fbevnts | Pagina 3
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Araba Fenice

Storie di gente di Langa

Andreina Marenco

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2025

pagine: 176

"Andreina Marenco da anni scrive storie di Langa, la terra che vive, che ama, che ricorda. Con i suoi racconti riporta indietro le lancette del tempo, di quando il benessere che oggi viviamo era di là da venire. Ma non era tutta malora. I valori esistevano, i rapporti umani erano veri e non virtuali, le cascine erano il centro di un’esistenza difficile, ma quasi sempre serena. Il lavoro non spaventava, ed a fianco delle famiglie, quasi sempre numerose, fondamentale era la presenza degli animali, veri compagni di vita. Storie di gente di Langa narra di tutto questo, tra la pace delle campagne, gli orrori della guerra, le speranze in un futuro migliore, frutto di lavoro serio ed onesto. Arrivarono alla fiera verso le cinque del mattino e Vigin legò “Miclot” alle sbarre con gli altri buoi, gli batté una pacca sul collo e andò all’osteria a mangiare un piatto di bollito e bere un bicchiere di dolcetto. Lì incontrò molti amici che come lui erano venuti, chi a comprare e chi a vendere i buoi. Quando si aprirono le contrattazioni “Miclot” fu venduto fra i primi perché pur essendo vecchio era ben tenuto, con il pelo lucido e curato e si vedeva che non aveva fatto la fame. La sua carne avrebbe dato ancora del buon bollito. Più tardi, dopo le premiazioni, i buoi vennero condotti alla stazione per essere caricati sui carri bestiame. Vigin si avviò anche lui con il suo Miclot e quando arrivarono alla stazione e vide i “tucau” (conduttori di buoi) con dei grossi bastoni nodosi in mano si ricordò della paura del suo bue. Chiese allora di condurlo personalmente sul vagone. Salì per primo e Miclot salì la rampa dietro di lui senza fare resistenza. Vigin legò la corda alla sbarra, gli batté una pacca sul collo e si allontanò col capo chino. Miclot si girò, emise un leggero muggito, forse un saluto e si rassegnò al suo destino. Vigin non si fermò a parlare con nessuno quel giorno e qualcuno disse di aver visto una lacrima sul suo viso segnato dalla fatica e bruciato dal sole delle Langhe. Vigin ebbe ancora molti buoi, ma nessuno come Miclot."
17,00 16,15

Una stella alpina per Enza. Storia di una partigiana siciliana in Piemonte

Enrico Cortese

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2025

pagine: 104

La scrittura di questo libro ha avuto origine da una ricerca promossa dall'ANPI Provinciale di Caltanissetta che da anni fa un lavoro d'individuazione dei partigiani e dei militari nisseni internati durante la Seconda guerra mondiale. Del sacrificio o dell'eroismo di molti di loro si sa poco e spesso sono caduti nell'oblio. Come dice bene lo storico e scrittore Carlo Greppi, "sono storie che non fanno la Storia (con la S maiuscola)", ma che vanno lo stesso ricercate, trovate, descritte: una storia "orizzontale" che andrebbe valorizzata. La stella alpina è il fiore che nella sua semplice ed austera bellezza e rarità rappresenta l'anima della Alpi ed è forse il fiore più amato da chi vive in montagna. È anche simbolo di coraggio perché cresce in luoghi poco accessibili e sulle vette e forse rappresenta l'audacia e la determinazione, appunto quella della protagonista del nostro racconto. La nostra storia però inizia in Sicilia, a Mussomeli in provincia di Caltanissetta.
15,00 14,25

Che ne sarà di noi? Ricordi di Partigiani piemontesi a ottant'anni dalla Liberazione

Giulia Arduino

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2025

pagine: 160

Che ne sarà di noi? Può capitare di farsela una domanda così, specie a un certo punto della vita. Che ne sarà di noi si chiedono le partigiane e i partigiani che raccontano le loro storie in questo libro. Ma poiché hanno vissuto un momento unico e irripetibile della storia, immediatamente la domanda diventa: che ne sarà della memoria della Resistenza? Della memoria viva, quella che fino a poco tempo fa veniva raccontata in casa, cha passava dai nonni ai nipoti, che si nutriva di fatti, nomi e date, ma anche di emozioni, ricordi e lacrime. Di quella memoria che era rito collettivo nel celebrare la Liberazione senza che nessuno mettesse in dubbio il 25 aprile come "data divisiva". Queste sono le testimonianze di chi c'è ancora, capitoli di un libro più grande che si apre e si chiude con la domanda: che ne sarà di noi? La risposta è semplice e molto complicata insieme: quello che noi saremo capaci di fare. Prefazione di Laura Gnocchi e Gad Lerner.
16,00 15,20

Pier Paolo Pasolini. Il corto in forma di poesia 1975-2025

Sergio Arecco

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2025

pagine: 96

I corti di Pasolini illuminano, a volte nell'arco temporale di una mezz'ora, a volte più, a volte meno, un universo di parole e immagini, di storie e leggende, di realtà atroci o di favolosa fantasia. Un ulteriore paradosso: è un universo denso, di fatto racchiuso nella compiuta "linguistica" - parola chiave per Pasolini, comprensiva di un perfetto insieme semantico - del film breve. Una parte per il tutto, e una parte sovente esaustiva, una sineddoche ad alta intensità, figura di un'ars retorica di tipo sia narrativo sia documentario, che i cento/centoventi minuti di un lungometraggio potrebbero magari non reggere - un ennesimo paradosso -, senza saperlo o senza volerlo. Sopralluoghi in Palestina per Il Vangelo secondo Matteo non è da meno rispetto al Vangelo in sé, di cui La ricotta rappresenta una formidabile premonizione e un crudele antefatto. Totò al circo, nella sua sintesi improvvisata e incompiuta, non è da meno rispetto a Uccellacci e uccellini, a cui apparterrebbe e della cui aura novellistica prefigurerebbe, stando alla sceneggiatura, un'istanza ben riconoscibile. Le mura di Sana'a non è da meno rispetto a Il fiore delle Mille e una notte, di cui costituisce ben più di un indicatore di location, se mai un preciso codice di lettura, di sottile suggestione.
15,00 14,25

I Samaritani della montagna. Esperienze di soccorso alpino. Alpi sud-occidentali 1955-2001

Sergio Costagli

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2025

pagine: 670

L'ultima fatica di Sergio Costagli offre al lettore una circostanziata indagine sugli incidenti in montagna e la loro crescente frequenza. Una ricostruzione delle sciagure sulle Alpi sud-occidentali sulla scorta della propria esperienza, con riferimenti a fatali scalate anche fuori dall'Italia che determinarono la svolta nelle operazioni di salvataggio. Non mancano dettagliate testimonianze di coloro che presero parte a queste coraggiose corvée, spesso in condizioni estreme e ogni volta a titolo completamente gratuito. Questo il filo conduttore dell'opera, che fornisce un esteso apparato di documenti relativi a un arco cronologico piuttosto ampio; l'autore, in prima linea durante i soccorsi per svariati anni, ricostituisce i drammi avvenuti tra scalate, valanghe, tempeste di neve e fortuiti errori di valutazione. Quanti escursionisti, ultimamente poco consapevoli dei pericoli che ogni ascesa può presentare, hanno atteso i soccorsi in improvvisati bivacchi o sospesi alle pareti mentre il gelo avanzava e ai soccorritori si presentavano mezzi di fortuna, tempi record, rischi e avventurosi risvolti. Una narrazione esplicita, senza omettere le ricorrenti polemiche e accuse sui pericoli che l'ambiente alpino inevitabilmente prospetta, i fiumi di parole che in più di un'occasione la cronaca postuma continua a produrre stravolgendo anche la topografia di valli e pareti. Cordate che raggiungono in condizioni difficili, al buio, escursionisti smarriti o colpiti da malori, unità cinofile che cercano i superstiti sotto cumuli di neve con cani esausti eppure straordinariamente sensibili, elicotteri che scandagliano senza tregua immense pareti di alte montagne ed ogni anfratto per salvare gli sventurati. Chi soccorre è addestrato, non immagina neanche lontanamente di poter essere fuori servizio o in vacanza, perché sa di dover contribuire a un nobile proposito, illustrato già da Quintino Sella e da tanti appassionati di alpinismo, mettendo a rischio la propria vita. Da questa solidarietà alpina emergono tante risposte, anche alla diffusa pratica di inerpicarsi a eccessive altitudini in tutte le stagioni e ritrovarsi in un inatteso naufragio. Come scriveva Mauro Corona, è la montagna che si ferma e si lascia conquistare a chi la sappia ascoltare con umiltà e silenzio, rinuncia e creatività...
35,00 33,25

Com'era bello il mio Filadelfia

Com'era bello il mio Filadelfia

Mirko Ferretti, Alessandro Trisoglio

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2025

17 ottobre 1926. Quel giorno venne inaugurato quello che diventerà l’anima, il cuore pulsante del mondo granata: lo stadio Filadelfia, a quei tempi unico stadio di proprietà di una società, fortemente voluto e “regalato” al Toro dal presidente Conte Enrico Marone Cinzano. La prima mossa compiuta dal presidente conte Enrico Marone di Cinzano fu quella di dare vita alla Società Civile Campo Torino (SCCT), realtà sostenuta da quote versate a fondo perduto che si riproponeva come unico obiettivo l’acquisto di un’area (a quei tempi) posta alla periferia della città (e quindi meno dispendiosa) e lì costruirvi uno stadio con annesso campo da destinare alle sedute di allenamento della squadra. La prima data certa è quella del 24 marzo del 1925, giorno in cui venne presentata la richiesta di concessione edilizia in Comune. Successivamente, ricevuto il benestare amministrativo, i lavori vennero affidati all’ingegner Miro Gamba, docente del Politecnico di Torino e la costruzione passò dalle mani dell’impresa del commendator Riccardo Filippa. Si lavorò sodo per alcuni mesi, destinando all’incirca due milioni e mezzo di lire per coprire l’intero complessivo di spesa. Il 17 ottobre del 1926, a tempi di record, il nuovo impianto era pronto per l’inaugurazione ufficiale: l’onore della prima sfida toccò alla Fortitudo Roma, chiamata a sfidare la squadra granata alla presenza del principe ereditario Umberto, della principessa Maria Adelaide e davanti a 15 mila spettatori, dopo la consueta benedizione di Monsignor Gamba, arcivescovo di Torino. Al nuovo impianto venne dato il nome di Campo Torino, ma sorgendo nel borgo periferico Filadelfia, nell’uso comune venne presto ribattezzato col nome del borgo o, ancora più confidenzialmente “Fila”.
12,00

Mario Piacenza. L'alpinismo, la famiglia

Franca Scoppa

Libro

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2025

pagine: 218

20,00 19,00

Guerra fede ragione 1789-1800. Dodici anni di storia piemontese e di cronaca fossanese

Paolo Ravera

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2024

pagine: 440

Un periodo di storia e vita piemontese, forse poco conosciuto perché spesso trattato nel contesto di altri eventi ritenuti di maggior peso come le varie campagne napoleoniche, è quello che va dal 1789, scoppio della Rivoluzione Francese, al 1800, due anni prima dell'annessione ufficiale del Piemonte alla Francia. L'autore, consultando archivi e biblioteche, ha puntato le sue ricerche proprio su questi dodici anni, in modo particolare sulla "Guerra delle Alpi" spesso confusa o accomunata alla napoleonica Campagna d'Italia, che ha visto il Piemonte strenuamente opporsi all'invasione dell'esercito post-rivoluzionario francese. La guerra, iniziata nel 1792 con l'occupazione della Savoia e di Nizza, ebbe termine nell'aprile del 1796 con la sconfitta degli austro-piemontesi, grazie in gran misura alle capacità militari dell'allora generale Napoleone Bonaparte. Oltre a narrare minuziosamente gli eventi bellici e ad analizzare le cause e gli effetti di una guerra che portò il Regno Sardo alla bancarotta e la popolazione alla miseria, l'autore delinea un quadro politico e sociale del Piemonte in quegli anni, prendendo anche in esame il fenomeno del brigantaggio, delle rivolte contadine scoppiate in massima parte nel 1797 e delle condizioni di miseria e patimenti che le hanno generate. Accompagna la narrazione storica una cronaca annalistica degli eventi e della vita cittadina di Fossano, che in quegli anni divenne teatro di accesi tumulti e nei quattro anni di guerra si ritrovò ad essere retrovia, per trasformarsi man mano in una grande caserma e diventare poi fronte di guerra, bombardata e occupata dal nemico.
28,00 26,60

Le mie madeleines. Le ricette della memoria

Laura Crema

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2024

pagine: 240

Tutti noi abbiamo un dolce preferito che ci ricorda una nonna. Quante volte abbiamo chiesto una ricetta ad un'amica che, nel condividerla con noi, ci ha reso partecipi di un vero e proprio segreto di famiglia. E quante altre volte, assaggiando una pietanza, non possiamo fare a meno di pensare a un viaggio ormai lontano o addirittura a un momento della nostra infanzia. Questo libro è una raccolta di ricette tramandate, collaudate, riadattate e soprattutto evocative. Inframmezzando alle ricette ricordi di persone, luoghi e avvenimenti, da una paella un po' caotica a una melodrammatica bavarese, l'autrice mescola l'amore per la buona tavola e per una cucina semplice e di buon gusto a piccoli indimenticabili ritratti in una vera e propria antologia di ricordi culinari.
20,00 19,00

Gli occhi di Modì. Parigi anni Venti

Renata Freccero

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2024

pagine: 176

Un romanzo freschissimo, attento alle vicende storiche dei personaggi, ricco di pathos e di amore per il suo protagonista, Amedeo Modigliani. Un gioiello raro, da leggere anche e soprattutto per immergersi dal vivo in un'epoca artistica straordinaria, forse unica. "Nel 1985 incontrai per la prima volta, de visu, le opere di Modigliani, in occasione dell'importante mostra da me organizzata a Torino: "Modigliani incontri italiani". Leggendo il romanzo, uscito dalla fervida fantasia di Renata Freccero, la mia mente è corsa, inevitabilmente, a quella mia lontana esperienza e ai ritratti di alcuni dei personaggi frequentati da Modigliani... Mentre leggevo, mi apparivano i volti di Chaïm Soutine, Paul Guillaume, Léopold Szborowski, Jeanne Hebuterne, Béatrice Hasting che grazie alla prosa di Renata Freccero, mi apparivano come vecchi amici ritrovati. La suggestione modiglianesca del racconto, leggendo di luoghi e artisti che erano diventati parte del mio vissuto, mi ha fatto scattare la molla che mi ha costretto a divorare la lettura di questo delizioso inno, non solo a Modigliani, ma soprattutto a Parigi. Una Parigi in parte ormai perduta ma che riesce ancora, nonostante tutto, a mantenere e preservare quel suo fascino inesauribile, unico e indiscusso." dalla Prefazione di Vincenzo Sanfo "Mi sono trasferito nel 1906 in questa città dove accade tutto, ero pieno d'entusiasmo e avevo una discreta somma di franchi. Lavoravo da mattino a sera alla ricerca di qualcosa che altri non hanno ancora fatto, ma non sono riuscito. Le mie opere non interessano, ho finito anche i soldi dei vaglia inviati da mia madre e da mio fratello Emanuele. Ho solo debiti". "Perché non torni in Italia?" "Oggi lo spazio dell'arte è a Parigi". Maud si alzò dal canapè per prendere le molle e ravvivare il fuoco del camino che si stava spegnendo, intanto cercava di trovare le parole migliori per rincuorare Dedo: "Mi pare che tu, nonostante tutto, abbia un'inspiegabile energia. Hai un progetto chiaro: non cedere fino a quando la tua grandezza sarà riconosciuta".
20,00 19,00

La voce del Marchese. Un'autobiografia di Ludovico II Signore di Saluzzo

La voce del Marchese. Un'autobiografia di Ludovico II Signore di Saluzzo

Silvia Salussolia

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2024

pagine: 200

Con La voce del marchesde ci troviamo alla fine del Medioevo, catapultati sui viretti della Castiglia, il Castello di Saluzzo, capitale dell'antico Marchesato, percorrendo insieme al protagonista i cammini e i passaggi che portano alle mura. Ludovico II del Vasto di Saluzzo, prossimo Marchese, è stato educato alla vita di palazzo, frequentando la corte del Re di Francia e quella di Galeazzo Sforza a Milano, dove è stato preparato a governare il suo regno- il Marchesato di Saluzzo - divenendo esperto in tutte le arti umanistiche, scientifiche, legislative, numismatiche e militari. Alla morte del padre tanto amato, Ludovico I nel 1475, gli succede in questo meraviglioso regno. Non è più un ragazzo, ha 37 anni, è ben consapevole del suo mandato e di quelle che sono le sue aspirazioni future. L'incontro avuto da bambino con un'umile donna, nei boschi della collina, lo ha reso testimone della visione del suo futuro, lo ha fatto sentire un predestinato e gli ha aperto la chiara concezione di quella che sarà la sua vita futura. Tutte le opere grandiose: zecca, chiese, strade, restauro castelli, palazzi, compreso un traforo nella montagna del Viso, per raggiungere i territori Francesi in tempi brevi, che riuscirà a realizzare in soli due anni, sono da lui ideate e programmate. Attraverso il suo grande mecenatismo riesce a far fiorire il suo piccolo regno nello splendore, ma l'invasione del suo Marchesato da parte di Carlo I Duca di Savoia, suo cognato antagonista, lo porta ad abbandonare il suo sogno e a fuggire in Francia. Saranno anni molto duri, dove le travagliate vicende di corte faranno da sfondo scenografico alla sua vita. I suoi due matrimoni, prima con Giovanna Paleologa del Monferrato e dopo con Margherita de Foix Candale di Francia, segneranno le sue gesta e il suo percorso interiore. A distrarlo, la giovane popolana Virna, mentre a richiamarlo e a sottometterlo interverrà una strana Voce che, nei momenti salienti della sua vita, lo accompagnerà rendendolo consapevole fino al pentimento.
20,00

Sott'acqua. Una storia d'amore e di mare

Annalisa Griffa

Libro: Libro in brossura

editore: Araba Fenice

anno edizione: 2024

pagine: 160

Sott'acqua è un libro d'amore e di passioni. Passioni forti per il mare, per le acque oscure, laggiù nel fondo degli oceani dove la luce del sole non arriva. Ma è anche una storia d'amore nel più classico dei significati: una relazione difficile, com'è difficile sempre il vero amore. Gianna è una ricercatrice, divisa tra il levante ligure e la Florida. Ama la vita, il suo lavoro (è un'oceanografa), e adesso ama anche Francesco. Dove porterà tutto questo, tra la sirena di una passione complicata, e le presunte sirene degli abissi marini? Annalisa Griffa, nata tra le colline del Monferrato, trova la sua storia nel mare. E ci invita a leggerla, per condividere i tuffi del cuore della protagonista, nella crudeltà della natura e in quella, non da meno, dei sentimenti umani.
16,00 15,20

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.