“Storie scellerate non è un film sulla vita delle borgate, ma rappresenta, in un certo senso, lo sforzo culturale compiuto da un esponente del sottoproletariato romano per risalire verso il mondo dei suoi padri e dei suoi nonni (con l’aiuto del Belli, evidentemente)”. Questo è quanto scrisse Padre Virgilio Fantuzzi, uno dei pochi saggisti a seguire con attenzione l’opera di Sergio Citti, recensendo Storie scellerate. Secondo lungometraggio del “Pittoretto della Maranella”, la pellicola a suo tempo fu erroneamente catalogata tra i decamerotici. Fu un grave equivoco, perché il film, inizialmente pensato come un Decameron numero 2 nelle mani di Citti, coadiuvato in sceneggiatura da Pier Paolo Pasolini, è diventato un personale novelliere che mescola la cultura alta (Bandello, Belli, Boccaccio), con quella bassa (letteratura orale, stornelli, proverbi e fattacci). E finanche diviene un’antologia che raccoglie i temi principali del cinema dell’autore capitolino. Con una prefazione di Paolo Micalizzi.
Storie scellerate. Il cinema di Sergio Citti
sconto
5%
| Titolo | Storie scellerate. Il cinema di Sergio Citti |
| Autore | Roberto Baldassarre |
| Prefazione | Paolo Micalizzi |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Cinema, televisione e radio |
| Collana | Falsopiano/Cinema |
| Editore | Edizioni Falsopiano |
| Formato |
|
| Pagine | 336 |
| Pubblicazione | 03/2024 |
| ISBN | 9788893042703 |
Promozione valida fino al 12/02/2027

