Bollati Boringhieri: Universale Bollati Boringhieri. Classici
Le grandi opere politiche
Niccolò Machiavelli
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1993
pagine: 608
Questo secondo volume chiude il piano delle Grandi opere politiche, la riproposta delle opere di Machiavelli con un nuovo commento critico. I tre testi finora proposti sono quelli che hanno "fondato" la modernità e che parlano ancora, in modo inquietante al lettore contemporaneo. I testi sono frutto di una tensione utopica ed etica che intendeva proporre una rivoluzione copernicana del pensiero politico: il rifiuto di relegare l'uomo entro i confini del fatalismo, del provvidenzialismo e del meccanicismo.
Scritti sull'arte e sulla letteratura
Johann Wolfgang Goethe
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1992
pagine: 280
Il volume raccoglie saggi, dialoghi, lettere e appunti mai riuniti prima d'ora in un volume e che spaziano dall'architettura, alla poesia, all'arte drammatica, dall'arte greca a quella indiana e cinese. Goethe chiarisce così i punti nodali della sua opera e la sua idea di un'arte e di una letteratura che, sole, possono offrire un ritratto onnicomprensivo del mondo.
Il re dei khazari. Apologia della religione ebraica
Yehudah Ha-Lewi
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1991
pagine: 294
Miti e misteri
Károly Kerényi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2010
pagine: 373
"Miti e misteri" apparve la prima volta nel 1951 nella collana einaudiana di studi etnologici cara a Cesare Pavese. Kerényi vi aveva raccolto quindici studi, frutto delle indagini sempre più approfondite e rivelatrici che aveva condotto sull'antica religione ellenica, tentativo originale di valorizzare l'eredità classica per l'uomo contemporaneo. L'incontro con la "grande mitologia" aveva portato Kerényi alla scoperta dei temi mitologici fondamentali, di cui tutti i miti tramandati sino a noi sono altrettante variazioni; l'incontro con Jung ebbe a chiarire in lui i rapporti tra gli archetipi psichici e le immagini storicamente concrete della religione greca. In Kerényi, peraltro, la teologia diventa antropologia: la religione greca non vi appare come il frutto di una fantasia sfrenata o di una ingenuità "primitiva", né come il casuale confluire di elementi culturali disparati, ma come una risposta coerente e articolata al problema della presenza dell'uomo nel mondo.
Etica
Baruch Spinoza
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2006
pagine: XXXVIII-251
Il capolavoro filosofico di Spinoza, l'esposizione del suo sistema metafisico, al quale lavorò dal 1661 al 1665 per poi portarlo a termine poco prima di morire. Scritto in latino, fu pubblicato ad Amsterdam nel 1677. Dio o la Natura non agiscono secondo scopi, ma per necessità: bene o male non indicano qualcosa di positivo nelle cose, ma soltanto le rappresentazioni umane di esse. Buono è ciò che aiuta l'uomo ad avvicinarsi al suo "modello". Dal principio dell'autoconservazione consegue che virtù significa la forza di seguire la propria natura, di realizzare il proprio poter-essere. L'affettività va mediata con la ragione, in quanto la conoscenza diviene essa stessa affetto, gioia che corrisponde all'essenza della natura umana. L'uomo, che ha tanta più virtù quanto più cerca di conservare il proprio essere, impara che agire per virtù altro non è se non agire sotto la guida della ragione e mirare per sé a ciò cui mira anche per gli altri. La riuscita della virtù significa "felicità", e poiché, secondo Spinoza, le azioni razionali sono sempre buone, la cosa migliore per l'uomo è vivere sotto la guida della ragione.
Il sacro e il profano
Mircea Eliade
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2006
pagine: 139
Questo libro cerca di mettere a fuoco quei valori permanenti dell'esperienza religiosa che possono riscontrarsi sia nell'ambito di una sacralità arcaica, sia all'interno di una concezione profana del mondo, quale si presenta oggi in una società che ha fatto della morte di Dio una vera e propria teologia. Gli stretti rapporti che l'autore individua tra simbolismo e coscienza e tra gli stessi caratteri specifici del "profano" e del "sacro" non solo mostrano in che termini l'uomo laico moderno rimanga l'erede della religiosità dei progenitori, ma sembrano avallare la tesi che la secolarizzazione di un valore religioso costituisca essa pure un fenomeno religioso.