Edizioni Creativa

“La porta si aprì con un cigolio lieve, come se la casa sapesse che stavo tornando. L’aria dentro era ferma. Sospesa, come se avesse trattenuto il respiro da allora, da quel giorno. Un odore vago di legno vecchio e panni asciugati al sole mi riempì le narici e mi strinse il petto. […] Peter ride piano, Mattia che chiama il mio nome con quel tono impaziente che aveva da piccolo. O forse era solo un’eco, una memoria che si ostinava a restare. Le pareti, a me care, sembravano osservare, custodire ogni cosa che è accaduta, anche quelle che io stesso avevo cercato di dimenticare.” L’infanzia vissuta senza la certezza di una famiglia alla quale appartenere e dalla quale sentirsi amati, il ripetuto inseguire punti fermi che si dissolvono improvvisamente dietro logiche adulte ed estranee. Un legame fraterno che si rafforza ogni giorno per sopperire alla mancanza del calore degli affetti importanti. Samuel Nalbone nel suo romanzo autobiografico racconta la sua infanzia e l’approdo all’età adulta con parole nitide e indelebili, che non si prestano a nessun fraintendimento. Una storia che non può lasciare indifferenti.

“L’umanità sembrava precipitare verso il baratro. Nelle ultime settimane i media e le prime pagine della carta stampata non parlavano d’altro. Persino i giornalisti meno esperti erano divenuti ferrati conoscitori dell’argomento e annunciavano con titoloni improbabili l'imminente apocalisse.” Nel 1987 una tempesta magnetica genera caos e paura nel mondo. Mattia, un dentista di successo, si risveglia senza memoria, ricordando solo il suo nome e pochi frammenti della sua vita. Sua moglie Greta si accorge che l’uomo accanto a lei è identico a Mattia, ma non è lui. Chi è Francesco? E dove è finito il vero Mattia? La storia si sviluppa tra Brescia, Desenzano e Milano, in un intreccio di realtà e immaginazione, segreti e tradimenti. Con una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, Alter Ego esplora i temi dell’identità, della memoria e della rinascita, invitando a riflettere su amore, perdono e sulle possibilità di cambiamento personale.

Il mio libro traccia una visione che va oltre la mente – almeno la mia. C’è un momento in cui tutto si incrina: credenze, limiti, abitudini. La differenza la fa una scelta: andare oltre. È un viaggio di ascolto e verità. Racconto un’amicizia fraterna che la morte non ha spento: Giuseppe continua a insegnarmi, nel lutto, il valore della vita e della fine. Varco il confine dei dispersi: ho scelto di dedicare il mio tempo a chi scompare, perché cercare loro è stato cercare me. Ogni pista esterna accendeva una traccia interna: la terapia è diventata la mappa per ritrovare il bambino smarrito nei meandri del mio sistema nervoso. Questo libro è il respiro che resta quando il rumore tace: una bussola semplice per attraversare il dolore, trasformarlo in presenza e tornare interi. La mia storia nasce da una ferita: nel 2017 mia madre è stata uccisa e quel trauma ha cambiato per sempre il mio sguardo. Ho attraversato lo shock e, insieme, un inatteso sollievo: la comprensione che accogliere la morte significava custodire una presenza diversa, intima, spirituale. Da questa ricerca sono arrivato alla meditazione, all’ipnosi e al lavoro sul corpo. Oggi pratico un’ipnosi intuitiva che integra regressioni (Past Life Regression e Life Between Lives), rilascio emotivo somatico ed energetic body reading: sessioni pensate per andare oltre la superficie e sciogliere ciò che il sistema nervoso trattiene. Con Beyond Your Mind condivido un percorso di ascolto, respiro e coraggio, perché la libertà non nasce dalla fuga ma dall’attraversare. Scrivo per restituire senso alle esperienze più dure e per offrire strumenti semplici e profondi a chi sente che è tempo di tornare a sé.

"La sua patria elettiva, in questo mondo, era lì, e galleggiava tra i sogni e il desiderio, e anch’egli si trovava lì, su quella riva, incastonato in quella storia e in quella baia, di cui poteva gustare tattilmente tutte le particolarità, e bastavano a renderlo felice e appagato, ove aveva segretamente riposto il suo cuore di bambino, donde nessuno l’avrebbe raggiunto né strappato. Non vi è scrigno più prezioso in cui sia possibile rinvenire finalmente il più grande tesoro che in un libro. A volte si inciampa in un romanzo, vi si cade dentro e quando ci si rialza non si è più se stessi, perché si scopre nella vita di un altro la propria. Questo accade a don Gino, prete da campagna per vocazione. Questo l’autore si auspica, in tutta modestia, possa capitare ai suoi lettori. Declinando sin d’ora ogni responsabilità!"

Un pesce pagliaccio disposto a cambiare tutto se stesso per dare una madre ai suoi figli, una giovane cigna che vuole aiutare due suoi amici a diventare genitori, una coppia di gabbianelle che lotta per rimanere insieme e formare una famiglia, un leone senza criniera che si identifica come leonessa, una pecora che vuole andare in giro senza la l'approvazione dei cani da pastore, una coniglietta che deve prendere una decisione molto importante per il suo futuro e non solo, un cappone con problemi di rabbia e una vipera adottata da una papera che cerca il suo posto. "Racconti di un aspirante Esopo" è una raccolta di favole che, secondo la tradizione che richiama al famoso favolista, ha come protagonisti animali con ognuna una sua morale su temi delicati come cambio di sesso, famiglie omogenitoriali, utero in affitto, identificazione di genere, diritti della donna e razzismo, anche prendendo ispirazione da storie vere, come quella dei Gabbiani dell'Isola di Santa Barbara.

“Olga Peréz si era seduta su un rottame di metallo e aveva iniziato a masticare una galletta rinsecchita, quando, oltre la pioggia che le scivolava sulla pelle, ebbe l'impressione di aver visto qualcosa all'orizzonte, un battito d'ali e una mezza picchiata sul mare calmo, ozioso, vagamente venato d'azzurro. Si alzò in piedi e guardò meglio affinando la vista, finché riconobbe, in quell'unico incerto volo, un uccello marino in cerca di cibo, un gabbiano forse, arrivato da chissà dove.” Da una spiaggia selvaggia sull'oceano Pacifico fino alle grandi foreste del nord, attraverso il passato, il presente e il futuro, questo libro raccoglie tredici racconti tenuti insieme dal filo conduttore delle passioni umane e dalla ineluttabilità della natura, dal destino e dal libero arbitrio, dal sacrificio, dall'amore senza limiti e dalla ricerca di giustizia. Nelle voci e nelle azioni dei personaggi, si manifesta un'umanità in cerca di se stessa, dolente e meravigliosa al tempo stesso, che si interroga sul suo rapporto con il mondo e con il senso dell'esistenza. Tredici racconti che offrono un'esperienza di lettura intensa e significativa.

Madre e figlia si prendono per mano e insieme intraprendono un cammino fatto di versi, un ideale dialogo di corrispondenza, dove ognuna mette a nudo se stessa, confrontandosi su tematiche personali e sociali, condividendo le diverse esperienze di vita, riuscendo a creare anche un dibattito generazionale sul tema del labile confine tra l’amore, l’amicizia e la generalità delle profonde emozioni affettive. Attraverso versi intensi e toccanti, le autrici danno voce a emozioni spesso inespresse, trattando argomenti come il bisogno di essere compresi, le difficoltà dell’adolescenza, il coraggio di affrontare le proprie paure e la ricerca della propria identità. La scrittura è immediata, evocativa e carica di significato, rendendo ogni componimento una piccola finestra sull’anima delle autrici e sul mondo che le circonda. Katia, figlia, e Cinzia, madre: così diverse e così uguali. Tutto ruota intorno al forte legame che, al di là del vincolo di sangue, è costruito su un rapporto di affinità e amore. Prefazione di Lorenzo Spurio.

Questo libro racconta di incontri con la miseria in varie parti del mondo, di popoli che non hanno nulla se non la preoccupazione di trovare ogni giorno qualcosa da mangiare, racconta della guerra, dei suoi costi inauditi e dell'incapacità del genere umano di liberarsene. Lo fa attraverso un'esperienza molto particolare, quella di Teatri Senza Frontiere, un progetto nato nel 2010 che ha consentito a un gruppo di operatori del teatro italiano di incontrare, attraverso lo spettacolo, una moltitudine di situazioni che stentiamo a credere possano far parte dello stesso mondo in cui viviamo ogni giorno. Grazie a Teatri Senza Frontiere è stato possibile entrare in luoghi diversamente preclusi a ogni visitatore, come i campi Rom di Scutari, gli slum di Kibera e Korogocho a Nairobi, i ponti dove vivono i ragazzi di strada di Manaus e tanti altri posti con cui il genere umano, prima o poi, dovrà fare i conti, e quando questo avverrà sarà difficile scaricare la colpa sull'inclinazione dell'asse terrestre.

Nessuna traccia di aggressione o lotta, solo il corpo rinvenuto sul basalto. Che sia volato giù dalla torre? Ha fatto tutto da solo o qualcuno gli ha dato una mano? Si tratta di omicidio o suicidio? "La pista esoterica", il nuovo romanzo giallo di Ireneo Picciau è il racconto di una difficile indagine di Polizia, originata dal ritrovamento di un cadavere ai piedi della torre di Mariano II, che domina maestosa il centro della città di Oristano. Un’indagine complessa, che ben presto coinvolge personaggi influenti e che finirà per essere osteggiata in tutti i modi dai poteri forti, con il coinvolgimento di una stampa ostile e di forze celate anche all’interno delle gerarchie ministeriali. In questo contesto difficile, il commissario Leonardo Gori e la sua squadra si ritrovano a seguire le orme degli adepti di una setta esoterica, scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora di misteri e di successivi inspiegabili delitti.

“Perché apparire? Quando puoi essere.” Trasparire attraverso le proprie emozioni… è così difficile essere? Mostrarsi nudi, senza maschere. Io ho scelto di spogliarmi e attraverso la mia penna potrete rivedervi o comprendere l’altro: dolore, passione, gioia, tormento, inganno, disperazione, speranza. Tutto questo è "Arte & penna", tutto questo siamo noi.

Un geometra, desideroso di realizzarsi come scrittore; un giornalista di moda e costumi che si ritrova a dover seguire un caso di cronaca nera; un colonnello della Guardia di Finanza che si trova improvvisamente a coordinare un gruppo investigativo interforze. Ognuno di questi personaggi si troverà di fronte a eventi inspiegabili che vedranno nel totalmente irrazionale una possibilità di spiegazione. Tre racconti, dunque: "La stampa antica", "La maga" e "Pesce d'Aprile", o più esattamente tre storie sospese tra realtà, immaginazione e altro.

"Prepariamoci a leggere un libro di storia, la storia come madre premurosa dell’archeologia, che la sorveglia, la guida per sentieri impervi e nascosti ma fecondi di tracce, a volte inequivocabili, a volte oscuri e misteriosi, ma sempre tasselli che compongono quell’immenso mosaico che definisce la nostra civiltà, meritevole di essere studiata, anche, e soprattutto, per comprendere la contemporaneità. In questo testo ricco di preziose informazioni, di descrizioni accurate, di riferimenti ampiamente documentati, I gioielli al Museo Archeologico diventano protagonisti di una memoria del Tempo, il Museo Nazionale di Napoli il meraviglioso palcoscenico e la città stessa l'atmosfera che anima e produce una formidabile energia che irradia da millenni l'opera dell'uomo nel suo incantevole e naturale scenario. Questo libro è il racconto della bellezza, elemento indispensabile per la nostra vita ma che la contemporaneità spesso non sa apprezzare, non sa valorizzare. La rivoluzione del bello e del buono, come nella cultura greca, di cui siamo tutti figli o nipoti. La Professoressa, raffinata archeologa, ci indica la strada dello splendore, della meraviglia attraverso il filtro indispensabile della conoscenza." (dalla presentazione di Enrico Inferrera)