Morcelliana: Supplementi Adamantius
Polla d’acque vive. Letture di Origene e dei Padri
Maria Ignazia Danieli
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2021
pagine: 288
L’impegno di Maria Ignazia Danieli per la traduzione italiana di molti degli scritti di Origene, protrattosi nel corso di vari decenni, è stato via via affiancato da approfonditi studi sull’opera dell’Alessandrino. I saggi raccolti nel volume danno testimonianza di questa ricerca, nata al di fuori dell’accademia ma sempre attenta ai suoi risultati, frutto di una viva meditazione personale sui testi origeniani. Essa verte su temi centrali come la spiritualità dell’esodo, l’esegesi del Cantico e più in generale il modo di accostarsi alla Bibbia da parte di Origene, la sua visione della redenzione e della salvezza, la figura di Maria. Ne emerge un’immagine dell’Alessandrino esegeta e teologo intimamente radicato nella Parola della Scrittura, e per ciò stesso in continuità con la radice d’Israele, ma insieme aperto agli esiti del pensiero greco e della cultura ellenistica, in felice sintesi pregna di futuro. Questo seguito è ancora approfondito alla luce delle tradizioni del primo monachesimo, che con Atanasio ed Antonio si collocano anch’esse nella scia luminosa della cultura cristiana di Alessandria. Come ebbe a scrivere di lei Manlio Simonetti, «la completa simbiosi di studio e di affetto, che è la cifra distintiva della ricerca di Maria Ignazia», fa di questa raccolta un documento prezioso del significato spirituale permanente del grande maestro cristiano di Alessandria.
Un metodo per il dialogo fra le culture. La «chrêsis» patristica. Atti del Convegno (Bologna, 15-16 maggio 2019)
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2020
pagine: 240
La comprensione del metodo con cui i Padri della chiesa svilupparono il rapporto con la cultura classica e, più in generale, con il contesto socio-culturale del mondo greco-romano in cui le comunità cristiane si trovavano a vivere, può offrire contributi significativi di riflessione anche per gli uomini del nostro tempo, che, nell'attuale orizzonte di globalizzazione, hanno contatti sempre più ravvicinati e intensi con tradizioni profondamente diverse. In riferimento all'opera di Christian Gnilka, che da tempo ha messo in rilievo la centralità del concetto di "retto uso" (chrêsis) come chiave di volta del metodo patristico, questo volume presenta vari contributi di studiosi italiani e stranieri che, da differenti prospettive disciplinari, illustrano e verificano alcuni dei più importanti aspetti di tale fenomeno, mostrando come l'esercizio del discernimento (krisis) permetta ai Padri, alla luce della cognizione della natura umana, di vincere da una parte la tentazione dell'assimilazione e dall'altra quella opposta del rifiuto e della chiusura difensiva, per sviluppare invece un fecondo dialogo con le culture del loro tempo, valorizzandone in chiave cristiana gli apporti teorici ed esistenziali.
Il cristianesimo in Anatolia tra Marco Aurelio e Diocleziano. Tradizione asiatica e tradizione alessandrina a confronto
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2019
pagine: 352
La penisola anatolica, terra di collegamento tra il continente europeo e quello asiatico, è stata teatro non solo delle controversie più accese del cristianesimo primitivo ma anche fucina di istituzioni ed elaborazioni teologiche che hanno permesso al fenomeno cristiano di sviluppare percorsi identitari forti e durevoli. Studiare il periodo immediatamente post apostolico e quello precedente l'era costantiniana, tra Marco Aurelio e Diocleziano appunto, consente di mettere a fuoco le principali e multiformi spinte interne che hanno forgiato l'esperienza di fede dei cristiani di quel tempo, i quali, se da una parte hanno rielaborato l'eredità apostolica, dall'altra hanno posto le basi della fede delle successive generazioni. Di questi temi legati alla regione anatolica, della loro portata teologica e dello spirito sorgivo che si respira leggendo ancora i testi di quell'epoca, si è occupato il Convegno i cui Atti sono contenuti in questo libro, arricchiti anche da altre relazioni che contribuiscono a gettare luce sui molteplici reciproci influssi e confronti tra tradizione asiatica e alessandrina. Nell'intento di ravvivare l'amore per la storia del primo cristianesimo che ancora riserva, a uno studio attento, aspetti da scoprire e su cui meditare, si è voluto onorare la memoria di mons. Luigi Padovese (1947-2010), organizzatore per decenni dei Convegni a Tarso e ad Efeso e vescovo di Anatolia.
Il libro aperto. Indagine sulla ricezione valentiniana della «tradizione letteraria enochica»
Francesco Berno
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2018
pagine: 160
La Scuola di Valentino descrive la complessa intersezione tra una dominante opzione teologica cristiana e raccoglimento, pur parziale e recessivo, delle altre fonti di rivelazione che la creazione è stata resa capace di produrre e manifestare. Tra queste, il presente volume intende sottolineare la rilevanza di quella tradizione testuale che gemma dal racconto del perverso innamoramento degli angeli per le figlie degli uomini, germinalmente narrato nel Libro dei Vigilanti. Attraverso un'indagine dalla vocazione diacronica - muovendo dalla lettura storico-critica degli ipsissima verba di Valentino per spingersi sino ai testi copti rinvenuti presso Nag Hammadi - il contributo analizza la pervasività della tradizione enochica negli scritti valentiniani. Emergerà come, a partire da un complesso processo di rilettura e riscrittura di tale nucleo mitico-concettuale, la scuola di Valentino realizzi la piena ibridazione della urgente storicità proto-cristiana con le coeve categorie ontologiche di derivazione platonica: la salvezza comincia a essere pensata in termini di natura, e comincia a delinearsi una teoria della libertà e del libero arbitrio. Nondimeno, tale operazione assume l'aspetto di una dislocazione - non di una rimozione - della riserva carismatica del pensiero cristiano delle origini, la quale viene promossa a governare la struttura ontologica medioplatonica, in un processo di dominanza della rivelazione sull'Essere, della gnosi sulla filosofia e sulla fede, della libertà divina sulla libertà umana; processo che, governato da un lettura cristologica e sfrenatamente allegorica del mito dei Vigilanti, segnerà il carattere eminentemente cristiano dello gnosticismo tutto. L'interrogazione sulla necessità della fine stessa della creazione trova, infine, nella gnosi valentiniana una risposta inedita, che conduce a rivedere la domanda medesima: la creazione è destinata a un termine - storicamente preannunciato dall'incarnazione di Cristo, ma eternamente realizzato nella logica sacrificale che governa la struttura del Pleroma gnostico - non a causa di una sua mancanza etica o ontologica, storicamente o pre-storicamente sopraggiunta, ma a motivo di una effettiva scissione della volontà di Dio stesso, il quale è chiamato al compito di disdirsi, di articolare due catastasi, di determinare con la propria conversione la storia salvifica del mondo. E se Dio si converte, ogni struttura di comprensione del percorso che conduce ai tempi ultimi, qualora non sia illuminata dalla nuova volontà divina, perde eo ipso la propria capacità di significazione.