Perrone: InNumeri
Carte sanitarie
Letizia Leone
Libro
editore: Perrone
anno edizione: 2012
pagine: 102
C'è una guerra che dura ininterrotta dentro il nostro corpo. Fu innescata insieme alla nostra vita, patita prima ancora di poter dire "io". Di questa estraneità a se stessi parlano le Carte sanitarie di Letizia Leone, le quali, al franare dei muscoli, tendini e vasi sanguigni, oppongono una "melodia farmaceutica" fatta di versi piani, di giunzioni accorte, di cadenze sicure. Ne viene fuori una poesia che si misura sul dolore, lo spasmo, sul discorso interminabile degli organi che vorrebbero disperatamente separarsi gli uni dagli altri per tornare a quegli astri da cui sentono di provenire. La medicina alternativa proposta da Leone torna così ad annodare i fili del cosmo, quello piccolo e quello grande, per ritrovare il posto di tutte le cose nella comune politeia della natura.
La fisica delle cose. Dieci riscritture di Lucrezio
Libro
editore: Perrone
anno edizione: 2011
pagine: 120
I dieci poeti che in questo libro si misurano con il De rerum natura ne attraversano alcuni punti salienti, come la teoria della composizione del cosmo o la riflessione sulla conoscenza. Tutti però si sono dovuti concentrare col sostrato materialista del pensiero di Lucrezio, col suo profondo vedere nel fondo delle cose e degli esseri l'animazione di un brulicare accanito. Ed è questa mescolanza perpetua degli elementi primi a dar senso alle cose e agli esseri: l'evento del loro incrociarsi, che è momento (cioè, al tempo stesso, istante e intensità) e direzione: senso del tempo.
Suburra
Giulio Marzaioli
Libro: Copertina morbida
editore: Perrone
anno edizione: 2010
pagine: 80
Con "Suburra" Giulio Marzaioli presenta al lettore un'opera sonnambolica, esposta al rischio della vertigine: si attraversa un antico quartiere di Roma, e al tempo stesso si ripercorre una storia personale, presente solo per accenni, per accenti. Vita del tempo e tempo del soggetto: lunga durata dello spazio urbano e durata istantanea dell'esperienza, di cui l'individuo può diventare preda indifesa. È nello specchio della ruggine che si scioglie il senso di questo incrocio tra i tempi, come rivelano le fulminee sequenze di apertura e chiusura: tra "il piede, che batte, nel sonno" e quell'"ossido" che "è aria, che resta, e dice, di sé, che esiste". Alla verticale aerea di Suburra segue l'orizzontalità ctonia di Ipogei. Alla superficie si contrappone la profondità, ai versi il testo detto in prosa, alla singolarità di una voce che si trova còlta innanzi alla propria storia risponde la pluralità di una vicenda condivisa ma vuota: una sola moltitudine che ricicla il proprio parlato, impastandosi nei cliché del quotidiano, di una comunicazione spenta, che pure ci lascia, ancora una volta, presi sopra al bordo, nell'attimo, lì dove, ancora una volta, ci dimostriamo incapaci di decidere.
Satura di cartuscelle
Jolanda Insana
Libro
editore: Perrone
anno edizione: 2009
pagine: 100
Il volume raccoglie tutta la produzione poetica dell'autrice dal 1977 al 2007. Si tratta di una raccolta di materiali inediti che risalgono anche ad anni precedenti l'esordio ufficiale della poetessa. Nell'intervista di Giancarlo Alfano, l'autrice rivela i propri percorsi nel mondo della poesia, italiana e mondiale. Tutti i testi raccolti in questo nuovo libro sono infatti basati su pastiches, giochi parodici, riscritture di autori illustri della tradizione occidentale, da quelli più lontani nel tempo ai grandi maestri del Novecento. Da qui il titolo, che contamina il "Satura" di Montale con il basso-comico del gioco (le cartuscelle), convocando la tradizione pantagruelica dei poeti che usano le parole come cose da masticare. Sgravandosi delle tante carte, dei tanti versi conservati nei decenni, Insana presenta la cassa risonante del suo lavoro poetico: un gioco festoso con le parole.
Ultimo venne il porco
Matteo Lefèvre
Libro
editore: Perrone
anno edizione: 2008
pagine: 86
Il cane è il migliore amico dell'uomo, la scimmia è l'animale che gli assomiglia di più, ma il maiale è quello con cui ha il rapporto più profondo. Viscerale. È quanto impariamo leggendo Ultimo venne il porco, dove Matteo Lefèvre, in un itinerario avanti e indietro nel tempo, innerva le vicende umane su quelle suine. Un itinerario feroce, che percorre la storia trattandola con la leggerezza della fiaba, solo per scoprirvi più fitto l'orrore. Dalla remota e straziata scuola elementare di Beslan in Cecenia siamo trascinati verso il secolo XVI della persecuzione religiosa, e di nuovo proiettati - di riva in riva - innanzi alla mattanza quotidiana dei clandestini che risalgono le acque del sud, per sprofondare infine dentro un Medio Evo insieme ilare e cupo. Qui scende la notte, e il verso cede alla prosa, mentre i guerrieri tornati al castello, trionfano del loro essere rimasti in vita, e i maiali - che dell'uomo non sono nè amici nè simili pasturano nel campo di battaglia.