Neftasia: Speciali
Come le foglie al vento
Wanda Tramezzo
Libro
editore: Neftasia
anno edizione: 2008
pagine: 120
Una poesia che nasce dall'eliminazione del superfluo e va incontro agli altri, affinché l'emozione possa essere condivisa. Versi diretti che, senza scadere nella retorica, imprigionano ogni sfaccettatura della realtà: amore, sogno, ideali, finitudine umana, momenti che riempiono e svuotano una giornata. Ogni poesia è un sentimento da non dimenticare.
I du' bourdei. Due ragazzi a cavallo degli anni '30
Tonino Sisti
Libro
editore: Neftasia
anno edizione: 2008
pagine: 134
Uno spaccato di vita, un pezzo di storia, una testimonianza dell'esistenza che si conduceva nelle campagne dell'alto Montefeltro durante il periodo della seconda guerra mondiale. Il racconto dei disagi, delle piccole e grandi difficoltà, delle paure ma anche dei divertimenti dei bambini e dei ragazzi di allora che, nonostante l'ombra minacciosa della guerra, vissero il proprio presente con intensità e passione, quasi fosse un gioco.
Tra due secoli. Poeti interpreti del nostro tempo
Alessandro Moscè
Libro
editore: Neftasia
anno edizione: 2007
pagine: 172
Una raccolta di saggi critici su alcuni dei poeti italiani di oggi interpreti del nostro tempo. Il tentativo è di escludere un'unica tendenza, un viatico unificante, una zona franca di poesia. Nella proliferazione di correnti, in questo lavoro, la mancanza di un ordine imperativo è già un primato. La messa a fuoco è tutta dentro la singolarità. La molteplicità e la mutevolezza dei percorsi della poesia degli ultimi anni, sono riprodotte in alcuni esempi delle generazioni nate negli anni '40 e '50 (Umberto Piersanti, Dario Bellezza, Roberto Carifi, Giuseppe Conte, Cesare Viviani, Milo De Angelis, Giancarlo Pontiggia, Patrizia Valduga e Valerio Magrelli).
Sa un fil de luc
Carlo Pagnini
Libro
editore: Neftasia
anno edizione: 2007
pagine: 112
L'impresa non è agevole. Forse anche rischiosa, ma Carlo, l'autore in dialetto, e Paolo, il traduttore in italiano, sono personaggi capaci di rischiare. Possono apparire modesti nell'approccio ma in realtà sanno dove vogliono arrivare e ci riescono. Perciò se hanno messo insieme le poesie dialettali del padre e la traduzione italiana del figlio, vuol dire che l'operazione è stata valutata con attenzione, soppesata. Non è un modo per uscire da dei vincoli, tutt'altro. Col dialetto pesarese Carlo Pagnini convive felicemente da quando è nato, ne ha fatto una cultura, la sua cultura. Con il dialetto ha espresso «la continuità felice del genio, non solo popolare, della gente pesarese», come scrive Tullio Giacomini. Ma anche l'arguzia dei popolani. Eppure il Pagnini poeta, felicemente reinterpretato dal figlio Paolo, non è l'attor comico che spopola nelle commedie dialettali. Non vuole far ridere, non ne ha nessuna intenzione. È piuttosto melanconico come sanno esserlo gli interpreti dei sentimenti popolari. È un poeta del dolore, della perdita. Capace, però, di evitare i toni della tragedia esasperata.
Arrivederci e grazie
Maurizio Pierattoni
Libro
editore: Neftasia
anno edizione: 2006
pagine: 112
"Arrivederci e grazie" è un'opera ironica che descrive le emozioni e le paure di un fortunato giocatore. L'autore riesce a condurre il lettore nella mente contorta e confusa del protagonista facendogli vivere le sue contraddizioni. Maurizio Pierattoni è nato e vive a Pesaro, dove si occupa da sempre di consulenza del lavoro. Probabilmente è proprio grazie a questa sua occupazione e al contatto intenso con la vita di tante persone che ha sviluppato l'attento senso di osservazione e la profonda conoscenza dell'animo umano, essenza primaria di questo suo primo libro.

