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Noi Techpark Bolzano. La fabbrica della ricerca. Ediz. italiana, inglese e tedesca

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Noi Techpark Bolzano. La fabbrica della ricerca. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Titolo Noi Techpark Bolzano. La fabbrica della ricerca. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Curatore
Argomento Arti, cinema e spettacolo Architettura
Collana Ad esempio
Editore Electa
Formato
Formato Libro Libro: Libro rilegato
Lingua inglese
Pagine 176
Pubblicazione 09/2018
ISBN 9788891819147
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
40,00 38,00

 
risparmi: € 2,00
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Il volume illustra il progetto di recupero, con cambio di destinazione d'uso, della fabbrica Montecatini a Bolzano, ora sede del NOI Techpark, un polo di ricerca tecnologica e scientifica in cui lavorano insieme istituti pubblici, Università e aziende private. A cura di Marco Mulazzani, documenta dettagliatamente l'intervento di recupero del complesso attraverso un ampio servizio fotografico di Alessandra Chemollo. Il complesso della fabbrica Montecatini, il più grande stabilimento per la produzione di alluminio in Italia, nasce a Bolzano nel 1936, su progetto dell'ufficio tecnico della Montecatini, l'INA (Istituto Nazionale Alluminio) con sede a Milano. L'impianto urbanistico è composto da una costruzione bassa fronte strada con gli uffici amministrativi, gli spazi per il riposo notturno degli operai, i servizi e i laboratori, un negozio, un dopolavoro, un'infermeria e una cappella di culto; dietro questi primi edifici si trovano le monumentali centrali di trasformazione della corrente e gli edifici delle fonderie. Negli anni Novanta del secolo scorso inizia la dismissione. Ma con la realizzazione del NOI Techpark, la struttura ritrova una funzione produttiva, ora fondata sulla ricerca e sull'innovazione tecnologica. Il progetto di Claudio Lucchin & architetti associati, Chapman Taylor architetti, vincitore nel 2008 della competizione internazionale per la riqualificazione dell'area ex Alumix, si confronta con il difficile tema dell'adattamento a nuove funzioni degli spazi e delle strutture degli edifici preesistenti e, al tempo stesso, introduce nell'area un nuovo edificio – il “Black Monolith” – che assume un ruolo centrale, in termini sia funzionali sia simbolici, nel progetto di trasformazione e recupero. Proprio nella relazione tra nuovo ed esistente risiede il fondamento del NOI Techpark: i vecchi manufatti, identificati come portatori di “valore” anche se ormai privi della funzione originaria, acquisiscono lo status di “patrimonio” grazie al loro ritrovato uso; e contribuiscono insieme al “Black Monolith”, agente trasformatore della “fabbrica pesante” in “fabbrica della ricerca”, a conferire un rinnovato “valore d'insieme” al complesso architettonico.
 
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