Araba Fenice
048. L'ultimo sogno. Ricordando Jeannine
Piero Milanese
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 144
La «Granda» letteratura. Giovanni Arpino, Giorgio Bocca, Aldo Cazzullo, Gianni Farinetti, Oscar Farinetti, Beppe Fenoglio, Gina Lagorio, Cesare Pavese, Franco Piccinelli, Nuto Revelli, Lalla Romano, Maria Tarditi
Davide Sandalo
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 128
"L'intendimento di questo libro è quello di approfondire le radici e il contesto territoriale di dodici scrittori cuneesi, che fanno "Granda" la nostra provincia, la nostra letteratura di territorio. Essi sono tanto universali quanto fortemente legati alla loro terra, fino a stabilire una inestricabile serie di legami, di rimandi, di occasioni che li collegano. Molti sono accomunati a Fenoglio ed a Pavese, più a quest'ultimo invero, per il ruolo di catalizzatore che la sua figura ha esercitato proprio su quella generazione, investita dal destino della guerra e rinata con la ricostruzione. Di conseguenza un legame fortissimo tra di loro, si elabora sul tema della resistenza. Anche i viventi ne sono potentemente intrisi, si pensi a Oscar Farinetti erede di cotanto padre ma nemmeno Gianni Farinetti, ne è esente e a quegli ideali Aldo Cazzullo esplicitamente si ispira." (Dall'Introduzione)
Un uomo per la libertà
Ernesta Zucco
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 180
Che le nuove generazioni, futuro dell’attuale società che tende a dimenticare o deviare il “Passato”, possa fare tesoro delle gesta di Calogero. Auspico che la sua “memoria” rimanga impressa nei nostri cuori e nelle nostre menti affinché il suo esempio di martire ci ricordi quanto siano brutali ed esasperate tutte le dittature di ogni epoca e di ogni luogo. (Dalla Prefazione di Gianpiero Farinella)
Fascismo e Tempi nuovi. Storia di una rivista torinese (1922-1925), prima fiancheggiatrice del regime, poi voce dell'opposizione aventiniana
Franco Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 432
"Tempi Nuovi" è un periodico oggi del tutto dimenticato, pubblicato a Torino fra il 1922 e il 1925. Fondato da Camillo Olivetti, padre della fabbrica di macchine da scrivere di Ivrea e Donato Bachi, noto esponente socialista, è coevo de "La Rivoluzione Liberale" di Piero Gobetti e si inserisce pienamente nel clima arroventato di quegli anni. Nella sua breve vita è dapprima fiancheggiatore del fascismo, visto come salvatore della Patria dall'anarchia, e poi, a partire dalla "strage di Torino" del dicembre 1922, via via sempre più critico verso la degenerazione squadristica degli irriducibili. Sulle sue pagine scrivono personalità di spicco come Carlo Angela, padre di Piero e poi "Giusto tra le Nazioni", Armando Gavagnin, poi partigiano e sindaco di Venezia, Leandro Scamuzzi, poi Commissario politico della II Divisione partigiana Giustizia e Libertà. Nei loro coraggiosi articoli documentano il contesto politico e culturale negli anni della conquista fascista del potere, la pericolosa attività antifascista vittima di devastazioni e violenze e i tentativi di coordinare l'azione dei partiti dell'opposizione aventiniana fino alla soppressione della rivista. La ricerca si è protratta per una ventina d'anni ed ha permesso di recuperare un patrimonio di idee, di aspirazioni, di programmi, di resistenza all'oppressione che, a cento anni di distanza, neppure si sapeva più di possedere. Secondo il filosofo e storico Norberto Bobbio, il primo dopoguerra fu la stagione delle riviste torinesi. Ebbene, "Tempi Nuovi", cercando di unire etica e politica, etica e cultura, ne fu senza dubbio una protagonista. Le sue pagine poco note arricchiscono la nostra conoscenza sul periodo cruciale della storia italiana che precedette la "legale" presa del potere da parte del fascismo, favorita dal "suicidio" delle altre forze politiche presenti in Parlamento. Esse furono la palestra di un impegno politico dei suoi redattori e giornalisti, che sfociò nell'antifascismo prima e poi nella Resistenza con le armi e senza le armi.
Bruno Ferraris. Vivere la storia da protagonista. Dalla gioventù nella Resistenza partigiana alla maturità nella politica e nelle istituzioni
Tonino Fassone, Pino Goria, Laura Nosenze, Mauro Squillari
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 160
Di origini contadine, nato ad Agliano l'8 giugno 1927, ancora studente Bruno Ferraris partecipa alle ultime fasi della Resistenza nell'Astigiano sfuggendo per un soffio ai rastrellamenti del dicembre del 1944. Dopo la liberazione aderisce al Partito Comunista Italiano occupandosi fin da subito delle organizzazioni contadine. Negli anni '50 è tra i fondatori dell'Associazione Contadini Astigiani, poi confluita nella Confederazione Italiana Agricoltori, funzionario e dirigente del PCI astigiano, consigliere provinciale e poi comunale negli anni '60. Eletto consigliere regionale dalla prima legislatura nel '70, assessore all'Agricoltura dal 1975 fino al 1985, dà un forte impulso ai nascenti piani agricoli nazionali e comunitari e alle attività legislative e di promozione che saranno determinanti nel processo di sviluppo e valorizzazione delle produzioni agricole piemontesi. Chiusa la proficua stagione di governo regionale, Bruno Ferraris dal 1985 al 1990 è nuovamente consigliere comunale e capogruppo ad Asti per il PCI e poi per il PDS, della cui nascita ad Asti è tra gli artefici. Contemporaneamente il prestigio di amministratore e uomo politico, insieme alla conoscenza profonda delle problematiche del mondo agricolo, lo portano negli anni '80 a far parte della presidenza nazionale delle Confederazione Italiana Agricoltori della Confcoltivatori. Abbandonerà l'importante incarico romano per tornare alla politica astigiana e aiutare a crescere, in qualità di segretario, il piccolo e appena nato Partito Democratico della Sinistra di cui rimarrà dirigente e poi presidente negli anni seguenti fino alla sua scomparsa.
Sanmauresi nella Resistenza. Tracce e percorsi
Guglielmo Girardi
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 360
"Nel libro ho approfondito principalmente gli aspetti della Resistenza nei territori italiani occupati dai tedeschi e governati dai fascisti della RSI, ma anche dei fatti dell'8 settembre legati alla cattura e alla deportazione dei militari e infine della partecipazione in Montenegro e nella divisione partigiana Garibaldi… In quest'ambito scrivo dei sanmauresi: i nati e/o abitanti a San Mauro nel periodo considerato come compaiono nei documenti formali analizzati, ma anche in quanto riconosciuti tali nei ricordi e nei racconti delle testimonianze. Inoltre, non vengono narrati i grandi fatti della Resistenza italiana se non in quanto abbiano coinvolto dei sanmauresi direttamente o anche solamente indirettamente. Si può dire che l'appartenenza di sanmauresi ad una brigata partigiana o ad un battaglione dell'esercito mi ha dato l'occasione di ricostruire, per quanto possibile, la storia di quella brigata e di quel battaglione, perché in quel contesto essi operarono. Le tracce che ho raccolto, nel significato simbolico più esteso, sono le parole che descrivevano i ricordi dei sopravvissuti e/o dei loro amici e parenti; le narrazioni fatte dal vivo contemporaneamente allo sviluppo dei fatti a cui le relazioni si riferivano, gli scritti tratti dai documenti di archivio, dai giornali del tempo, dai libri di "ricordi", di memorialistica, di storia e saggi… L'autore Ché poi è questo lo scopo delle nostre ricerche: portare alla luce ciò che non può più essere nascosto." (l'autore)
Rebuilding from the countryside. Huiyang Hakka heritage. Conservation project
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 248
L'alba dei miracoli. Storia vera di un bambino, di una città, di ottimismo, di segreti
Teresio Asola
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 352
La nuova “Alba dei miracoli” non è una semplice ristampa di “Alba dei miracoli”. L'autore ha riscritto e rinnovato in un nuovo libro quelle storie semiserie - intatte nello spirito. Protagonista un bambino di una famiglia piccolo-borghese tra 1960 e 1975 ad Alba, città emblema del dinamismo post-bellico, affacciata a un mondo in fermento. Un romanzo di formazione in cui vi ritroverete, sia che abbiate vissuto quegli anni, sia che - non avendoli conosciuti - vogliate trarne sprone.
C'era una volta la FIAT
Salvatore Corso
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 384
Salvatore Corso ha lavorato in Fiat dai primi anni settanta fino all'inizio del nuovo secolo, vivendo talvolta da spettatore, altre da protagonista i mutamenti che hanno interessato l'azienda. Trent'anni che hanno visto sconvolgimenti sociali e politici così importanti da cambiare il volto di Torino e dell'Italia. La narrazione scorre veloce e fluida, appassionando il lettore in un'alternanza di fatti, aneddoti, ricordi, comportamenti dei dirigenti con i loro successi e le loro sconfitte, raccontando l'evoluzione della tecnica nel pensare e produrre l'automobile. Un'analisi che ripercorre gli eventi occorsi in quegli anni, volgendo lo sguardo anche al passato, agli uomini che hanno costruito dal nulla la Fiat e, nel tempo, l'hanno resa la più grande e importante azienda italiana: un'analisi che, attraverso considerazioni ed elaborazioni del pensiero, anticipa i possibili eventi futuri e pone una serie di interrogativi sulle cause dei possibili accadimenti e stimola il lettore a serie riflessioni su fatti che oramai sono consegnati alla storia. Una storia che riguarda il nostro Paese, dal Nord al Sud, che si snoda lungo tutto il Novecento con i suoi eventi e contraddizioni, che si proietta nel nuovo secolo con tutti gli stravolgimenti sociali, economici e tecnologici prevedibili. La storia di un'azienda che ha svolto un ruolo fondamentale nel tessuto produttivo dell'Italia e che, come richiama il titolo del libro, potrebbe entrare, con il tempo, nel cono d'ombra dell'oblio.
Isacco e le tredici stelle di David
Ermanno Giraudo
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 248
Isacco Levi (1924-2019) di religione ebraica, era comandante partigiano in Valle Varaita, in provincia di Cuneo, nella 181ª Brigata Garibaldi, mentre i tredici componenti della sua famiglia venivano deportati ad Auschwitz. Un'esistenza inizialmente tranquilla, quella di Isacco e della sua famiglia, molto unita e ben integrata nel tessuto sociale e commerciale di Saluzzo. Il dramma consumato nella piccola comunità ebraica di Saluzzo, che si fonde con la tragedia dell'Olocausto, è contemporaneo all'eroica avventura della lotta partigiana in Valle Varaita. La fine della guerra conferma in modo inequivocabile la scomparsa nel nulla di tutti i Levi di Saluzzo. Isacco è rimasto solo al mondo con una missione "tatuata" nel cuore: testimoniare alle generazioni future dove è potuta arrivare la ferocia dei regimi nazifascisti nel colpire intere comunità con l'intento di estirpare, ovunque si trovassero, tracce del popolo ebraico. Nell'antico cimitero ebraico di Saluzzo, a perenne memoria di chi è scomparso lontano da casa tra atroci sofferenze, sono poste, tra le altre, "le Tredici stelle di David" della famiglia Levi.
Il tesoro del Mandrogno
Roberto Almagioni
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 160
"Il tesoro del Mandrogno" vuol essere la prosecuzione di un racconto che ha il suo inizio ne Il regalo del Mandrogno, scritto da Pierluigi e Ettore Erizzo tra il 1942 e il 1945 e pubblicato per la prima volta nel 1947 e in seguito più volte ristampato, e ancora oggi letto, riletto, amato... I due Autori, che sono la voce narrante di quel romanzo, sotto il nome di Polo e Alvise, compaiono, in veste di personaggi, in questo. Un capitolo racconta addirittura, con un po' di fantasia, ma non allontanandosi troppo dal vero, la genesi di quella loro opera. Roberto Almagioni ha fatto, né più né meno, quello che hanno fatto loro: si è ispirato (ma solo ispirato) a persone realmente esistite in ambito familiare e ne ha fatto i personaggi del suo racconto, modificando secondo la sua fantasia i nomi e i caratteri. Questo breve romanzo, dunque non è una storia vera. È un testo che non descrive la realtà (se lo facesse sarebbe una biografia, non un romanzo), ma è certamente verosimile. Così, per rendere meno monotone le giornate allo Spineto, i due avvocati, salvo qualche scappata di un paio di giorni alla settimana a Genova in studio, avevano cominciato ad abbozzare l'idea di scrivere a due mani, come era loro usuale abitudine, un romanzo storico. «Si potrebbe prendere spunto da qualche evento di storia locale e intrecciarlo a quelli della nostra famiglia» aveva proposto uno dei due fratelli: a cose fatte, sebbene ne avessero discusso molte volte, nessuno dei due si ricordava bene da chi era partita l'idea iniziale. Sta di fatto che dopo aver discusso un paio di possibili scenari, Polo, che era lo spirito più caustico tra i due, aveva detto: «Magari, con l'occasione potremmo punzecchiare anche un po' quelli della Pietra e vendicare i torti subìti da papà.»
Corpo 7. La Stampa: Ferruccio Borio e il secolo breve della cronaca
Vincenzo Tessandori, Ettore Boffano, Sergio Ronchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 336
«Il corpo è la grandezza del carattere misurata in punti tipografici». Dietro a questa definizione dello Zingarelli, vive e palpita tutta la vita di un giornale. Della Stampa e della sua cronaca negli anni d'oro (1960-1970), quando vi regnava un sovrano, Ferruccio Borio, che aveva fatto della sua vita il giornale, la sua Cronaca cittadina. L'amore, talvolta tempestoso, l'aveva trasmesso ai suoi "ragazzi", trenta cronisti pronti a tutto... …trovare una notizia, valutarla, verificarla, quindi scriverla, saperla raccontare, ha sempre regalato un piacere sottile ma intenso, distante come una stella morta da quello che può dare la semplice operazione di «copia incolla», oggi così usata... …era necessario trascinarsi da casa la portatile personale, per lo più la «Lettera 22 Olivetti», per scrivere gli articoli che avrebbero deciso il futuro, l'assunzione, di molti di noi: «i ragazzi di Borio». Ettore Boffano