Kamel Daoud è considerato una delle voci più importanti e indipendenti della cultura europea e mediorientale. Da quindici anni scrive per "Le Quotidien d'Oran", tra i maggiori quotidiani algerini, collaborando inoltre con diversi media e giornali stranieri. Dal 2010 al 2016 ha firmato circa duemila pezzi - all'inizio destinati al pubblico del suo paese, poi, vista la sua crescente popolarità, letti nel mondo intero - e più di quattrocento sono confluiti in questa raccolta, in cui il ritmo e il respiro della sua scrittura costruiscono un'estetica d'insieme coerente e compatta. Sia che affronti le questioni politiche dell'Islam, la radicalizzazione religiosa - denunce che gli sono costate una fatwa e l'esilio dal paese - o le delinquenze del regime algerino, sia che abbracci la speranza suscitata dalle primavere arabe, o che difenda i diritti delle donne, la sua è una penna originale, visionaria, impegnata e penetrante. Daoud è riuscito nell'impresa di fare della cronaca un vero e proprio genere letterario, offrendo ai suoi contemporanei uno specchio per interrogarsi, giorno dopo giorno - grazie o malgrado l'attualità -sugli uomini, sulla religione, sulla libertà.
Le mie indipendenze
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Titolo | Le mie indipendenze |
Autore | Kamel Daoud |
Traduttore | V. Vega |
Collana | I fari, 17 |
Editore | La nave di Teseo |
Formato |
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Pagine | 446 |
Pubblicazione | 11/2017 |
ISBN | 9788893442732 |
Promozione valida fino al 12/02/2027