Progetto Cultura: Whodunnit?

Mentre Rosada muore, Azzurra nasce nello stesso momento incandescente. C’era un orco dentro quella casa. Era Rosada l’orco? O lo era Azzurra? Tristano Tasso si trova ad indagare in un orrido intreccio claustrofobico di bene e male, tra solitarie figure funamboliche in bilico tra la vita e la morte.

“Welcome to the freak show!” Su il sipario! Quindici “racconti di mezzanotte” tra incubi, mostri, follie, scherzi, presagi, paure e fantasmi.

Qual è la bambola, quale la bambina? La verità è dentro un gioco a incastro. Tristano Tasso indaga nell'oscurità dove pulsa l'orrenda ferita di una mente omicida in una fuga a ritroso nella trappola della memoria. E si ritroverà, ancora una volta, a tu per tu con l'ennesimo mostro.

Punto ombra è un punto metafisico. Punto ombra è un punto di ricamo. Punto ombra se fosse un film sarebbe in bianco e nero. Tristano Tasso, questa volta, indaga in un villino sulle sponde del Tevere tra un nugolo di ricamatrici, un uomo che si crede morto e tre anziane sorelle grottesche custodi di spaventosi segreti di famiglia.

Un giallo sui generis, con il giusto dosaggio di azione e colpi di scena finale, che ruota intorno a un barman, Gin, un giovane in perenne bilico tra un presente da vivere e un passato da decifrare. Uno spaccato di vita tra birra, alcol e spinelli, non sempre confortante, anche se un sentimento come quello dell'amicizia sembra, alla fine, dare speranza e senso a tutto, anche al dolore. Con un ritmo e un linguaggio tambureggiante e cadenzato, prendono corpo via via i personaggi Rum, Vodka, Triple, Sour, Tequila, Grand Marnier, Whisky che si alternano, si susseguono, si mescolano, s'intrecciano, come nei drink o nei cocktail.

Francesco Lorenzi è un ex poliziotto che ha dato un taglio a un mondo che ormai gli andava troppo stretto e si è messo a vendere fiori, riscoprendo il sapore di una vita normale. Il passato, però, qualche volta ritorna e così si ritrova ad accettare un misterioso appuntamento a Parigi, nella storica Rue du Temple con un dirigente dei "servizi", al quale non può dire di no... dovrà occuparsi di un traffico internazionale di uranio. Ma c'è dell'altro: uno scienziato, il massimo esperto di studi sulle scorie radioattive, è svanito nel nulla. Quale mistero si nasconde dietro questa strana scomparsa? Ce n'è abbastanza perché Lorenzi rivesta, ancora una volta, i vecchi panni del segugio.

Andrea è un uomo dalla vita normale: ha una famiglia e un lavoro ma quello che appare agli occhi degli altri non è tutta la realtà. La sua parte nascosta si rivela quando compare Sara, donna fatale, che Andrea non riesce a inquadrare, a imbrigliare, a piegare al suo volere. Allora tutto precipita e anche il commissario D'amico, rassicurante figura di poliziotto alla Maigret, fatica a capire cosa sia veramente accaduto in quel misterioso pomeriggio di neve... Di chi è la colpa? Quanto è colpevole una vittima? Quanto può essere innocente un colpevole?

"Anna, inchiodata su una sedia a rotelle, sta riversando sulle pagine di un diario la sua angoscia, ma anche la sua speranza... quella che solo la morte le può dare. Morendo, ne è sicura, potrà tornare a vivere, in un altro corpo. La 'metempsicosi' come ragione di vita, anzi di morte. Ecco il tempo è compiuto. La casa vede il buio prendere forma intorno ad Anna. Su quel 'buio', gelosamente custodito tra le mura della casa, cala un silenzio lungo vent'anni. Ma il passato non lascia conti in sospeso, ritorna sempre per regolarli, magari (perché no?) direttamente dal regno dei morti. Sarà versato altro sangue ma, finalmente, come nella camera oscura di un fotografo, il negativo comincerà a lasciare posto al positivo, il bianco e nero al colore." (Dalla prefazione di Lamberto Picconi)