Il saggio, condotto con analisi storica e filologica, intende avvalorare il carattere autoctono della "Farsa Cavaiola" legandola alla tradizione comico-satirica dei cavoti. Le fonti letterarie con sicura valenza storica hanno consentito all'autore una ricostruzione della genesi delle farse, liberandola dall'infondato pregiudizio dell'ostilità dei salernitani verso i cavesi e documentandone convenientemente il carattere puramente letterario. Lamberti delinea una figura rivalorizzata di Vincenzo Braca, scrittore e poeta di indubbia originalità che con i suoi versi esalta la cava del Seicento e il suo ammirevole e amato paesaggio. I rapporti stessi tra Braca e i cavoti acquistano una luce completamente diversa, anzi opposta alla fama secolare dell'inimicizia, e appaiono marcati dalla stima e dall'amore del poeta salernitano. Il dialetto cavoto, singolare e unico, gli ispira e suggerisce una lingua composita, varia e ricca di elementi comici, parodistici e satirici. Introduzione di Rosa Troiano.
Vincenzo Braca e i cavoti. L'immagine di Cava e dei suoi abitanti nei versi dell'autore delle «Farse»
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Titolo | Vincenzo Braca e i cavoti. L'immagine di Cava e dei suoi abitanti nei versi dell'autore delle «Farse» |
Autore | Mario Lamberti |
Collana | Quaderni metilliani, 3 |
Editore | Marlin (Cava de' Tirreni) |
Formato |
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Pagine | 97 |
Pubblicazione | 12/2017 |
ISBN | 9788860431264 |
Promozione valida fino al 12/02/2027