Mimesis: Tesi/Antitesi
Quel che il mare non vuole. Paesaggio e letteratura in Portogallo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 232
Fra le intenzioni di questa indagine c’è il tentativo di verificare come il rapporto fra paesaggio e letteratura in Portogallo (anche nel suo fitto dialogo con le arti: pittura e, in ambito novecentesco, fotografia) oltre a produrre una sofisticata rete semiotica e un inesauribile arsenale metaforico, si presti come campo di ricerca per comprendere la costruzione dell’identità portoghese e la sua complessa relazione con gli eventi della sua storia, con il proprio immaginario, con l’esperienza culturale di una comunità che si riconosce in quanto tale e che si racconta elaborando importanti canoni di auto-rappresentazione decidendo, a seconda dell’epoca e delle contingenze, di sovvertirli, decostruirli o, non di rado, tentare di eternizzarli. I saggi che compongono il volume sono dedicati ai seguenti temi: la costruzione del paesaggio nell’epoca dell’Espansione e alla sua decostruzione postcoloniale; l’Oceano Atlantico come simbolo della dimensione pelagica del paese iberico; la poetica di Sophia de Mello Breyner Andersen (e in particolare all’opera “geografica” Navigazioni); l’Ode Marittima di Fernando Pessoa; le rappresentazioni di Lisbona declinate secondo i canoni dell’avanguardia modernista e in generale secondo le principali estetiche del Novecento (dalla visione di Almada Negreiros fino a L’anno della morte di Ricardo Reis di José Saramago); il paesaggio della provincia dai prodromi romantici (Almeida Garrett) al latifondo realista durante la dittatura di Salazar (José Cardoso Pires); l’estrema geografia della regione del Trás-os-Montes come allegoria del pessimismo lusitano (il “paesaggio in ombra” da Antero de Quental al progetto più recente di Susana Moreira Marques sui luoghi delle origini e sullo spazio del fine-vita).
La cultura della divorazione. Antropofagia culturale, miti interpretativi ed eredità nel Brasile contemporaneo
Alessia Di Eugenio
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 216
Letture, interpretazioni critiche e appropriazioni artistiche dell'Antropofagia culturale sono avvenute, incessantemente, a partire dalla riscoperta delle opere di Oswald de Andrade e del suo celebre Manifesto Antropófago (1928). Partendo dalla constatazione delle ambiguità costruite tra le letture dell'Antropofagia e le principali immagini interpretative che hanno generato miti e stereotipi sul Brasile, sono state indagate le numerosissime appropriazioni artistiche e teoriche della metafora antropofagica – dal Tropicalismo alle più recenti applicazioni psicanalitiche – per comprendere come l'Antropofagia si sia trasformata e che cosa abbia significato e prodotto nel contesto politico e culturale del Brasile contemporaneo.
Immaginari transnazionali. La formazione della letteratura mozambicana attraverso la rivista «Itinerário» (1941-1955)
Ada Milani
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 204
Con la volontà di approfondire questioni già parzialmente affrontate dalla critica, ma mai del tutto ricostruite in un quadro esteso, questo volume ha l'obiettivo di fornire una panoramica dello sviluppo della rivista "Itinerário" (1941-1955), considerandola come specchio dell'evoluzione della letteratura mozambicana. Nel corso dei quindici anni che interessano la pubblicazione, il lettore vedrà delinearsi non solo il carattere specifico della mozambicanità letteraria in contrapposizione al canone portoghese e coloniale, ma anche e parallelamente il cammino verso la presa di coscienza nazionale. In questo doppio movimento, le "reti di discorsi" intessute con altre letterature (portoghese, brasiliana, nordamericana, russa...) assumeranno un ruolo centrale, offrendo la possibilità di sfidare la "tirannia del luogo" e contribuendo alla costruzione identitaria.
I materiali dell'assenza. Impero e modernità nella poesia portoghese di fine secolo
Agnese Soffritti
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 216
Quella portoghese appare sovente come una cultura sfasata, in ritardo rispetto ai modelli e alle tempistiche dei paesi del “Centro”. Questo libro, partendo da una riflessione sulla letteratura di fine Ottocento, si propone di chiarire come la dimensione moderna, insieme a quella imperiale, sia fondante nella definizione del soggetto nazionale. Alla fine del secolo, modernità e impero diventano entrambi parte di un processo di compensazione feticistica (con annessa l’adorazione dell’oggetto tipica dell’atteggiamento del feticista) per un’assenza che ha a che fare con l’identità simbolica dissolta dai venti della storia. È la distanza dai modelli di riferimento che esplicita questa assenza (ab-esse) e, tuttavia, è proprio dai margini che si può sviluppare una riflessione critica acuta su ciò che il Centro stesso rappresenta, aprendo la strada a una forma di modernità più sottile. Una revisione del canone letterario alla luce dei modelli identitari proposti ci permette di capire come sia questo lo spazio di gestazione di alcuni dei più importanti fenomeni del Novecento.