Questo libro non parla di battaglie, ma di bilanci; non di eroi e generali, ma di dati di produzione e catene di approvvigionamento. Perché, in fondo, la guerra non è che la continuazione dell'economia con altri mezzi. Il saggio parte da un’evidenza tanto fondamentale quanto spesso trascurata: la guerra è un fatto economico e l'economia è un fatto di guerra. I due termini non sono semplicemente correlati in una sequenza di causa ed effetto; si co-determinano in un legame inscindibile. Quando scoppia un conflitto, una società non mobilita soltanto uomini e mezzi militari; essa rialloca il capitale, ridefinisce le priorità tecnologiche, riconfigura le catene di approvvigionamento e i processi produttivi, accetta il razionamento dei consumi e l’imposizione di nuove tasse, e infine sconvolge gli equilibri del debito pubblico e della moneta. La guerra, in altre parole, non è un’interruzione dell’ordine economico, ma una sua violenta e radicale riorganizzazione. In un’epoca segnata dai conflitti e dal riarmo europeo, il testo di Bignami e Balduzzi offre uno strumento unico per comprendere appieno il lato meno indagato dei conflitti passati e contemporanei: l’impatto economico.
Il prezzo della guerra. Le conseguenze economiche delle crisi internazionali
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| Titolo | Il prezzo della guerra. Le conseguenze economiche delle crisi internazionali |
| Autori | Paolo Balduzzi, Andrea Bignami |
| Argomento | Economia e management Economia |
| Collana | Archimede |
| Editore | Paesi Edizioni |
| Formato |
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| Pagine | 264 |
| Pubblicazione | 09/2025 |
| ISBN | 9791255410782 |
Promozione valida fino al 12/02/2027

