Archeoares

Questo testo vuole essere un primo tassello di un ampio progetto volto allo studio delle danze antiche. Pur partendo da un approccio accademico, lo scopo del libro è quello di permettere di ricostruire idealmente la ricchezza delle danze nell'antichità e, nel modo più semplice possibile, far capire ad un vasto pubblico l’importanza di questa arte. Un arricchimento sostanziale è dato dall'esperienza pratica di queste danze grazie alla collaborazione in qualità di danzatrice e coreografa con il gruppo di ricerca sulle musiche dell’antica Roma “Ludi Scaenici”. Vengono trattate nello specifico le danze degli etruschi, dei greci e dei romani, indagandone le influenze reciproche e gli sviluppi nei secoli.

La Tuscia nel cinema è una pubblicazione al centro di un progetto di promozione culturale e turistica della Tuscia, della Maremma e della Valle del Tevere. Pochi territori, come la provincia di Viterbo e le sue zone limitrofe, possono vantare tanti argomenti quando si parla di location e spazi offerti alle produzioni cinematografiche italiane e internazionali dalla prima metà del Novecento ai giorni nostri. Un volume che esalta il rapporto tra il grande schermo e la Tuscia, favorendo la crescita di una consapevolezza culturale nei suoi cittadini e lo sviluppo di un filone cine turistico e creando, al contempo, opportunità di internazionalizzazione. La Tuscia nel cinema di Franco Grattarola è il cuore di questa iniziativa che parte nel 2023 per svilupparsi nell’immediato futuro.

In una città che ancora oggi mantiene una sua forte impronta medievale e il cui “skyline” è caratterizzato dalla presenza di edifici turriti, colpisce che non sia stato finora condotto nessuno studio, finalizzato a precisare la cronologia e a definire le caratteristiche tipologiche delle torri viterbesi. Sebbene il tema sia stato toccato da numerosi studi, anche recenti, di storici e archeologi medievisti, mancava a oggi una raccolta sistematica della documentazione disponibile, edita e d’archivio. Il volume di Noris Angeli va a colmare questa lacuna, prendendo sistematicamente in rassegna le fonti relative a ciascuno dei manufatti, e sarà certamente uno strumento molto utile per i futuri studi sulle architetture, sulla topografia e sull’urbanistica della Viterbo medievale. La ricchezza dei riferimenti topografici, basata su una approfondita conoscenza dei luoghi, e la presenza di apparati cartografici, fanno di questo repertorio anche un’agile guida per itinerari alla riscoperta del centro storico, capace di riservare sorprese anche all’occhio del visitatore più attento.

Introduzione di Aurelio Rizzacasa.