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Il Povero, ottavo sacramento? L'epistolario di Giacomo Cusmano tra morale, spiritualità e pastorale

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Il Povero, ottavo sacramento? L'epistolario di Giacomo Cusmano tra morale, spiritualità e pastorale
Titolo Il Povero, ottavo sacramento? L'epistolario di Giacomo Cusmano tra morale, spiritualità e pastorale
Curatore
Argomento Scienze umane Religione e fede
Collana Fede e storia
Editore EDB
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 200
Pubblicazione 01/2014
ISBN 9788810104989
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
18,00 17,10

 
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Nato a Palermo nel 1834 da un'agiata famiglia cattolica, Giacomo Cusmano si era laureato in medicina a 21 anni e aveva scelto di diventare prete per occuparsi delle persone più disagiate. Nel 1868 Pio IX aveva benedetto la sua Opera, "Il boccone del povero": dodici anni dopo avrebbero preso l'abito religioso le prime suore e quattro anni più tardi i primi frati. L'opera di Cusmano, dichiarato beato da Giovanni Paolo II nel 1983, si inquadra nel contesto delle precarie condizioni economiche e sociali della Sicilia prima e dopo l'unità italiana e la sua figura può essere avvicinata ai molti apostoli della carità della stagione napoleonica e del periodo risorgimentale: don Giovanni Bosco a Torino, l'agostiniano Giacomo Bellesini a Trento, l'oratoriano Alfonso Capecelatro nel Regno di Napoli, il francescano Lodovico da Casoria. A partire dall'epistolario, il volume affronta il magistero cusmaniano del "povero" delineando il contesto storico-sociologico degli inizi del risorgimento italiano e approfondendo il tema della povertà in termini cristologici ed ecclesiali come "ottavo sacramento". Nella conclusione, l'arcivescovo di Catanzaro, Vincenzo Bertolone, valuta il tenore dottrinale della vita evangelica di Cusmano chiedendosi se il medico e prete dei poveri, animato da una "carità sfrenata" che non si ferma all'elemosina ma cerca l'affrancamento dalla miseria, possa essere considerato santo e dottore della Chiesa.
 
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