Ecumenica: Theologica
«Nel mondo, ma non del mondo». Chiesa, società e martyria. Ripensare il presente alla luce dell’esperienza cristiana delle origini
Libro: Libro in brossura
editore: Ecumenica
anno edizione: 2020
pagine: 224
"Il volume, frutto dei lavori del Progetto di Ricerca dei docenti e dei dottorandi dell’Istituto di Teologia ecumenico-patristica “San Nicola”, rientra nel più ampio programma di studio, con stile ecumenico, che la Facoltà Teologica Pugliese conduce da diversi anni. Grazie ai contributi di docenti di varie discipline e di differenti tradizioni cristiane, il testo propone un approfondimento multiprospettico sul tema della martyria, in continuità con le riflessioni degli anni precedenti su culto e koinonia. La testimonianza/martirio interpella i cristiani di ogni tempo e di ogni confessione, secondo la duplice istanza dell’annuncio sino ai confini della terra e della lotta fino all’effusione del sangue, nel rapporto tra Chiesa e mondo da rivitalizzare continuamente. Di fronte a questo compito le differenze appaiono meno marcate e le teologie si rivestono di umiltà; così, una seria e attenta analisi offre ai cristiani di oggi una ragione in più – non certamente secondaria – per riscoprire il meraviglioso cammino della loro Unità."
Ecclesiologie di comunione nella Chiesa antica (I-III sec.). Presupposti per gli sviluppi ecclesiologici
Libro: Libro in brossura
editore: Ecumenica
anno edizione: 2019
pagine: 280
Il volume presenta un itinerario ricco diacronicamente ma anche sincronicamente, nel tentativo di mettere in luce simultaneamente la ricchezza della riflessione cristiana delle origini e le differenti prospettive che la Chiesa al suo interno esprime nelle diverse confessioni – cattolica, ortodossa e protestante – che ne animano la riflessione e la vita. Se dopo siffatto itinerario sembra difficile poter pronunciare una parola definitiva, tuttavia dai testi si può osservare facilmente l’emergere macroscopico di una chiara convergenza sull'importanza dell’utilizzo del termine koinonia nell'ambito della riflessione e della vita ecclesiale, e simultaneamente anche dei suoi limiti semantici che spesso le hanno fatto preferire terminologie più precise e specifiche.
La cura della casa comune
Libro: Libro in brossura
editore: Ecumenica
anno edizione: 2018
pagine: 120
La Laudato si’ è attraversata da un filo rosso, la convinzione che: «tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità» (Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, Compendio della dottrina sociale della Chiesa, LEV, Città del Vaticano 2005, 461). Il punto di partenza è l’ascolto che scaturisce dalla contemplazione interpellante della ‘casa comune’ che pone domande sia sull’ambiente naturale che su quello umano. Il fine sarà quello di valorizzare i paesaggi antropologici della cura e di proporli al dialogo interpersonale. E come dimensione del dialogo a distanza ci lasceremo interpellare anche dalle impressioni e riflessioni artistiche sul creato. Vivere la casa comune come dono affidato all’uomo è la sorgente della cura, che implica, a un tempo, amore e responsabilità. Di qui la necessità di cambiamenti profondi degli stili di vita e delle logiche imperanti nelle società odierne. La ricerca di uno sviluppo umano moralmente sostenibile e il presupposto del rispetto di ogni persona umana, dovrà essere coniugato con l’attenzione al mondo naturale.
Alle origini del cristianesimo: culto e riflessione teologica
Libro: Libro in brossura
editore: Ecumenica
anno edizione: 2018
pagine: 104
Il tema del culto nel NT e, in generale, nell’epoca in cui è stata prodotta la documentazione neotestamentaria che riteniamo fondante per la vita cristiana, è molto meno approfondito di quel che potrebbe sembrare a prima vista. In realtà, quando si parla di culto non sempre s’intende una realtà univoca ed è difficile liberarsi dalla tentazione di operare delle retroproiezioni delle prassi cultuali ecclesiali, con il tacito pregiudizio che l’attività cultuale vissuta nelle proprie chiese provenga direttamente, e senza che ci sia necessità di provarlo, dalla prassi cultuale dei primi giorni del cristianesimo. La relazione tra culto e riflessione teologica merita di essere approfondita, non solo per quello che ha significato nella costruzione dell’identità cristiana ma anche per quello che continua a significare. L’uso di formule rischia di dare per scontate cose che scontate non sono. È il caso della formula lex orandi lex credendi, che ha finito per essere utilizzata unidirezionalmente, come a dire che i contenuti del credere sono dettati dalla liturgia. In realtà, la formula si può capovolgere affermando che il credere determina il culto. Sia come sia, occorre riconoscere che la distanza tra culto e fede è oggi amplissima ed è urgente recuperare l’atteggiamento di ricerca delle origini quando, non immediatamente, i seguaci di Gesù cominciarono a dirsi cristiani (At 11,26; 26,28; 1Pt 4,16).
La cena del Signore. Una prospettiva di studio diacronica
Libro: Libro in brossura
editore: Ecumenica
anno edizione: 2018
pagine: 232
La pista verso cui c’indirizza autorevolmente la sapiente narrazione lucana dei discepoli di Emmaus (cf. Lc 24,13-35) è, piuttosto, quella che riconduce all’unico Signore che è il Risorto, viandante con i suoi, l’accensione del cuore nell’esegesi/interpretazione delle Scritture e il suo darsi a conoscere infine nello spezzare il Pane: sottraendosi proprio così, col suo darsi concreto nella carne dell’Eucaristia, a qualsivoglia tentativo di cattura, tenendo invece desta e ravvivando la struggente e vigilante attesa della sua ultima venuta. È il volto di Dio che si fa parola e gesto, mediante l’Eucaristia, nella nostra carne, come dichiara la prima lettera di Giovanni esplicitando il prologo del quarto vangelo: «Nessuno mai ha visto Dio, se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto» (1Gv 4,12). Il linguaggio eucaristico, se per sé propizia un peculiare linguaggio teologico, ancor prima e originariamente propizia un preciso linguaggio ecclesiale. Esso, per la logica intrinseca del segno eucaristico nella dinamica correlazione dei soggetti ecclesiali secondo la peculiarità del loro ministero cui dà forma, non può in prima istanza qualificarsi come gerarchico e piramidale, uniforme e massificante, cerimoniale e identitario, ma piuttosto come fraterno e sinodale, sinfonico e pluriforme, conviviale e ospitale: espressione e maturazione progrediente dell’essere/diventare uno, nella libertà dello Spirito, in Cristo Gesù (cf. Gal 3,28), per la salvezza del mondo.