Carabba: Piccola biblioteca Carabba
La censura occulta e palese nei confronti di D'Annunzio
Vito Salierno
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2011
Dall'avvento del fascismo sino al 1938 Gabriele D'Annunzio fu il personaggio più sottoposto a controllo: il compito fu affidato a Giovanni Rizzo, un funzionario del Ministero dell'Interno in missione permanente a Gardone, "longa manus di Mussolini" presso il poeta. La censura era ferrea: corrispondenza, conversazioni telefoniche, arrivi al Vittoriale, tutto era registrato e di tutto si prendeva nota.
Un oscuro presagio di sangue (Su Franco Matacotta)
Luigi Martellini
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2007
pagine: 312
Franco Matacotta fu l'ultimo grande "amore insolito" (ed "ultimo enorme errore") di Sibilla Aleramo (lei sessantenne e lui ventenne). Dal classicismo delle prime poesie al realismo epico-rivoluzionario di Fisarmonica rossa, dalla simbologia mitico-psicanalitica del romanzo La lepre bianca al populismo e pauperismo tipici del secondo dopoguerra, lo scrittore marchigiano si è mosso col suo canto nostalgico tra fede marxista e speranza cristiana, memoria e realtà, tra dogmatismo ideologico e controrivoluzione. Segnato dall'angoscia, dalla disperazione, dal dolore, quasi condannato da una maledizione antica (quell'oscuro presagio di sangue), Matacotta con passione e ragione ha inseguito per tutta la vita - tra fughe e ritorni, domestici Lari e dolci luoghi natìi - un sogno di purezza e di libertà, crollando poi sotto il peso delle delusioni politiche e schiacciato dai lutti familiari. La sua fragile e tragica esistenza vissuta tra smarrimenti e crisi, paure ancestrali e ribellioni, lotta contro il destino e misteriosi segnali nefasti di follia e di morte, viene qui analizzata attraverso la sua travagliata opera, come poetica espressione di sentimento e di commozione umani.
Nel labirinto della parola, della lingua scritta e del suo apprendimento
Mia Garrè
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2007
pagine: 328
Il volume si sofferma sul rapporto oralità-scrittura, di cui prende in considerazione anche alcuni momenti della riflessione filosofica dall'antichità ad oggi; si addentra nelle questioni relative alla parola inagita per tentarne un'analisi alla luce degli eventi storico-sociali che le hanno determinate; e, nell'azzardare ipotesi "sull'anello che non tiene" nella pratica didattica, avanza la proposta di un curriculum della scrittura nel quale la lezione della pedagogia retorica classica convive con le più recenti indicazioni metodologiche. Si rivolge dunque per eccellenza a tutti coloro che insegnano, o stanno per insegnare, italiano e, più in generale, a chi prova interesse per una riflessione sullo stato della scrittura nella società e nella scuola.
Il mare il mito. Gabriele D'Annunzio a Porto S. Giorgio (1882-1883)
Luigi Martellini
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2005
pagine: 170
Il mito nell'anima. Magia e folklore in D'Annunzio
Angela Tumini
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2004
pagine: 215
Romualdo Pantini. Le opere e i giorni
A. Rita Savino
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2004
pagine: 239
Pascoli. La mimesi della dissolvenza
Gianni Oliva
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2012
pagine: 140
La lingua poetica del Pascoli trova tutta la sua forza nell'associazione "arbitraria" dei suoi componenti, cioè nella sua dimensione plurisignificativa stimolata dal rapporto simbolico interno al segno linguistico. Gianni Oliva è professore ordinario di Letteratura italiana presso l'Università "D'Annunzio" di Chieti.
Lettere a Giuseppe Rosato
Ennio Flaiano
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2008
pagine: 84
«Le lettere scritte da Flaiano a Rosato dal 1967 al 1972 (specialmente quelle in cui si chiariscono le derivazioni di termini entrati nell'uso quotidiano come vitellone e paparazzo) e il piccolo manipolo di saggi e interviste raccolte da quest'ultimo per completare il volume, aiutano certo a meglio comprendere i rapporti dello scrittore con il suo Abruzzo, ma ancor di più a definire il carattere dell'uomo, la solitudine del satiro versatile, che osserva il mondo dall'alto di una convinzione basata sull'inutilità del tutto» . (Gianni Oliva)