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"Contemplando la divina relazione l'uomo s'accorge di essere amato d'un amore infinito, scopre di avere due patrie, terrena e celeste, vive la relazione umana nel riverbero di quella divina, promuove la società fraterna." (Benedetto Fiorentino)

"Un libro che, più che una raccolta di articoli, per chi vive all'estero assume i connotati di un romanzo dell'emigrazione in uno spaccato di tempo; il racconto di anni che gli uni accanto agli altri formano la storia, 'la nostra storia'. Una storia fatta di 'storie', e Massimo conferma che per comunicare efficacemente non bastano le parole: tutte eguali, tutte perfette, tutte morte. Per comunicare efficacemente occorre raccontare 'storie': tutte diverse, tutte imperfette, tutte vive." (Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo)

"C'è un momento, nella vita di ogni individuo, di pausa, di riflessione, di escursione a ritroso nei meandri del proprio passato. Basta frugare nel cuore, rinforzare la mente, escogitare mezzi e ancorarsi a ricordi che, come mosaico, hanno creato il percorso di sposa, madre e nonna. Sono le meravigliose tappe di vita che danno senso e finalità alla stessa." (Maria Carmela Gramma)

"Corpo. Anima. Pensiero. Cosa vive dentro l'essere umano? Chi sa riconoscere veramente la propria immagine riflessa da uno specchio? Chi ha il coraggio di spogliarsi ed osservare con attenzione le parti più intime, le estremità più sensibili del proprio corpo, della propria anima, dei propri pensieri? Accade a volte che sia l'istinto più selvatico a mettere in relazione l'essere umano con se stesso e a porlo davanti ad uno specchio che non riflette ma che spinge il pensiero a scuotere il corpo di brividi liquorosi elevando la persona alla più alta nobiltà del rango animale. E l'immagine che non può essere riflessa prende la forma suadente della parola..." (Giusy Zitoli)

"È la storia di un disagio mentale, scritta con molto coraggio e tanta lucidità dall'autore che, giovanissimo, ha vissuto e continua a vivere sulla sua pelle tale devastante esperienza. È una sorta di viaggio nel male e nei vari centri preposti alla sua cura e al suo controllo clinico, psicologico e farmacologico, con l'unico scopo, da parte di Alfonso Martinelli, di venire fuori come 'persona', capace di riflettere sul proprio difficile percorso esistenziale e, soprattutto, capace di sperare in un futuro migliore grazie all'amore. In un dare e ricevere osmotico, che coinvolge il protagonista, la sua famiglia la sua donna. Tutti coraggiosamente protesi a rendere possibile uno squarcio d'azzurro in tanto buio della mente, dell'anima." (Angela De Leo)