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Cittadella: Studi e ricerche. Sez. biblica

Sofferenza e preghiera. La terminologia biblica della ferita e il suo significato teologico in Ger 15,10-21; 30,12-17 e in Sal 38

Gabriella La Mastra

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2021

pagine: 444

Il presente studio tenta di ripensare la sofferenza attraverso un approfondimento condotto secondo un’angolatura particolare: quella della «ferita», a tutt’oggi priva di una trattazione specifica tra gli studi scientifici. Dopo un sintetico status quaestionis e un’analisi della terminologia biblica, si esaminano due pericopi di Geremia e il Salmo 38, l’unico del Salterio dove ricorre esplicitamente il tema in questione. Lo studio esegetico è condotto secondo le regole dell’approccio sincronico, in quanto più consono alla tradizione sia giudaica che cristiana. Attraversate le esperienze del profeta di Anatot, dell’orante del Salterio, del Servo di Isaia e del rabbi di Nazaret, morto e risorto, l’Autrice propone la ferita non solo come prospettiva ermeneutica entro cui leggere la storia, i rapporti con gli altri uomini e quelli con Dio, ma anche come luogo speciale e inedito in cui l’uomo si pone per vivere il dolore con uno spiraglio di futuro. «Ritengo che il lavoro di Gabriella La Mastra sia un bel contributo alla riflessione biblica e teologica sul tema della sofferenza. La sua tesi è uno specchio nel quale è riflessa la sua vita, segnata sì dal dolore, ma soprattutto dalla sua fede incrollabile» (Nuria Calduch-Benages).
21,90 20,81

I passi della sposa. Il contributo delle Lettere giovannee nell’ermeneutica sponsale che intercorre tra il Quarto Vangelo e l’Apocalisse

Daniele La Pera

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2021

pagine: 500

«Negli ultimi anni si registra un numero sempre maggiore di contributi che mettono in risalto i riferimenti sponsali insiti nel Quarto Vangelo e nell’Apocalisse. Quello che mancava era un’analisi approfondita che sondasse l’eco di queste allusioni anche nelle Lettere di Giovanni, un’eco che già si percepiva, ma senza la possibilità di coglierne la portata e la continuità con gli altri scritti giovannei. Daniele La Pera ha avuto l’ardire e la bravura di portare a termine questo lavoro, un lavoro per tanti versi atteso, che richiedeva di combinare la conoscenza della tematica presa in esame con una profonda familiarità e dimestichezza coi testi originali. Il lettore viene come preso per mano e accompagnato passo dopo passo in un percorso che mostra come la figura di Cristo sposo che scandisce sin dall’inizio la narrazione del Quarto Vangelo trovi sì il suo compimento nello scenario nuziale dell’Apocalisse, ma con il respiro e la freschezza ecclesiale caratteristici delle Lettere». (dalla Prefazione di Luca Pedroli)
23,00 21,85

Sine Templo nulla Scriptura. Il Tempio nell’Antico Testamento e nella storia d’Israele

Domenico Lo Sardo

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2021

pagine: 314

Secondo la letteratura del Vicino Oriente Antico, e nello specifico, p.e., il poema Enuma Elish, i racconti di creazione del mondo terminano con la costruzione di un tempio-santuario per il dio demiurgo. Secondo Gen 1 con il racconto di creazione e Gen 3,24 con la collocazione dei due Cherubini all’ingresso del giardino, la realtà templare è prefigurata e anticipata. Il secondo libro delle Cronache esordisce con la costruzione del Tempio di Gerusalemme (2Cor 3-5) e termina con l’invito al popolo di salire verso di esso (2Cor 36,23c). Il lettore avrà modo di notare quanta parte della Bibbia è stata dedicata dagli autori biblici al Tempio e quanto esso sia stato centrale all’interno dell’ampio arco narrativo che va da Genesi all’ultimo libro della Biblia Hebraica, le Cronache, al punto che siamo persuasi che Sine Templo nulla Scriptura.
18,90 17,96

18,50 17,58

20,50 19,48

Il grande escluso o il profeta più grande? Lettura narrativa e pragmatica dell'esclusione di Mosè dalla Terra Promessa alla luce della sua vocazione

Alessandro Pagliari

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2019

pagine: 532

Come può Mosè essere definito «uomo di Dio» (D 33,1), «uomo di fiducia» (N 12‚7), il «servo del Signore» (Dt 34,5), il profeta più grande in Israele (cf. Dt 34,10-12) e, allo stesso tempo, essere dichiarato così colpevole da meritare l’esclusione dalla Terra Promessa (cf. Nm 20,12) e una morte prematura al di qua del Giordano (cf. Dt 34,5)? L’estromissione dalla terra indica il fallimento della sua vita e della sua vocazione? Il presente volume intende offrire una nuova luce a tali interrogativi, molto dibattuti dagli esegeti di ogni epoca. Esso muove da un esame complessivo dei testi biblici relativi alla tematica e si avvale di metodologie esegetiche che consentono di studiare i singoli racconti nel loro sviluppo narrativo, focalizzandone la forza comunicativa. Il percorso prende avvio dalla verifica del pensiero con cui il narratore biblico valuta la vita e la missione di Mosè; prosegue con l’analisi della sua colpa e dei motivi della relativa condanna; infine, indaga l’effetto che tutta l’esperienza dell’esclusione ha avuto su di lui. Tale ricerca farà emergere la coerenza della narrazione biblica e dell’intera vicenda di Mosè e permetterà di rilevare l’importanza che questa storia ha per il lettore biblico di ogni tempo.
23,90 22,71

Davide e Mical. Studio sulla redazione e la teologia di 1-2 Samuele

Cristiano D'Angelo

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2019

Mical, figlia di Saul e sposa di Davide, è un personaggio minore dei libri di Samuele, eppure la sua storia non lascia indifferente il lettore. Usata come pedina dal padre per attirare Davide a corte ed eliminarlo. Usata da Davide per acquistare il titolo di "genero del re" e così legittimare le sue aspirazioni al trono. La storia di Mical è il racconto di una trasformazione: dall'obbedienza al padre alla disobbedienza; dall'amore per Davide al disprezzo. La prima parte di questo studio cerca di dimostrare, con l'ausilio del metodo storico critico, come questa trasformazione sia il frutto di interventi di scrittura di epoche e di autori diversi confluiti nel testo finale dei libri di Samuele che si formò in un arco di tempo che va dall'VIII sac. a.C. fino alle soglie dell'epoca ellenistica. All'analisi narrativa delle tradizioni è dedicata la seconda parte di questo lavoro che rivela come attraverso Mical il testo finale arrivi ad una critica aspra e disincantata della monarchia e del potere.
19,90 18,91

Esemplarità di un itinerario. Studio retorico-letterario di 1 Corinzi 9,19-23

Halina Pukhalskaya

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2018

pagine: 256

Nonostante molteplici studi sull'attività dell'Apostolo Paolo, tuttora ci sfuggono le più profonde motivazioni del suo agire. L'intento di questo volume è quello di recuperare la giustificazione cristologica della sua condotta controversa e mostrare come l'itinerario dell'espropriazione volontaria presentata da Paolo in 1Cor 9,19-23 (1Cor 9) non sia un optional bensì un cammino senza il quale non ci può essere un'autentica vita cristiana.
18,50 17,58

Paolo a Tessalonica. At 17,1-10a: esegesi, storia, diritto

Paolo Costa

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2018

pagine: 230

“L’obiettivo di questo lavoro richiede un’accurata analisi di un ampio spettro di fonti primarie, spesso ignorate dagli studiosi neo testamentari. Il risultato è una descrizione molto ben informata della vita sociale e culturale di Tessalonica antica, che aiuta a illuminare il significato di molti intricati dettagli che sono parte del racconto lucano della missione di Paolo nelle città”. (Dalla presentazione di D. P. Béchard). “Il lavoro di Paolo Costa attesta la bontà dei risultati che si possono ottenere in una ricerca impegnativa e delicata sugli Atti, ove si allarghi l’orizzonte all’esperienza giuridica romana, non come orpello e dotta citazione, ma con indagine correlata che può svolgere chi, come l’autore, ha notevole capacità di cogliere l’essenza dei problemi, sorretta da sensibilità nell’uso delle fonti e da acutezza interpretativa nelle questioni testuali.” (Dalla Postfazione di M. Bianchini)
17,90 17,01

Critica redazionale e prospettiva teologica in Lc 22,54-65. Verso una teologia della luce nell'opera lucana?

Pierantonio Sottile

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2018

pagine: 426

Il presente studio propone una nuova lettura della versione lucana relativa ai momenti che hanno condotto Gesù dall’arresto sul Monte degli Ulivi fino alla seduta sinedriale mattutina. Il contributo, di carattere prettamente scientifico, attesta la sostanziale concordanza dei quattro Vangeli nella successione narrativa delle scene. La notte del rinnegamento di Pietro (Lc 22,54- 65), analizzata sotto il profilo metalinguistico, tipologico (Is 50) e redazionale, è compresa poi entro una “Teologia della Luce” rilevata nell’intera opera lucana (Lc-At): Luce in quanto “via di uscita dallo stato di tenebra” relativa alla figura di Pietro “seduto presso la Luce” nella notte del rinnegamento; e Luce in quanto “Parola di salvezza che illumina le genti”, entro cui è circoscritta la vocazione e missione di Paolo.
19,50 18,53

Dio verrà certamente. La preghiera perversa alla luce di Os 6,3

Ombretta Pettigiani

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2017

pagine: 176

Capita, leggendo l’AT, di trovarsi di fronte ad affermazioni che fatichiamo a comprendere. Alcune di esse riguardano anche la preghiera. Perché parole buone non ottengono i risultati sperati? La nostra indagine studia brevemente la preghiera nell’AT in genere, per poi presentare alcuni casi in cui, sotto la superficie delle espressioni, è possibile cogliere aspetti problematici, false sicurezze che rendono inautentica la relazione con Dio. Allora scopriremo che Yhwh non è come l’aurora (Os 6,3): viene sì, ma non automaticamente, non al di fuori di un processo di conversione di quanti lo invocano.
14,50 13,78

«Ricordavano che Dio è la loro roccia» (Sal 78,35). Il Salterio come libro della e per la memoria

Marco Pavan

Libro

editore: Cittadella

anno edizione: 2017

pagine: 394

«Ricordare» è uno degli imperativi fondamentali della coscienza credente. Da questo punto di vista, il Salterio costituisce il tesoro di preghiera dell’Israele credente e anche uno dei repositori della sua memoria. Come si articola, nei salmi, il rapporto tra memoria e preghiera? Come l’esigenza del ricordare ha plasmato la selezione e la forma poetica di questi testi? Lo studio cerca di offrire una risposta a queste domande analizzando il terzo libro del Salterio (Sal 73-89) e, in particolare, al suo interno, uno dei più importanti «salmi della memoria»: il Sal 78. Dall’analisi emerge come il ricordo costituisca uno degli elementi portanti della preghiera e della scrittura dei salmi, dato che la relazione stessa di alleanza tra Dio e il popolo – e le relazioni tra i membri che lo compongono – viene rappresentata come una «comunità di memoria», forgiata dalla lotta contro la tendenza umana all’oblio e dall’esperienza oscura del venire dimenticati da Dio.
19,90 18,91

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