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Bulzoni: Biblioteca teatrale

L'esilio del teatro. Goldfaden e il moderno teatro yiddish
18,00

Opere e sentieri

Opere e sentieri

Libro: Copertina morbida

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 452

Il nome di Jerzy Grotowski è noto in tutto il mondo, ma a questa fama non corrisponde una vera conoscenza delle sue opere. Una lacuna sostanziale è quella che riguarda il Workcenter da lui fondato in Italia nel 1986 e infine affidato a Thomas Richards. Nel progetto triennale 2003-2006, intitolato Tracing Roads Across, questa ultima "opera" di Grotowski si è fatta conoscere più in profondità in diversi paesi. A chiusura e coronamento del progetto viene presentata un'iniziativa editoriale, costituita di tre volumi autonomi ma di concezione unitaria: il presente, Il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards; il secondo, Jerzy Grotowski. Testi 1968-1998 e Testimonianze e riflessioni sull'arte come veicolo. Il Workcenter ha voluto così rendere disponibili a studiosi e studenti, operatori teatrali e culturali sia una serie di documenti sull'attuale stato dei lavori, sia alcuni testi di Grotowski che, soprattutto se considerati sullo sfondo delle attività in corso, conservano una bruciante attualità, sia infine una scelta di testimonianze di studiosi e artisti che colgono l'impatto del Workcenter nel quadro della cultura non solo teatrale di questi anni. Questo primo volume vuole informare su numerose creazioni del Workcenter da un punto di vista interno o il più vicino possibile al lavoro. Perciò, oltre alle riflessioni di Richards e Biagini, rispettivamente direttore artistico e direttore associato, ospita le analisi di Antonio Attisani, Kris Salata e Lisa Wolford Wylam.
28,00

Parole mbrugliate. Parole vere per Eduardo

Emilio Pozzi

Libro: Copertina morbida

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 450

Eduardo raccontato dagli altri: centoquarantacinque voci, con molte testimonianze inedite, raccolte sul campo, a comporre pazientemente un mosaico di opinioni e di aneddoti, in un gioco di contrapposizioni e di rimandi, proprio come piaceva all'autore di tante situazioni, e parole, imbrogliate. Attrici e attori, registi, critici, giornalisti, ma anche persone comuni, spettatori, segnati da una sua parola, da un pensiero illuminante, sul quale riflettere, poi. Luci ed ombre, verità e spiritose invenzioni, teneri pudori e rabbie impreviste, si alternano in un percorso non casuale sul filo di luoghi e di temi fondamentali di una vita travagliata, alle volte convulsa e drammatica, alle volte struggente come il 'largo' di una sinfonia. Questo era dunque Eduardo, misterioso e inafferrabile, irritante e adorabile, commovente e commosso. Napoletano, italiano, europeo, per un teatro dei sentimenti, senza confini. A oltre vent'anni dalla morte, Eduardo è più che mai attuale, perché il mondo da lui esplorato ha in sé valori e disvalori fondamentalmente universali. E con lui si può guardare oltre. Verso la verità? Dal teatro alla vita, come davanti a uno specchio. Oblungo, convesso, finto?
30,00 28,50

Eduardo, Fo e l'attore-autore del Novecento

Anna Barsotti

Libro: Libro in brossura

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 424

Questo libro nasce dal montaggio e dallo sconfinamento tra diversi filoni dello spettacolo. Si articola in quattro parti - che sfociano nei Materiali ad incominciare dal grande Giuocoliero Eduardo e dal grande Giullare Fo. La terza parte li accosta e li confronta rilevandone contiguità e divergenze. La quarta apre un discorso parallelo ed orientato verso il dopo: mostra l'emergenza del monologo comico-tragico ed il suo intreccio di dialetti e di lingue nel teatro italiano dal '900 al 2000, con incursioni nel campo dei nuovi media. Si scopre un sotterraneo percorso animato dalla linea dell'attore-autore. Non solo interprete, né soltanto attore-che-scrive, ma attore creatore anche nel tempo della regia, di cui incorpora i tratti innovativi e salienti, senza conformarsi. L'analisi muove dall'alternanza eduardiana di maschera e volto, d'affabulazione e silenzi, e procede attraverso la pluralità vocale e metamorfica di Fo, privilegiando una metodologia che sottopone lo stile attorico al microscopio per trarne connotazioni drammaturgiche o registiche. Una spirale coinvolge il napoletano sottovoce ed ansimante di Troisi, il toscano blasfemico ed interiore di Benigni, la conversazione multilingue di Moscato: soluzioni artistiche alla crescente difficoltà di comunicare della nostra epoca.
28,00 26,60

Sulle orme della «compagnia dei giovani»

Sulle orme della «compagnia dei giovani»

Fabio Poggiali

Libro: Copertina morbida

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 264

20,00

Scritti dal teatro tascabile

Scritti dal teatro tascabile

Renzo Vescovi

Libro: Copertina morbida

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 370

"Scritti dal Teatro Tascabile" è un libro non progettato dal suo autore, scomparso due anni fa. Ha questo titolo perché il teatro che Renzo Vescovi ha costruito è stato insieme la sua opera principale e il punto di vista da cui ha guardato il mondo e il teatro. Racchiude scritti su argomenti diversi, dalla cultura teatrale tradizionale indiana, di cui Vescovi era un grande esperto, al teatro di gruppo degli anni Settanta, di cui il suo teatro ha fatto parte; da riflessioni teoriche sull'arte dell'attore a ricordi autobiografici. Eppure, nonostante la diversità dei temi, è un libro che fa riflettere: testimonia la vita teatrale di un mondo ricco e in parte sommerso, il teatro di ricerca degli anni Settanta; ci permette di pensare i rapporti teatrali tra Oriente e Occidente in una prospettiva di ricerca teatrale. È dunque un libro certamente a posteriori, con tutta la discontinuità di un'opera non costruita dal suo autore. Ma è capace di porci domande. Il Teatro Tascabile di Bergamo è stato ri-fondato da Renzo Vescovi nel 1972, sulle fondamenta di un teatro semi-professionista a cui aveva collaborato sia come attore che come regista. È un teatro specializzato in teatro-danza indiano, in teatro di strada, in canto popolare e in altre specialità, dal flamenco all'opera classica cinese, dall'acrobatica alle tecniche dei clown. Ed è un teatro che costruisce rigorosi spettacoli al chiuso, per un gruppo limitato di spettatori...
28,00

Testi critici 1964-1987

Giuseppe Bartolucci

Libro: Libro in brossura

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 400

Il volume raccoglie i testi che segnano le tappe più significative dell'itinerario critico di Giuseppe Bartolucci dalle riflessioni degli anni sessanta attorno alla necessità di scardinare lo specifico teatrale, fino agli anni ottanta in cui Bartolucci, di fronte a un "richiamo all'ordine", propone l'idea di spettacolo come opera, ovvero luogo di incontro fra scrittura scenica e drammaturgica. I saggi che compongono il volume danno conto di un pensiero critico capace di coniugare, sotto forme inedite, l'analisi della produzione di un singolo artista/compagnia teatrale (da Carmelo Bene a Leo De Berardinis, dai Magazzini alla Raffaello Sanzio) con la riflessione teorica (il concetto di scrittura scenica, quello di avanguardia e post-avanguardia, nuova spettacolarità, etc.), di stare all'interno dello specifico teatrale e di oltrepassarlo con il portare l'attenzione su fenomeni paralleli (il video, la musica, la danza). In un momento di crisi profonda della critica teatrale, questo volume ricostruisce un percorso del teatro italiano attraverso la produzione saggistica di Giuseppe Bartolucci, di cui si presenta una significativa selezione di testi, dispersi in edizioni difficili da reperire.
28,00 26,60

Ascolta, amico mio

Louis Jouvet

Libro: Copertina morbida

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 90

Il saggio che qui si presenta, "Écoute, mon ami", di Louis Jouvet, tradotto in italiano da Dina Saponaro e Lucia Torsello, con una nota di Franca Angelini, è di quelli che conciliano gli amateurs col teatro e confortano gli studiosi, di fronte allo smarrimento che la povertà teorica e innovativa del teatro di oggi può provocare. Perché siamo di fronte a un saggio non sistematico ma forse proprio per questo folgorante, col quale si penetra in quello che Jouvet chiama il "segreto" dell'attore, segreto da svelare, da testimoniare rivelandolo. Pubblicato postumo nel 1952, "Écoute, mon ami" apparve dopo appena due anni in traduzione italiana. A distanza di oltre cinquanta anni è sembrato opportuno ripensare con diversa consapevolezza critica a questo scritto. È nata così l'idea di una nuova traduzione, che ci auguriamo possa rendere più chiare al pubblico di oggi le intenzioni dell'autore nonché la musicalità, il movimento e la struttura del testo, la cui circolarità interlocutoria ed accattivante trasmette, chiarisce, ribadisce un nodo centrale del pensiero di Jouvet: l'importanza che per ogni comédien ha il pensare le proprie sensazioni nella costruzione della propria consapevolezza esistenziale ed artistica.
11,00 10,45

Gordon Craig in Italia. Atti del Convegno internazionale di studi (Campi Bisenzio, 27-29 gennaio 1989)
20,66

37,00 35,15

A un unico lettore. Colloqui sul teatro

A un unico lettore. Colloqui sul teatro

Anatolij Vasil'ev

Libro

editore: Bulzoni

anno edizione: 2007

pagine: 466

25,82

Billy Wilder

Billy Wilder

Maurizio Grande

Libro: Copertina morbida

editore: Bulzoni

anno edizione: 2006

pagine: 160

Il cinema di Billy Wilder è una sorta di territorio franco, di universo interstiziale, di zona protetta e recintata in cui si giocano liberamente i miti della società americana, sia pure ridotti al gioco ben giocato (A qualcuno piace caldo, Non per soldi... ma per denaro), o alla dimensione sublimata dello sport in cui si manifestano alla luce del giorno e di fronte al pubblico le strategie competitive (L'asso nella manica, Prima pagina). Proprio qui - sulla scena o sul quadrato - si compiono i riti simbolici dei ruoli e delle divisioni sociali (Sabrina, L'appartamento) e si percorrono i tracciati stabiliti o si tentano le loro inversioni (La fiamma del peccato, Scandalo internazionale, Stalag 17, Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?). Per questo, il cinema di Wilder è il luogo del rovesciamento della conformità alla legge sociale e alle sue finzioni sublimate; spazio antimitologico per eccellenza, dal momento che esibisce sullo schermo le crisi e le metamorfosi delle identità sociali raffreddate nel play, snaturate e date in pasto alle meccaniche del gioco rivelato (Viale del tramonto, Irma la dolce, Vita privata di Sherlock Holmes).
13,00

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