Angelo Colla Editore: Cultura popolare veneta. 3ª serie
La fienagione nelle Dolomiti venete
Libro
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2012
pagine: 228
La gloria del mais. E altri scritti sull'alimentazione veneta
Luigi Messedaglia
Libro: Libro in brossura
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2009
pagine: 374
La polenta, riscoperta oggi come cibo identitario da gastronomi e cultori della tradizione, fu per molti secoli elemento fondamentale, se non quasi esclusivo, nella dieta delle classi rurali, per cui la storia del mais costituisce un capitolo fondamentale della storia dell'alimentazione e della storia della società. La monografìa di Luigi Messedaglia (1872-1953) sull'origine e la diffusione in Europa e in Italia del granoturco, che costituisce la sezione principale di questo volume, è uno tra gli studi più ampi e fondati prodotti sull'argomento. Un racconto che parte da lontano e percorre più di cinque secoli di storia: dalle prime testimonianze del mais nell'antica America, al suo arrivo nel mondo occidentale portatevi da Cristoforo Colombo, agli esperimenti di coltivazione in Castiglia nel 1498, alla diffusione massiccia in area padana, a partire dalla Bassa veronese e dal Polesine rodigino verso il 1550, fino all'epopea otto-novecentesca della coltivazione e del consumo del granoturco dalla Lombardia alla Sicilia. Il racconto non trascura anche esplorazioni curiose, come quella relativa alla varietà dei nomi, alle omonimie, alle favole e alle fantasticherie sul mais; né indagini di carattere sociale e medico sulle diete alimentari dei contadini legate al consumo di questo e di altri cereali e legumi.
Raccolta de' proverbi, detti, sentenze, parole e frasi veneziane, arricchita d'alcuni esempi ed istorielle
Francesco Zorzi Muazzo
Libro: Libro rilegato
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2008
pagine: LXI-1159
Francesco Zorzi Muazzo, nobile veneziano sensibile e spregiudicato, ma di scarse risorse economiche, partecipò con grande intensità alla vita della sua città frequentando sia patrizi che popolani. Amante del gioco d'azzardo, del vino e delle belle donne, andò contro le regole del patriziato, per cui fu segregato nell'isola di Santo Spirito: lì, nella forzata quiete del convento, cominciò a scrivere la sua immensa Raccolta, una sorta di vocabolario del dialetto veneziano del Settecento, arricchito da frasi, proverbi e modi di dire. Non solo: nel suo lavoro egli inserì frequentissime digressioni basate su ricordi personali e vivaci descrizioni di eventi, persone e ambienti di una Venezia che sentiva profondamente sua. Muazzo, che scriveva per se stesso, si esprime con assoluta sincerità e senza alcuna inibizione. Grazie alla mole enorme del materiale, il lettore potrà scoprire ogni angolo e ogni aspetto nobile e plebeo della Venezia dell'epoca.
Il culto dei santi e le feste popolari nella Terraferma veneta. L'inchiesta del Senato veneziano (1772-1773)
Libro: Libro in brossura
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2007
pagine: LXXXIII-731
Fino all'inizio del XX secolo la presenza dei santi nella vita quotidiana delle città e delle campagne era pervasiva e occupava tanto lo spazio spirituale che quello fisico. Le chiese ne conservavano le relique, ne esibivano le effigi pittoriche e scultoree; le loro feste strutturavano il calendario agricolo e scandivano ogni momento della vita personale e collettiva. Ogni collettività aveva nel culto dei santi, uno degli elementi fondanti della propria appartenenza e identità. Di qui il moltiplicarsi delle feste religiose popolari che nella seconda metà del Settecento, nel territorio della Repubblica veneta, erano diventate così numerose da essere pregiudizievoli sia dal punto di vista economico, per la sostanziosa riduzione dei giorni lavorativi, sia dal punto di vista morale e dell'ordine sociale per le pratiche di malcostume connesse alle celebrazioni sfrenate che le accompagnavano. Fu questa la ragione che spinse la Serenissima a elaborare un progetto di drastica riduzione delle feste popolari, attuabile soltanto dopo che esse fossero state scrupolosamente censite a cura degli stessi parroci. Il censimento fu effettuato nel biennio 1772-1773 e produsse la mole di relazioni inviate dai parroci al Senato raccolte in questo volume. Esse danno conto della tipologia, delle origini, dei riti e degli eccessi che accompagnavano queste manifestazioni, fornendo un quadro vivo della religiosità popolare nel territorio della Repubblica, dal Veneto al Friuli, fino a Bergamo e Brescia.
I mestieri di Pantalone. La fortuna della maschera tra Venezia e la Russia
Maria Pia Pagani
Libro: Libro in brossura
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2007
pagine: 144
La caricatura. Da Leonardo a Picasso
Werner Hofmann
Libro: Libro rilegato
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2006
pagine: 272
Cento vedute di Vicenza
Neri Pozza
Libro: Libro in brossura
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2006
pagine: 136
Il Veneto dei contadini 1921-1932
Paul Scheuermeier
Libro: Libro in brossura
editore: Angelo Colla Editore
anno edizione: 2011
pagine: 324
La rapida trasformazione economica e sociale, che ha caratterizzato l'Italia del secolo scorso, ha profondamente modificato la cultura materiale dei contadini veneti e, in parte, anche il lessico che a questa era legato. Del variegato mondo rurale fatto di braccianti, fittavoli, mezzadri, piccoli proprietari, le cui sorti erano legate alla terra, al ciclo delle stagioni, ma anche all'andamento del mercato e alle strategie produttive dei grandi latifondisti, rimangono oggi tracce sbiadite nella memoria dei protagonisti, negli archivi e nei musei. Proprio per tale motivo appare di eccezionale interesse la documentazione raccolta nel Veneto dal giovane linguista svizzero Paul Scheuermeier, all'indomani della Prima guerra mondiale, nell'ambito delle inchieste finalizzate alla compilazione dell'Atlante linguistico ed etnografico dell'Italia e della Svizzera meridionale (AIS). Tra il 1921 e il 1922 Scheuermeier, sotto la guida dei suoi maestri Karl Jaberg e Jakob Jud, percorse il Veneto in lungo e in largo, armato di questionari, macchina fotografica e grande capacità di osservazione, rilevando le varietà linguistiche del Veneto rurale, la tecnologia agraria, i modi dell'abitare, gli oggetti di uso quotidiano. Annotò, spesso con gustosa ironia, i suoi spostamenti in un contesto ancora fortemente segnato dagli esiti della guerra; tracciò i profili di quei contadini che pazientemente si sottoponevano ai questionari linguistici; fotografò con perizia uomini e cose.