Rizzoli: Saggi italiani
Demofobia. Destra e sinistra: la finta alternanza e la volontà di schiacciare il popolo
Diego Fusaro
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 336
Al governo dei Paesi occidentali si alternano partiti di destra e di sinistra, eppure nulla sembra cambiare davvero per il popolo e le sue istanze. È ciò che Diego Fusaro chiama alternanza senza alternativa, con le fazioni della vecchia politica «egualmente sussunte sotto l’ordine neoliberale». Quelli che un tempo erano schieramenti in lotta per due opposte visioni del mondo e dell’agire politico sono ormai le facce intercambiabili della stessa medaglia: l’agenda turbocapitalista. La sinistra ha abdicato al suo ruolo di strumento di emancipazione globale; e, nei fatti, la destra cosiddetta sovranista non si cura minimamente del popolo sovrano. Siamo così passati dalla democrazia – il governo del popolo, nella dialettica delle sue articolazioni – alla demofobia: la paura del popolo da parte di chi gestisce monoliticamente il potere. Oggi la «destra bluette» del denaro e la «sinistra fucsia» del costume non sono altro che le due ali dell’aquila neoliberale, parti organiche al medesimo sistema, che «si riproduce economicamente a destra, politicamente al centro e culturalmente a sinistra». Così il partito unico del capitale e della sua omogeneità bipolare egemonizza lo spazio politico, e «dall’alto vola rapacemente verso il basso, aggredendo ceti medi e classi lavoratrici, popoli e nazioni». Ci troviamo insomma dinanzi a una «rivoluzione spaziale» della filosofia politica, che impone la teorizzazione di una nuova geografia e di una rinnovata topografia, in cui l’asse interpretativo più utile e appropriato è appunto quello dell’opposizione alto-basso: tra le élite finanziarie globaliste e il popolo. Comprendere la natura profonda di tale scenario è il primo passo per riportare al centro dell’agire sociale e politico il benessere dei popoli-nazioni, la loro sovranità e identità. In perfetto stile fusariano, questo saggio denso, lucido e provocatorio mira a porre le basi per un nuovo dibattito e a stimolare una visione critica del reale, spiegandoci come ritrovare la bussola per navigare nei marosi della politica, non solo nostrana.
Uomini e fiumi. Storia di un'amicizia finita male
Stefano Fenoglio
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 240
Siamo una specie fluviale. È dai fiumi che è nata la nostra civiltà. Poi qualcosa è andato storto. In secca, dai corsi stentati, o gonfi di acque irruente e trascinanti: abbiamo cominciato (finalmente!) a preoccuparci dei cambiamenti climatici e della salute dei nostri fiumi, perché ci stiamo accorgendo che una risorsa che consideravamo scontata - rinnovabile - tanto scontata e inesauribile non è. Da tempo il nostro rapporto con i fiumi è di tipo parassitario: li usiamo e ne abusiamo, ne stravolgiamo la rete e la biodiversità, e poi ce ne dimentichiamo. Fino all’emergenza successiva, sempre più ravvicinata e catastrofica negli effetti. Se solo ricordassimo come vita, sviluppo sociale, tecnologico e culturale dell’umanità sono stati possibili grazie alle loro acque… «I fiumi sono stati l’ambiente naturale che più di ogni altro ci ha permesso di diventare ciò che siamo.» Stefano Fenoglio, che ha insegnato Ecologia e Zoologia all’Università di Torino, è un figlio dei fiumi. Li frequenta da quando era bambino, da decenni li studia e li monitora. Li ama da sempre. Spinto da una passione precoce e da una profonda conoscenza, guida qui un’avvincente «navigazione» alla riscoperta di questi amici - in passato intimi, curati e rispettati - e ci spiega come i fiumi abbiano permesso ai gruppi umani, da nomadi e cacciatori quali erano, di diventare stanziali e di dedicarsi all’agricoltura; come siano stati essenziali per soddisfare i nostri bisogni primari (sostentamento e igiene); come ci abbiano garantito difesa e nutrimento; come abbiano permesso l’insediamento e la formazione di grandi comunità, lo sviluppo economico, territoriale, tecnologico; come abbiano reso possibili le comunicazioni commerciali e culturali. Un reticolo vitale, così simile al sistema di arterie, vene e capillari che attraversa il nostro corpo e che nutre non solo il paesaggio, ma fin dall’antichità stimola lo spirito, l’intelligenza, l’inventiva e ha migliorato il benessere mentale dell’uomo. Maestosità, magia, bellezza, serenità, calma ed energia vivificatrice dei fiumi. Sfatando miti insidiosi, con aneddoti personali curiosi e divertenti, e preziosi episodi e incontri della sua vita professionale, Stefano Fenoglio vuole sensibilizzarci e metterci in guardia: i fiumi vanno conosciuti e gestiti con interventi sensati, dettati da competenza e da una progettualità a lungo raggio. È necessario cominciare ad agire subito, localmente, per rinsaldare quel legame salvifico che con arroganza e ignoranza abbiamo alterato.
La felicità è una cosa semplice. Un van, un computer, la voglia di viaggiare: una nomade digitale alla scoperta di se stessa
Francesca Ruvolo
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 256
«Sono Francesca, conosciuta sul web come Wildflowermood, viaggiatrice da sempre e nomade digitale dal 2015. Ho vissuto in circa cinquanta Paesi.» Chi è e cosa fa un nomade digitale? È verosimilmente possibile vivere in cinquanta Paesi? Ed essere felici? Ce lo spiega in queste pagine Francesca Ruvolo, giovane content creator: da sempre ama viaggiare, senza mettere radici (nomade), e con un lavoro che si svolge completamente online (digitale). Un racconto in presa diretta di come sia riuscita a costruire la sua felicità, ben consapevole che non esistono formule magiche, perché non esiste (fortunatamente) una sola felicità adatta a tutti. In queste pagine, arricchite dalle illustrazioni di Silvia Bairo, con sincerità, tenerezza, entusiasmo e stupore viviamo con lei i viaggi, i timori, i dubbi e le conquiste. E allora eccola, da dopo la laurea, inarrestabile, in giro per il mondo da sola, alla scoperta di luoghi dalla natura vibrante e maestosa (Cuba, Messico, Bali, Sud America, Spagna e Portogallo, e ancora Filippine, Marocco, Australia, e tanti altri) e di popoli e persone semplici, accoglienti, spirituali, e compagni di viaggio curiosi, brillanti, generosi, determinati, pronti a mettersi in gioco, a superare i propri limiti, finestre spalancate su nuove esperienze (i funghetti, il temazcal, lo yoga, la ecstatic dance, la vita in camper…). Allo stesso tempo, assistiamo a un altro importantissimo e faticoso viaggio: quello alla ricerca di sé. Ci vuole tempo, pazienza, ma ascoltando la «pancia» Francesca ritrova la sé bambina, impara a non farsi condizionare da paure, pregiudizi, regole sociali imposte o già scritte. Si riappacifica e fa risplendere finalmente la sua femminilità, capisce come vuole vivere e lavorare, trova l’amore. La felicità è, quindi, una cosa semplice ma difficile da riconoscere, propria di una giovane donna che impronta la sua esistenza alla lentezza e al rispetto del mondo e delle sue creature, senza volere radici se non mobili, come quella di un fiore leggero. Francesca da queste pagine ci tende una mano e ci invita a iniziare il cammino verso la nostra, personale felicità. Piano piano. Un passo alla volta.
Piombo e sangue. Da Piazza Fontana a Marco Biagi: violenza e terrorismo nelle cronache di un grande giornalista
Giampaolo Pansa
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 396
Pansa c’era. C’era alla fine degli anni Sessanta, nella Milano della contestazione studentesca e del ribellismo violento. C’era il 12 dicembre 1969, pochi istanti dopo l’esplosione della bomba di piazza Fontana, nella Banca dell’Agricoltura, ad accompagnare con i suoi occhi e la sua scrittura il lettore nell’inferno, tra i corpi dilaniati dalla strage. Tra i cittadini in lutto, ai funerali delle vittime. C’era con le sue cronache sulle indagini, le interviste ai testimoni, il dolore della moglie di Pinelli e il ritratto dell’anarchico Valpreda, la pista nera che porta a Treviso e a Padova, la campagna contro il commissario Calabresi e la sua uccisione. Per più di trent’anni con il suo lavoro di cronista, rigoroso ma non neutrale testimone dei fatti, Giampaolo Pansa ha raccontato in presa diretta una stagione di sangue, in cui per la violenza politica si conteranno decine di morti e di feriti, magistrati, poliziotti, carabinieri, dirigenti d’azienda, giornalisti, professori e l’assalto alle istituzioni democratiche. Pansa c’è sempre, a Brescia in piazza della Loggia e a Genova dove le Brigate rosse sequestrano e uccidono; a Bologna nel 1977 per il convegno sulla repressione organizzato dalla sinistra extraparlamentare, un reportage attento, spietato, ironico; a Torino, per registrare senza censure la reazione degli operai della fabbrica Mirafiori quando le Br uccidono il vice-direttore della «Stampa» Carlo Casalegno. Nel 1978 i 55 giorni del rapimento di Aldo Moro, l’epilogo tragico. La polemica con Giorgio Bocca da cui lo divide il giudizio sulla natura di sinistra del terrorismo brigatista, mentre i giornalisti sono al centro del dibattito pubblico (e nel mirino dei terroristi, come Walter Tobagi, e lo stesso Pansa). Un odio che arriverà fino agli anni Duemila, con gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, firmati dalle nuove Brigate rosse. Anno dopo anno Giampaolo Pansa osserva, cerca di capire, interpreta, si indigna con i carnefici, si emoziona di fronte alle vittime innocenti. Fino a comporre con i suoi articoli il racconto più intenso di quegli anni. Questo libro è un esempio di come il giornalismo, il grande giornalismo, può scrivere pagine che diventano storia con gli strumenti del mestiere. Pagine che, come scrive Marco Damilano nella sua Postfazione, «si possono oggi tramandare ad altre generazioni, perché quello che è stato non si ripeta».
Non arrendiamoci. Il presidente della CEI e un osservatore laico in dialogo sui valori del nostro tempo
Walter Veltroni, Matteo Maria Zuppi
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 144
Dobbiamo rassegnarci alla tirannia dell’io, a una celebrazione continua dell’egoismo e dell’apparenza che si traduce in una somma di solitudini e nell’accettazione passiva delle cose come stanno? In un’appassionata discussione guidata da Edoardo Camurri, Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, e Walter Veltroni, politico, scrittore e regista, illustrano le molte ragioni per non arrendersi a un mondo che ci appare sempre più disumano, ma che può essere ancora riscattato dalla nostra azione consapevole. Non arrendiamoci alla paura, soprattutto alle paure indotte: guardiamo invece in faccia le paure reali, e studiamo strategie per liberarci delle loro cause. Non arrendiamoci all’indifferenza e al fatalismo: osserviamo i veri progressi compiuti nel corso di un paio di generazioni e confidiamo nel potere dell’utopia, del sogno, della profezia. Non arrendiamoci all’inevitabilità della guerra e dei confini: diventiamo artigiani di pace e di giustizia. Viviamo in un’epoca cruciale, in cui il mondo è sull’orlo della catastrofe ambientale, climatica, nucleare, e allo stesso tempo disponiamo di risorse tecnologiche e scientifiche inimmaginabili fino a pochi decenni fa. Abbiamo il dovere di batterci per orientare il futuro: verso il bene dell’umanità.
Maledette iene. Quelli che fanno soldi sulle nostre disgrazie
Mario Giordano
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 224
Quello che state per leggere non è un libro sociologico contro la ricchezza. Anche perché la ricchezza non ha nulla di negativo se è lecita e onesta, meritata e non ostentata. È un’inchiesta che denuncia con nomi e cognomi, fatti e circostanze precise, la ricchezza ingiusta, quella accumulata sulle spalle di chi ha bisogno, sottraendo a chi soffre l’essenziale per vivere. La ricchezza immorale, illecita, illegale, quella che nasce da furto, frode, inganno, in modo spregiudicato e criminale. C’è chi truffa, chi depreda la sanità, chi mette a rischio la vita altrui, chi abbindola i pensionati e chi froda il fisco. Sono le “maledette iene” che svuotano le tasche dei più deboli. Dal mago dei pc di Treviso che è sparito a Dubai con 300 milioni dei risparmiatori all’imprenditore che è diventato ricco avvelenando la Toscana. Dai grandi costruttori che per non spendere 95 centesimi in più fanno bruciare un grattacielo allo chef che aumenta il fatturato della sua coop (+1536%) scegliendo (male) i medici del pronto soccorso. Come sempre, nei periodi di crisi, accade che molti diventano incredibilmente più poveri e pochi diventano incredibilmente più ricchi. Mario Giordano ha cercato le storie di molti profittatori, evasori, faccendieri, maneggioni e trafficanti, in giro per l’Italia, consultando un mare di documenti e atti ufficiali, senza fermarsi davanti a nessuno, per quanto potente o minaccioso. Perché nessuno deve restare impunito.
Sapere è potere. Da Aristotele a Chatgpt, perché il futuro dipende dalla nostra formazione
Claudio Ubaldo Cortoni, Davide Dattoli
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 192
La tecnologia sta cambiando il mondo a una velocità inedita e questo crea spaesamento tra i giovani che non possono più contare sull’esperienza dei genitori e devono costruire da soli il proprio futuro, mentre le altre generazioni vedono venir meno quelle certezze che avevano sempre considerato indiscutibili. L’unica risposta possibile è non aspettare, farsi trovare preparati. Un costante investimento su se stessi è lo strumento per mettere al sicuro il proprio futuro e garantirsi il successo nel mondo che verrà. La formazione è l’unica bussola capace di condurci attraverso le incertezze, l’unico investimento per costruire il nostro futuro. Davide Dattoli, un imprenditore della formazione digitale, e Claudio Ubaldo Cortoni, un monaco bibliotecario eremita, conducono il lettore in un viaggio attraverso nove percorsi di formazione che hanno caratterizzato il passato dell’essere umano e ancora sono attualissimi: per acquisire il sapere e giungere alla realizzazione di sé.
Gabriele D'Annunzio. La vita come opera d'arte
Giordano Bruno Guerri
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 300
D’Annunzio giovane studente ribelle, poeta, romanziere. D’Annunzio libertino, amante, marito e padre. D’Annunzio soldato, guerriero, rivoluzionario. D’Annunzio politico, avventuriero, influencer ante litteram in un’Italia, un’Europa di un secolo fa. Ci sono tutti i profili del Vate in questa avvincente biografia illustrata scritta dal presidente del Vittoriale degli Italiani, il libro-dimora, la monumentale opera d’arte che così tanto somiglia alla vita del suo più celebre abitante. Giordano Bruno Guerri veste qui i panni della «vedova» del poeta: «Tecnicamente lo sono, come le mogli che – defunti i mariti scrittori – si sforzano di mantenerne vive memoria e opere. Ma se di solito le vedove sono tristi, io sono una vedova allegra, ho anche altre passioni. E poi, ora che lo conosco bene, posso scherzare con lui, giocarci, non cadere nelle trappole di cui ha disseminato la propria vita per depistare contemporanei e posteri, godendone. “Io sono un mistero musicale con in bocca il sapore del mondo”, disse». In questo avvincente quanto inusuale racconto dell’esistenza del poeta, attraverso un apparato di immagini inedite, autografi, cimeli, Guerri riesce a tratteggiare con la precisione dello storico e la scrittura del grande autore un ritratto sentimentale che conquista, convince, spiega. Con lo stesso spirito con cui dirige il Vittoriale, impegnato, come lui stesso dice, «nell’impresa di liberare d’Annunzio da pregiudizi che sembravano inestirpabili». Questo libro dimostra che l’impresa è compiuta.
Leader per forza. Storie di leadership che attraversano i deserti
Antonio Funiciello
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 300
«Le persone che chiamiamo “leader” hanno un campo visivo più sviluppato di noi “follower”. La mostruosità della leadership comincia da qui: da questi occhi enormi e deformi, simili a quelli delle mosche, che vedono in lungo e vedono in largo. È una dote innata, ma che soltanto pochissimi riescono a maturare in talento, attraverso una lunga pratica e incessanti esercizi.» È da questi occhi, o meglio dalla capacità di osservazione che sono capaci di esercitare, che prende avvio l’analisi di Antonio Funiciello, già capo di gabinetto dei presidenti del Consiglio Mario Draghi e Paolo Gentiloni. Un’analisi che non rincorre alcun mito del leader forte, ma che dichiara l’assoluta necessità della leadership per affrontare le sfide attuali. Per tracciare una sorta di ritratto del leader assente, Funiciello prende in esame tre coppie di politici del passato: Golda Meir e Harry Truman, Cavour e Lincoln, Nelson Mandela e Václav Havel. Dal confronto di queste figure, forgiate ed emerse dalla lotta politica, riconosciamo quale sia la vera forza della buona leadership: la disposizione a voler imparare a diventare leader; la fedeltà a una causa; la capacità di delega contro ogni narcisistico accentramento; l’abilità di pianificare senza affidarsi alle proprie intuizioni; saper giocare di sponda – e sporco, se necessario; il rispetto degli avversari; la dissidenza come scintilla dell’azione trasformativa. Oltre alle figure del passato, l’autore mette a fuoco alcune qualità di leader che ha avuto modo di osservare da vicino, in particolare il presidente Draghi e Angela Merkel. A fare da apripista in questo avvincente racconto, il leader riluttante per eccellenza, Mosé: colui che guida un popolo nel deserto dell’incertezza, lasciando in eredità ai suoi seguaci – e anche ai suoi detrattori – quella Terra Promessa in cui lui non metterà mai piede. Potenza della vera leadership.
Amori tossici. Alle radici delle dipendenze affettive in coppia e in famiglia
Laura Pigozzi
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 240
L’amore tossico non si fabbrica da solo o a causa di ripetuti incontri cattivi. I cattivi incontri arrivano sempre prima. Questo libro parla di invasioni nei confini delle relazioni che viviamo in famiglia e fuori. Parla di mariti, amanti, ma anche amici, colleghi, superiori e soprattutto madri che in nome dell’amore assoluto impediscono il necessario e vitale processo di separazione dei figli. Parla di ghosting, serial lover e gaslighter. Parla di quei legami che diventano predatori, che ci tolgono spazio, che ci depotenziano, che ci fanno male. Ma per capire come l’amore può ribaltarsi in odio è importante guardare indietro. Perché i sadici, i prepotenti, i manipolatori hanno un fiuto infallibile nell’annusare e scegliere la vittima perfetta che ogni ex bimbo o bimba violata rappresenta in potenza. L’amore è una questione di confini, di bordi che dovrebbero restare porosi, mobili, morbidi e consentire il passaggio di ciò che nutre, come fa la membrana di una cellula, definita ma non assoluta, stabile ma non necrotizzata. Nell’amore tossico, invece, i confini sono perturbati: abbattuti nell’invasione simbiotica dell’amore assoluto, oppure irrigiditi, invalicabili ed espulsivi, nell’abbandono. Esiste una strana equivalenza tra simbiosi e abbandono che viene vissuta nei nostri primi legami famigliari e che si riproduce inevitabilmente nelle relazioni d’amore che stabiliamo da adulti. Laura Pigozzi, punto di riferimento della nuova psicoanalisi, racconta in quanti modi l’odio e l’amore che respiriamo nell’infanzia determinano il grado di indipendenza e di equilibrio che poi sapremo vivere da adulti, liberandoci dalla tossicità di molte relazioni claustrofobiche.
Il fronte russo. La guerra in Ucraina raccontata dall'inviato tra i soldati di Putin
Luca Steinmann
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 352
Quando il 18 febbraio 2022 Luca Steinmann entra nel Donbass attraverso la Russia non immagina che poche ore dopo Mosca avrebbe chiuso le frontiere di quella regione, impedendo l’ingresso ad altri giornalisti e osservatori che avrebbero potuto testimoniare l’attacco che stava per lanciare. “Quello che doveva essere un breve viaggio si è trasformato in una drammatica avventura che ancora continua, in Ucraina e all’interno del mondo russo.” Steinmann è stato quasi l’unico testimone occidentale dietro le linee nemiche: un inviato tra i soldati di Putin che però pubblica su media occidentali, quel mondo che si è schierato compatto dalla parte dell’Ucraina. Per diversi mesi ha seguito le truppe nella loro avanzata: prima trincea dopo trincea nelle steppe intorno a Donetsk, poi dentro la città di Mariupol, in prima linea a documentare gli scontri armati dentro l’acciaieria di Azovstal (e non solo) e a vivere i drammi inimmaginabili della popolazione civile lì rimasta intrappolata. Poi più a Nord, nella regione di Lugansk. E ancora in Crimea e nel Sud dell’Ucraina, dove è stato il primo a entrare nella centrale atomica di Zaporizhya mentre bombe e missili piovevano pericolosamente intorno ai reattori nucleari. E infine di nuovo a Donetsk a testimoniare l’annessione definitiva alla Russia come anche i pesanti bombardamenti dell’esercito di Kiev sulla città. “In tanti si chiederanno come sia stato possibile lavorare sul lato dei russi” scrive Steinmann. “Qualcuno potrebbe dubitare della nostra indipendenza, accusandoci di stare dalla parte del nemico” dice l’autore. Eppure in questo libro racconta le storie reali di uomini, donne, bambini, soldati, volontari, rifugiati, insieme alle pressioni subite durante i controlli, descrivendo con precisione il volto feroce di una guerra tragica e fratricida.
Il gioco sporco. L'uso dei migranti come arma impropria
Valerio Nicolosi
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 288
«Devi “stare dove bisogna stare”. Così mi ha detto un’amica poche ore dopo aver perso suo padre mentre lei era in mezzo al mare a salvare le vite delle persone migranti. “Dove bisogna stare”, perché c’è sempre un luogo dove una crisi umanitaria si sta consumando, dove le violazioni dei diritti umani sono costanti. La mia amica si chiama Cecilia Strada, suo padre si chiamava Gino e ci ha mostrato l’importanza di “stare dove bisogna stare”.» Valerio Nicolosi, giornalista, regista e reporter, dove stare, l’ha deciso da tempo. Non a caso è stato il primo ad arrivare in Ucraina per descriverne la tragedia, atterrando a Kiev un giorno prima dell’attacco russo che ha aperto la guerra. Da lì ha dato voce alla resistenza ucraina e ha raccontato l’esodo di donne e bambini verso la Polonia e l’Europa. Una rotta migratoria organizzata dalle autorità e sostenuta con generosità da cittadini e associazioni, ma che nasconde la stessa minaccia implicita delle rotte nei Balcani e nel Mediterraneo: è il «gioco sporco» che l’autore di questo libro ha visto fin troppe volte, in troppe parti del mondo, messo in piedi da alcuni governi sulla vita di migranti in fuga da conflitti armati, persecuzioni, carestia e povertà. Dalle coste dell’isola di Lesbo a Trieste, da Mariupol a Cracovia, dalla Turchia alla Libia, dai Balcani alla Sicilia, le vite di persone disperate – pronte a rischiare tutto pur di avere anche solo l’occasione di un futuro decente – vengono usate ogni giorno come mezzo di pressione geopolitica o di vero e proprio attacco non convenzionale. Così, chi scappa dall’inferno finisce per ritrovarsi in Paesi con situazioni politiche e sociali delicate, dove l’odio xenofobo esplode in vere e proprie battute di «caccia al migrante». Attraverso le sue foto e il suo racconto sul campo, Nicolosi denuncia le violenze dei regimi autoritari e le ipocrisie di governi conniventi, e soprattutto apre uno squarcio sui limiti dell’Occidente e sull’uso dei migranti come arma impropria delle guerre. Un’inchiesta sui veri interessi che controllano le aperture e le chiusure delle frontiere.

