Zecchini: Musica e storia
Achille Cattaneo e i concerti nella Varese fascista «... e così si scrive la storia...»
Matteo Mainardi
Libro: Libro rilegato
editore: Zecchini
anno edizione: 2015
pagine: VIII-200
Era da poco nata la Provincia di Varese quando, durante una "passeggiata", alcuni imprenditori, uomini di cultura e delle istituzioni decisero di fondare in città una società concertistica. Nacque così Il Raduno delle Arti, che organizzò concerti in Sala Veratti e nel Salone degli Estensi. A Varese suonarono Claudio Arrau, Carlo Zecchi, Enrico Mainardi, Gaspar Cassadó, il Quartetto Kolisch, Arturo Benedetti Michelangeli e spesso si esibirono nella Città Giardino prima che a Milano. Dopo una breve interruzione la società concertistica riprese la sua attività come Gruppo Amici della Musica, grazie all'illuminato mecenatismo di Achille Cattaneo, imprenditore conciario della Valle Olona, presenza attenta e preziosa durante tutte le undici stagioni concertistiche che dal 1929 al 1941 portarono la cultura musicale a Varese a un livello internazionale.
L'Europa all'Opera. Radici musicali dell'Unione Europea
P. Vittorio Marvasi
Libro: Libro rilegato
editore: Zecchini
anno edizione: 2010
pagine: 180
Viaggi di note, note di viaggi. L'Italia vista dai musicisti stranieri dal Grand Tour al Novecento
Marisa Malvasi
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2010
pagine: 226
È da mettere in luce un singolare primato dell'Italia per quel che concerne il fenomeno turismo. Nessun altro paese ha mai manifestato una così potente e tenace attrattiva per i musicisti provenienti da altre terre. L'Italia era un destinazione ineludibile, il coronamento, molto spesso, di una formazione iniziata altrove e che tuttavia senza il passaggio fra le braccia della grande madre mediterranea sarebbe rimasta lacunosa e monca... Erede naturale, per ragioni storiche e per la sua felicissima collocazione geografica nel cuore del Mediterraneo l'Italia ha saputo sviluppare nei secoli un vero e proprio culto del gusto e della cultura artistica e musicale. Tornare in Italia significava vedere con i propri occhi, sentire con mano, vivere quelli che erano stati gli estremi sviluppi e le metamorfosi della civiltà greca e romana; significava vedere l'arte medievale, rinascimentale, moderna; significava, insomma, compiere la propria formazione umana prima ancora che artistica. Dal Rinascimento alla fine del Settecento, l'Italia era uno dei centri o piuttosto il centro, dell'arte musicale, nonché delle arti figurative e dell'architettura.

