In questo quarto libro scritto dal professore Stefano Ventura, che si va ad intersecare agli altri scritti sulla dinastia Inca, emerge ancora di più il senso del "misterioso". Pagina dopo pagina, riga dopo riga, si dipana questo aspetto, perciò la trama attrae e suscita fascino. Chi legge ha la percezione di sentirsi calato come spettatore di realtà storiche che furono piuttosto complesse. Tutta la parte storica è frutto di una capillare ricerca, ma anche di grande passione per la Storia e l'Archeologia che ha lo scrittore Stefano Ventura. Questo libro entusiasma, coinvolge, è avvincente, fa in un certo senso sognare ad occhi aperti. Riuscire a collegare civiltà diverse, con grande capacità, non è da tutti invece a Stefano Ventura questo mixage riesce benissimo, anche con la complicità del proprio entusiasmo per le antiche Civiltà. Consiglio questo libro perché quando lo si inizia si vuole finire di leggerlo per i colpi di scena narrati e perché può anche essere contestualizzato alla realtà attuale.
Grazie dott.ssa Daniela Agatensi
Da Tebe a Cuzco, capitale dell'impero inca, fino ad arrivare in Cile, sulle tracce di Pedro de Valdivia, uno degli ultimi conquistadores spagnoli, che andò alla ricerca della città dell'oro. Due giovani archeologi, Demian e Soledad, si avventureranno tra foreste inesplorate scoprendo un villaggio colpito da una remota maledizione. Il ritrovamento di un antico monile d'avorio li spingerà a porsi domande su chi posò per primo il piede nel Nuovo Mondo: Cristoforo Colombo o popolazioni molto più antiche? E qual è la connessione tra i faraoni egizi, il sovrano inca e Pedro de Valdivia?
Daniela Agatensi
20 nov 2023,
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