Mondadori Education: Quaderni di storia
Una colonia italiana. Incontri, memorie e rappresentazioni tra Italia e Libia
Barbara Spadaro
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2013
pagine: VI-200
Alla vigilia della guerra di Libia, migliaia di donne e uomini erano determinati a cambiare lo status dell'Italia da terra di emigranti a potenza colonizzatrice, per sentirsi parte di un'idea di Europa "bianca" e "civile". La più grande colonia mediterranea dell'Italia fu teatro di sanguinosi conflitti e ridondanti imprese di colonizzazione agricola, ma anche di nuovi modi di condurre la vita domestica e familiare, impiegare il tempo libero, viaggiare: in breve, di sperimentare e costruire nuove identità di genere, classe e "razza". Questo percorso attraverso storie, memorie, e fotografie di soggetti che vissero l'Italia e la Libia rivela come l'immaginario suscitato da questa colonia sia entrato in aspetti profondi dell'autopercezione degli italiani, restandovi in circolo in forme che nutrono, in modi a volte inaspettati, asimmetrie e rapporti di potere nell'Italia di oggi.
De Gasperi e lo «Stato forte». Legislazione antitotalitaria e difesa della democrazia negli anni del centrismo (1950-1952)
Federico Mazzei
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2013
pagine: XXII-458
La stabilizzazione della democrazia italiana in condizioni di ordinata libertà rappresentò l'autentico obiettivo della politica degasperiana di "Stato forte", cioè di quella legislazione che lo statista trentino cercò di sviluppare in piena "guerra civile fredda" per prevenire attacchi interni e boicottaggi a favore del nemico esterno. Ispirata dalle tragiche esperienze di crisi dell'autorità che accompagnarono la caduta dei regimi democratici in Italia e in Germania, la concezione degasperiana di uno "Stato forte" per l'autotutela della democrazia dai suoi nemici assunse un peso preponderante nella politica del centrismo dopo lo scoppio della guerra di Corea nel giugno 1950. Escludendo di ricorrere a misure extra-legali per lo scioglimento di partiti di opposizione, le scelte di De Gasperi contro il pericolo totalitario offrono la possibilità di rivedere in profondità la linea interpretativa degli studiosi che hanno riscontrato in quella legislazione unicamente uno strumento di delegittimazione della sinistra comunista e di transizione verso un regime semi-autoritario di "democrazia protetta".
Storia politica della Francia repubblicana (1871-2011)
Riccardo Brizzi, Michele Marchi
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2011
pagine: XIV-402
Lacerata da uno scontro frontale tra gli eredi della Rivoluzione e i suoi acerrimi nemici, la Francia repubblicana sorta dalle ceneri della sconfitta di Sedan è un regime che fatica a trovare equilibrio e solidità istituzionale. Se la Prima guerra mondiale e lo spirito di union sacrée che la accompagna segnano un primo spartiacque decisivo, saranno solo le ferite del collaborazionismo e soprattutto il trauma della decolonizzazione a rendere evidente la necessità di riformare l'originario impianto parlamentare per dare vita a un sistema istituzionale solidamente fondato sul primato dell'esecutivo. Il semipresidenzialismo della V Repubblica diventa un punto di riferimento all'interno dello spazio politico-istituzionale europeo e tende a confermare l'eccezionalismo del modello francese. Ad oltre un cinquantennio dalla sua nascita, nonostante il sistema repubblicano voluto da de Gaulle nel 1958 garantisca un'indiscutibile stabilità, la V Repubblica si trova ad affrontare con sempre maggiore difficoltà le sfide della modernizzazione economica, dell'evoluzione sociale e dello spostamento verso Est e Sud del baricentro della politica mondiale. Il volume cerca di offrire un dettagliato percorso storico-politico dal 1870 ai giorni nostri ricostruendone gli snodi principali e sottolineandone le aporie.
Il gioco delle parti. Travestimenti e paure sociali tra Otto e Novecento
Laura Schettini
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2011
pagine: VI-250
Dalla metà dell'Ottocento importanti cambiamenti nel mondo dell'editoria, della cultura scientifica, di costume e sociali, fanno dei travestimenti di genere una questione che accende gli animi, di cui si occupano l'opinione pubblica, la stampa, la pubblica sicurezza, la comunità scientifica. Nello stesso periodo nuovi attori sociali, come le "donne nuove" o gli omosessuali, ricorrono ampiamente al travestitismo come pratica di costruzione e svelamento dell'identità, sfidando sul piano simbolico i modelli di mascolinità e femminilità dominanti. Attraverso un copioso e vario apparato documentario questo libro ricostruisce come il campo dei travestimenti, al crocevia di importanti processi sociali, finisca per rappresentare nell'Italia fin de siécle uno dei terreni più importanti di confronto/conflitto tra istanze di rinnovamento e di conservazione rispetto ai modelli di sessualità e di genere.
Democrazie. L'Europa meridionale e la fine delle dittature
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2010
pagine: VI-298
Gli anni Settanta in Europa furono caratterizzati da profonde e drammatiche trasformazioni. In particolare l'Europa meridionale vide la fine di una serie di dittature: dalla "rivoluzione dei garofani" in Portogallo alla caduta dei colonnelli in Grecia, alla morte di Franco in Spagna. A distanza di oltre trent'anni da questi eventi, tali nazioni godono di collaudati sistemi democratici e sono membri a pieno titolo dell'UE. Se questa situazione sembra oggi naturale, negli anni Settanta la loro sorte appariva oltremodo incerta e non esente da rischi di ritorni autoritari o di derive estremiste. Sebbene il passaggio alla democrazia in Portogallo, Grecia e Spagna sia stato in larga misura esito di vicende interne, gli attori internazionali contribuirono in maniera determinante a favorire tale "transizione" e a delineare i caratteri e le scelte dei nuovi governi democratici. Questo volume, frutto di approfondite ricerche ed opera di noti specialisti di Storia internazionale, ricostruisce per la prima volta in maniera chiara ed organica il ruolo giocato da alcune nazioni europee, dagli Stati Uniti, dalla Comunità europea e dall'Alleanza atlantica nel delineare il futuro di questi tre paesi.
Il governo dell'energia. L'Italia dal petrolio al nucleare (1945-1975)
Silvio Labbate
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2010
pagine: XVIII-334
Il controllo delle risorse energetiche è sempre stato uno degli obiettivi primari delle grandi potenze. In Italia, l'assenza pressoché totale di ogni fonte primaria in grado di produrre energia ha finito per condizionarne sia lo sviluppo industriale interno che il ruolo internazionale. Dopo un avvio molto promettente, specie nel settore dell'uso pacifico del nucleare, con la morte improvvisa di uno dei principali protagonisti della storia energetica italiana (Mattei) e la nazionalizzazione dell'intero settore elettrico, l'Italia si fece trovare completamente impreparata alle successive sfide del mercato petrolifero. Il tentativo di recuperare quel tradizionale indirizzo di Paese "ponte" che ne aveva spesso caratterizzato l'approccio verso gli Stati della sponda meridionale del Mediterraneo rimase l'unica strada percorribile.
L'Africa sub-sahariana nella politica internazionale
Arrigo Pallotti, Mario Zamponi
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2010
pagine: XII-356
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta la maggioranza dei Paesi africani conseguì l'indipendenza e si affacciò sulla scena internazionale. Decolonizzazione, riforma del sistema economico internazionale, fine del regime dell'apartheid in Sudafrica furono alcune delle grandi questioni intorno alle quali i governi africani cercarono di sollecitare l'azione della comunità internazionale. Tuttavia, durante gli anni Settanta e Ottanta i conflitti armati legati alle dinamiche della Guerra Fredda, l'instabilità politica e la crisi economica tolsero forza alle rivendicazioni africane. Risoluzione dei conflitti, promozione della democrazia e dei diritti umani e rilancio economico sono i grandi obiettivi che i governi africani hanno deciso di perseguire collettivamente tramite la creazione nel 2002 dell'Unione Africana. A partire dalla crisi congolese del 1960 il testo ripercorre le principali vicende africane alla luce delle interazioni del continente con la politica internazionale, sia rispetto ad alcune aree (Corno d'Africa, Africa australe), sia rispetto alle strategie degli attori internazionali (dalla politica francese, al ruolo della cooperazione allo sviluppo dell'Unione Europea, ai nuovi interessi cinesi).
L'appuntamento mancato. La sinistra italiana e il dissenso nei regimi comunisti (1968-1989)
Valentine Lomellini
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2010
pagine: XVI-288
Nell'agosto 1968, il PCI condannò l'invasione sovietica di Praga: la prospettiva di una collaborazione in seno alla sinistra italiana prendeva forma, preannunciando nuovi scenari nel contesto politico della "democrazia bloccata". La speranza di ritrovare un'intesa tra PCI e PSI svanì tuttavia rapidamente: tra gli anni Settanta ed Ottanta, i rapporti tra i due partiti si incrinarono, consegnando alla storia una sinistra lacerata, permeata da forti diffidenze reciproche ed incapace di un dialogo costruttivo. Il giudizio sull'esperienza del blocco comunista fu, al contempo, causa e sintomo di tale profonda divisione. Il confronto politico e la riflessione culturale intorno alla contraddizione principe del "socialismo reale" - la repressione dell'opposizione interna - offrono spunti inediti per comprendere il nodo irrisolto nei rapporti tra le forze politiche della sinistra del nostro Paese. Nel passato, e nel presente.
Il PCI e l'Africa indipendente. Apogeo e crisi di un'utopia socialista (1956-1989)
Paolo Borruso
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2009
pagine: X-310
La decolonizzazione africana ha avuto uno spazio rilevante nella politica estera del Partito comunista italiano e nell'elaborazione di un nuovo internazionalismo. Sulla base di un ingente materiale documentario, il volume ricostruisce l'impegno comunista in Algeria, nelle colonie portoghesi (Guinea Bissau, Angola, Mozambico) e nel Corno d'Africa. Attraverso una politica "africana" - oscillante fra ideologia e pragmatismo, ma espressione di una posizione 'terza' rispetto al pur imprescindibile rapporto con l'URSS - il PCI ha contribuito a sostenere sul piano ideologico e politico le lotte di liberazione e a tenere in vita la pur fragile prospettiva di una "via africana al socialismo". Il confronto con i nodi irrisolti dell'Africa postcoloniale, nonché con un quadro internazionale assorbito dalla guerra fredda, faceva maturare la percezione, pur indecifrata, di una crisi dell'afromarxismo come fondamento ideologico dello Stato africano indipendente. Il ritiro dell'azione comunista dalla scena africana dopo la morte di Berlinguer e il 1989, ha lasciato privo di eredi il crescente lavorio di oltre un ventennio.
Da Hiroshima all'11 settembre. Breve storia delle guerre contemporanee
Gianluca Fiocco
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2009
pagine: VI-354
Quando il 6 agosto 1945 il primo bombardamento atomico della storia ridusse in cenere la città giapponese di Hiroshima, non fu subito chiaro che un nuovo tipo di guerra stava prendendo forma. La successiva invenzione della bomba all'idrogeno e l'allestimento di imponenti arsenali nucleari resero di lì a poco manifesto l'approdo del genere umano alla capacità di autoestinzione. Mentre il graduale instaurarsi dell'"equilibrio del terrore" contribuiva fortemente a impedire una guerra mondiale fra Est e Ovest, nel Sud del pianeta si svolgeva una lunga serie di conflitti legati al proliferare di nuovi Stati. Il presente lavoro di sintesi cerca di raccontare vicende e temi sia del conflitto mondiale preparato e mai combattuto, sia delle guerre locali realmente avvenute, riflettendo sulle connessioni tra i due piani, ovvero sull'intreccio tra guerra fredda e decolonizzazione.
Dopo gli imperi. L'integrazione europea nello scontro Nord-Sud
Giuliano Garavini
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2009
pagine: XVI-368
L'integrazione europea viene ancora prevalentemente interpretata come fenomeno attinente i rapporti fra Stati nazionali, compromesso pacifico tra Francia e Germania dopo le tragiche vicende della seconda guerra mondiale, oppure messa in relazione con la Guerra fredda e con gli alti e bassi delle relazioni transatlantiche. Per spiegare le radici dell'Unione Europea bisogna però risalire al momento della decolonizzazione, comprendere l'evoluzione e gli esiti dello scontro fra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo, cioè dello scontro fra Nord e Sud del mondo, negli anni Sessanta e Settanta. Gli esiti del confronto furono alla radice del fenomeno della globalizzazione, e del modo in cui in esso si sono collocati i Paesi europei. La nuova interpretazione proposta della natura dell'integrazione europea spiega anche le difficoltà, non solo economiche, in cui versa oggi l'Unione Europea.
La prova della razza. Cultura giuridica e razzismo in Italia negli anni Trenta
Olindo De Napoli
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2009
pagine: XIV-290
Attraverso quali strumenti giuridici fu possibile perseguitare i diritti degli ebrei (e non solo) in Italia? Quali discussioni, quali costruzioni ideali accompagnarono le leggi razziali? Il libro propone di analizzare il periodo degli anni Trenta con uno sguardo di insieme, dal razzismo coloniale alle leggi contro gli ebrei. L'introduzione del virus razzista nell'ordinamento giuridico italiano fu causa di un deterioramento generale della vita del diritto, una crisi che per come si configurava coinvolgeva tutti, non solo gli ebrei, non solo i sudditi coloniali.

