È un'opera poco conosciuta "Le perfidie del caso", il romanzo che il toscano Mario Pratesi (1842-1921) pubblicò per la prima volta a Milano nel 1898. Influenzato dalla nuova corrente decadentista (con Fogazzaro e D'Annunzio come nuovi e probabili modelli), lo scrittore mette insieme una vicenda insolita, con al centro il dissolvimento dei principi dell'arte e della religione, in cui miscela gli elementi tradizionali della sua narrativa con elementi nuovi, fra i quali un triangolo pseudo-amoroso (dove prevale una carnale passione) e alcuni personaggi più o meno singolari (un bravo pittore, un vescovo accademico della Crusca ancora legato al cristianesimo primitivo, un anarchico ubriacone e un minorato mentale). Fino ad arrivare a un vero e proprio femminicidio, con l'uccisione violenta e sanguinosa di Palmira, voluttuosa protagonista della storia che per le sembianze sembra uscita da un quadro del Quattrocento.
Le perfidie del caso. Romanzo toscano di fine Ottocento
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Titolo | Le perfidie del caso. Romanzo toscano di fine Ottocento |
Autore | Mario Pratesi |
Curatore | E. Benucci (cur.) |
Collana | Marginalia |
Editore | Apice Libri |
Formato |
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Pagine | 198 |
Pubblicazione | 01/2015 |
ISBN | 9788899176143 |
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