sottesa dall'"ascolto della deiscenza del senso testuale": ovvero da una attesa sintonica, costante e molteplice, del dischiudersi semantico del testo, sullo sfondo della sequenza segno-testo-linguaggio. Ciò implica una "imprendibilità" del senso, un suo rivelarsi spontaneo entro i limiti della finitezza, in una temporalità aperta, coinvolgente testo e lettore. Rifiutando le distinzioni aprioristiche, le perifrasi esplicative, le stesse metodologie generalizzanti - per cui, nelle pagine di Secchieri, il metodo è una modalità di volta in volta funzionale, e la scientificità è subordinata all'ascolto - Secchieri segue un approccio ermeneutico nettamente differente dall'approccio tradizionalmente critico. Le istanze interpretative dello studioso ferrarese trovano eventuali antecedenti - oltre che nell'ultimo Barthes -,in Sartre, in Blanchot, in Derrida.