Milieu: Banditi senza tempo
Figli delle catastrofi. Ribelli e rivoluzionari
Giorgio Panizzari, Tino Stefanini
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 256
"Eravamo quelli della Comasina. I più compatti, uno per tutti, tutti per uno. Solidali, con le regole della vecchia ligera, pronti a essere pestati a sangue nelle camere di sicurezza, senza proferire una parola. Non c'era posto per i deboli: chi se la cantava, era destinato a sparire." Scritto a quattro mani da due figure di spicco del mondo che si muoveva oltre il limite della legalità negli anni settanta, alternando un racconto milanese con uno torinese, Figli delle catastrofi affronta spaccati di vita segnati fortemente dalla ribellione: Stefanini è stato un bandito e ha fatto parte della più importante batteria di quagli anni: la banda Vallanzasca, protagonisti di rapine e conflitti a fuoco che hanno segnato in maniera indelebile la cronaca. Panizzari è stato uno dei fondatori dei Nuclei armati proletari, il suo nome era nell'elenco dei 13 prigionieri di cui le Brigate rosse avevano chiesto la liberazione in cambio del rilascio di Moro. Alternando le due voci, in un dialogo di ricordi serrato e veloce come il più accattivante dei noir, "Figli delle catastrofi" narra gli enormi cambiamenti nel sottobosco della malavita, con tanta azione e le riflessioni profonde di chi quel mondo lo ha attraversato. Uno spaccato di cronaca e di storia recente che è al tempo stesso una lettura di vite condotte sul margine, a cui è difficile rimanere indifferenti.
Profondo Nordest
Maurizio Dianese
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 261
"Profondo Nordest" è un romanzo, ma anche un reportage giornalistico. Un libro che racconta in profondità l'infiltrazione e il radicamento della camorra e in particolare del clan dei Casalesi in Veneto. Un romanzo che anticipa di un bel po' di anni l'inchiesta della magistratura veneziana che si è conclusa con una raffica di arresti. Tra gli inquisiti anche un paio di sindaci di Eraclea, sospettati di aver stretto negli anni patti con il clan dei Casalesi, un'organizzazione criminale che spaziava dall'usura alle truffe, dallo spaccio agli appalti pubblici. I Casalesi a Eraclea erano arrivati agli inizi degli anni novanta e avevano partecipato alla cementificazione del litorale, da Jesolo a Caorle, ma prima di loro la camorra si era già insediata a San Donò di Piave, nei primi anni ottanta, e lì aveva stretto accordi "commerciali" con la banda di Felice Maniero per l'importazione di cocaina ed eroina. Questo e molto altro racconta "Profondo Nordest", frutto di una inchiesta iniziata diversi anni prima che la magistratura concludesse l'indagine. I lettori potranno trovare mille indizi e mille riferimenti utili a capire meglio anche quel che l'inchiesta giudiziaria non può raccontare e cioè il contesto sociale, economico, personale e umano di una penetrazione malavitosa che è entrata a far parte integrante della vita di una intera comunità. Questo è "Profondo Nordest", un libro d'inchiesta che ha scelto la forma romanzata non per staccarsi dalla realtà, ma per poterla raccontare meglio. I nomi dei protagonisti e dei comprimari sono di fantasia, mentre quel che si racconta è vero. Tutto tremendamente vero.
I cani di Belfast
Sam Millar
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 240
1978, periferia di Belfast: in una cava abbandonata una donna semi-agonizzante viene assalita da un branco di cani randagi. Chi l'ha ridotta in fin di vita? Chi sono i personaggi influenti che da anni cercano di insabbiare questa storia? Vent'anni dopo tocca a Karl Kane provare a risolvere questo mistero, in un gioco di specchi che lo porta a scontrarsi con spacciatori, ex gangster, poliziotti corrotti, secondini sadici, e soprattutto con i fantasmi del suo passato. Kane è un investigatore privato, squattrinato e irregolare, con un passato oscuro. Da bambino ha assistito al brutale omicidio di sua madre e per anni ha vissuto covando desideri di vendetta. Dopo On the Brinks.
Io sono un bandito. Da una conversazione con Rosella Simone
Pancrazio Chiruzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 208
Criminale indipendente e pianificatore meticoloso, Pancrazio Chiruzzi è uno dei più noti rapinatori della storia recente. Secondo di tre fratelli, è nato a Bernalda, in provincia di Matera, il paese d'origine di Francis Ford Coppola. E la sua quotidianità, fin dall'arrivo a Torino agli inizi degli anni settanta, prenderà presto i contorni di un film, una vita condotta sul filo della illegalità, ideando e realizzando colpi milionari ai danni di banche e uffici postali, tutti con una caratteristica: senza spargimenti di sangue. Inizia l'attività criminale nel 1971: dopo qualche rapina e furto d'auto, assalta la sua prima banca. Da quel momento non si fermerà più, diventando uno dei nomi di spicco della malavita torinese, conosciuto con il soprannome di "solista del Kalashnikov" Da allora ha fatto rapine in Svizzera, Germania, Francia e Belgio. L'ex capo della squadra mobile di Torino, Sergio Molino, lo definisce così: «Non un rapinatore, ma il maestro dei rapinatori italiani. Chiruzzi ha fatto scuola». Oggi "Pan" racconta la sua vita di bandito, in collaborazione con la giornalista e scrittrice Rosella Simone. E la racconta come l'ha vissuta: senza compiacimenti. Ricorda le tappe della sua vita e del suo "lavoro" con un linguaggio ruvido e diretto, che a volte diventa delicato, quasi poetico, altre duro come una lama, dove la volgarità non ha spazio, e se diventa necessaria, la pronuncia quasi con pudore.
Italia nera
Franco Di Bella
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 325
Testo di riferimento sulla storia della malavita dal dopoguerra ai primi anni sessanta, "Italia nera" racconta in presa diretta "l'epoca d'oro" del crimine italiano, attraverso le gesta di personaggi leggendari che sono qui raccolte in forma definitiva dalla penna di uno dei più grandi cronisti di nera del nostro giornalismo, Franco Di Bella. Dalla Aprila nera di Ezio Barbieri alle fughe rocambolesche della banda Casaroli, dalla Banda Dovunque alla delinquenza di strada, passando per i misteri del caso Giuliano e le tute blu di via Osoppo, le cronache giornalistiche di Franco Di Bella sono uno spaccato indimenticabile di storia italiana, scritte con la precisione del giornalista e la passione del romanziere. Quando fare il reporter di nera era una forma popolare di letteratura e ci si confrontava con scrittori come Hemingway, Capote e Buzzati. Al pari delle grandi firme di quel giornalismo, Franco Di Bella è stato una figura di primissimo livello, in grado di influenzare i linguaggi (è stato lui a coniare il soprannome "solista del mitra" per Luciano Lutring) e di rivoluzionare il mondo della carta stampata (è stato il primo a dare importanza alla cronaca durante la sua direzione del "Corriere della Sera" dal 1977 al 1981). I suoi scritti e i suoi racconti sulla storia criminale, riproposti per la prima volta dopo diversi anni, rimangono tra i più importanti del genere, e a distanza di tempo riescono ancora a fotografare un'epoca, con una scrittura vivace, ironica e accattivante. Introduzione di Antonio Di Bella e Paolo Maggioni.
Doppio gioco criminale. La vera storia del bandito Felice Maniero
Maurizio Dianese
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 301
"Doppio gioco criminale” vuole segnare un punto fermo nelle ricostruzioni della banda di Felice Maniero perché riporta l’attenzione sulla genesi della gang mentre ricostruisce gli ultimi venticinque anni di storia del bandito Felice Maniero, quelli più misteriosi, quelli di cui poco si è parlato per le tante e delicate ambiguità che investono settori dello Stato. Questo libro racconta il doppio gioco di Maniero e il suo pentimento di comodo mentre segue la traccia del suo mai rivelato tesoro miliardario. Ma “Doppio gioco criminale” contiene al suo interno anche la ripubblicazione del primo libro sulla banda, quel “Bandito Felice Maniero” scritto nel 1994 che ha ispirato libri e fiction.
Milanesi brava gente. Storie di nera a Milano (1946-1975). Volume Vol. 1
Matteo Liuzzi, Tommaso Bertelli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 240
Rapine, omicidi, rapimenti e regolamenti di conti: 20 storie per raccontare una Milano violenta e feroce, senza più alternative ma piena di fascino, in cui trovano spazio l’amore, la lotta di classe, le regole non scritte della mala, la ribellione al potere e persino il controspionaggio della Guerra Fredda. I protagonisti sono persone per le quali il dopoguerra, gli anni del boom e i primi Settanta non hanno rappresentato la scoperta del benessere, ma l’ingresso in un mondo in cui la povertà le ha trasformate in fuorilegge. E tra piccoli criminali e i grandi nomi della ligera milanese – Otello Onofri, Ugo Ciappina e Bruno Brancher – troviamo anche quelli che diventeranno esponenti di spicco delle forze dell’ordine – Mario Nardone e Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sono storie di una Milano sotterranea, fitta di osterie e popolata da ladri e da banditi, da poliziotti senza pistola, da case di ringhiera con il bagno sul ballatoio, da assassini e prostitute, da spie capaci di vendere i propri amici alla polizia per qualche lira. Milanesi brava gente nasce dall’esperienza di Radiografia nera, uno dei programmi di maggior successo degli ultimi anni di Radio Popolare, la storica emittente libera milanese, e raccoglie le storie più sciagurate e poetiche che Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli, per tre anni, hanno inseguito negli archivi e raccontato in onda. Completano il volume le prefazioni di Piero Colaprico e di Claudio Agostoni, e le illustrazioni di Simona Eva Saponara.
La mia cattiva strada. Memorie di un rapinatore
Marcello Ghiringhelli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 229
"La mia storia si conclude con il mio ultimo trasferimento al carcere delle Nuove di Torino, da dove vengo scarcerato il 25 aprile 1981. Venti giorni dopo entro nelle Brigate Rosse come rivoluzionario a tempo pieno... Ma questa è un'altra storia." Termina con questo finale aperto l'avventuroso memoir di Marcello Ghiringhelli, 77 anni, rapinatore. Ghiringhelli ha tutto quello che ci vuole per essere un personaggio letterario di quelli tosti: cresciuto in un ambiente popolare antifascista alla periferia di Torino, è stato operaio di fabbrica fin dalla tenera età di 10 anni, legionario nella guerra d'Algeria a 17 anni, disertore a 18 anni, rapinatore e gangster del milieu franco-piemontese dai 18 ai 40 anni, brigatista nei primi anni ottanta, detenuto a fine pena mai dal 1982. La mia cattiva strada è la cronaca nuda e cruda della sua vita violenta. Un libro d'azione, drammatico, veloce e ispirato, scritto con piglio cinematografco degno di Jacques Mesrine e dei migliori polar di Jean Pierre Melville e José Giovanni portati sul grande schermo da Lino Ventura, Alain Delon, Jean Gabin e Jean Paul Belmondo. La curatela di Davide Ferrario e Marilena Moretti, registi e documentaristi di lungo corso, ha voluto preservare l'argot franco provenzale e piemontese parlato dai rapinatori che componevano quelle batterie negli anni sessanta e settanta, con indispensabili note e un prezioso glossario alla fine del libro. L'utilizzo di quel patois farà riemergere dalla memoria dei più appassionati, la figura di Aldo Pomini, contrabbandiere, fuorilegge, galeotto ai lavori forzati in Guyana negli trenta. Pomini, originario delle valli Occitane del Piemonte, negli anni settanta fu protagonista di un caso letterario di riscoperta di storia orale delle classi subalterne, pubblicando per Einaudi "Il ballo dei pescecani" (1973) e "Memorie di un contrabbandiere" (1975). "La mia cattiva strada" di Marcello Ghiringhelli si inserisce a pieno titolo in quel filone storico-letterario.
Vita di un bandito. Dalla rapina di via Osoppo al caso Calvi
Luciano De Maria
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 175
Milano, 27 febbraio 1958, ore 9.15, in via Osoppo sette uomini armati di mitra col volto coperto da un passamontagna e vestiti in tuta blu da operaio, assaltano il furgone portavalori blindato della Banca Popolare e trafugano, senza sparare un solo colpo, un sacco di milioni di lire. La rapina del secolo. Lo scorso. In quegli istanti frenetici, da una macelleria un'anziana signora, sconvolta alla vista delle armi, urla ai banditi: "Andate a lavorare!". È proprio Luciano De Maria il più pronto a replicare: "Signora! Cosa crede che si stia facendo, stiamo lavorando!". A 60 anni dalla rapina di via Osoppo torna un classico di storia della mala milanese, il memoir dell'avventurosa vita di Luciano De Maria, uno dei componenti più carismatici di quella banda di rapinatori che arrivò ad un passo dal sogno del colpo perfetto. Un lungo viaggio in cinquant'anni di storia criminale italiana che tra riformatori, rapine, locali notturni e carceri di massima sicurezza, si conclude con la misteriosa amicizia con un banchiere svizzero incriminato per la morte violenta di Calvi. In appendice gli articoli di note firme del giornalismo italiano, come Franco Di Bella e Indro Montanelli, che raccontano il contesto in cui avvenne la rapina del secolo.
Nel nido delle gazze ladre. Il romanzo della mala veneziana
Maurizio Dianese
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2017
pagine: 211
Venezia non è solo la città dei poeti e degli innamorati, dell'arte e della bellezza, della Biennale e della Mostra del cinema, è anche una città che ha coltivato nei decenni una curiosa malavita, che saccheggia "con amore e rispetto" questo posto incantato, unico al mondo. Nel nido delle gazze ladre racconta la città alla rovescia, quel mondo invisibile e sconosciuto che ora è in difficoltà perché anche a Venezia sono arrivate mafia, 'ndrangheta e camorra e solo alcuni ex della banda di Felice Maniero cercano di opporsi alle infiltrazioni mafiose. Ne scaturisce una guerra per bande che colleziona agguati sanguinari e rapine milionarie in cui i protagonisti sembrano scambiarsi di continuo le parti. E all'improvviso entra in scena anche un protagonista della storia malavitosa del Nordest che era scomparso da oltre vent'anni. Con il suo arrivo tutto cambia e nessuno capisce quel che sta succedendo. Anche la Squadra Mobile di Venezia guidata da Antonio Datteri è in difficoltà e pure Guido Bonetti, il giornalista che da sempre racconta fatti e misfatti della malavita, è sconcertato. Ma arriva una rapina in piazza San Marco a rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle...
La vera storia del bandito Giuliano
Tommaso Besozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2017
pagine: 240
La vera storia del bandito Giuliano è l'unico libro pubblicato da Tommaso Besozzi, e ripercorre la vita del famoso bandito dai primi anni giovanili nella Montelepre della guerra fino alla sua morte avvenuta nel luglio del 1950. Besozzi seguì da vicino quegli avvenimenti. Si era recato in Sicilia come inviato dell'Europeo il giorno stesso della notizia dell'uccisione di Giuliano, e il suo articolo, poi divenuto famoso come "Il reportage perfetto", è stato il primo in cui veniva smentita la versione ufficiale fornita dai carabinieri. Nove anni dopo Besozzi, pubblica il suo unico libro, un testo che per la scarsa diffusione è rimasto praticamente inedito. Riproporlo a tanti anni di distanza e salvarlo dall'oblio editoriale in cui era finito ha una doppia valenza: storica innanzitutto, perché ripercorre la parabola del bandito siciliano proprio a settant’anni dalla strage del Primo maggio 1947 a Portella della Ginestra di cui Giuliano fu uno degli esecutori materiali; ma anche culturale, perché ci porta a riscoprire una delle più illustri firme del nostro giornalismo, maestro tra gli altri di Enzo Biagi e Oreste Del Buono. Il compito di riattualizzare la figura di Besozzi spetta a Enrico Mannucci, il suo biografo ufficiale, che ripercorre nella seconda parte del volume la sua travagliata vicenda umana e le sue grandi inchieste, portandoci nel mondo delle redazioni giornalistiche tra anni cinquanta e sessanta, dove il confine tra cronaca, ricostruzione storica e narrazione pura era spesso sottile, quando non invisibile.

