Europa Edizioni

"Drawing Dyslexia" è un pezzo toccante e profondamente empatico che affronta il tema della dislessia con una sincerità disarmante. L'autrice, Gaia Gaboardi, riesce a dipingere un quadro vivido della sua esperienza, utilizzando immagini suggestive e metafore potenti che risuonano in chiunque abbia mai affrontato una sfida simile. Il paragone con un puzzle, un groviglio di lettere e pixel che non si riesce a mettere a fuoco, è particolarmente efficace nel trasmettere la sensazione di confusione e frustrazione spesso associata alla dislessia. Questa metafora non solo aiuta a comprendere la difficoltà, ma crea anche un ponte emotivo con il lettore, permettendogli di immedesimarsi nell'esperienza dell'autrice. Il tono di lotta e di conquista che pervade "Drawing Dyslexia" è ispiratore. Il brano diventa un potente esempio di come le difficoltà possano essere trasformate in strumenti di forza e autoaffermazione. Non è solo una testimonianza personale, ma un messaggio universale di speranza, resilienza e amore per sé stessi, capace di motivare chiunque si trovi ad affrontare ostacoli nella propria vita.

Villino Teresa è molto più di una semplice casa: è il cuore pulsante di un'intera esistenza. In questo memoir vivido e nostalgico, l'autore ci accompagna lungo un viaggio che abbraccia oltre settant'anni di vita italiana, intrecciando memorie familiari, amori giovanili, sogni d'infanzia e stagioni estive vissute tra le mura del villino riccionese di proprietà della nonna. Dal dopoguerra agli anni del boom economico, dai primi amori adolescenziali fino alla costruzione di una famiglia, ogni capitolo si snoda tra stanze arredate di ricordi, viali ombreggiati, spiagge affollate e cinema all'aperto. Lo stile è colloquiale, tenero e spesso ironico, capace di evocare con precisione sensoriale e affetto la materia intima del tempo passato. "Villino Teresa" è un affresco autobiografico, ma anche un omaggio alla memoria collettiva di una generazione cresciuta tra i profumi della cucina casalinga, le estati affollate di turiste nordiche, i giri in motorino, le prime scoperte sentimentali. Un libro che, tra dettagli minuti e riflessioni leggere, ci ricorda che certe case non si abitano soltanto: si fanno memoria, radice, rifugio e cambiano con noi, passo dopo passo.

Il saggio di Giada Rigatti su Merlino si presenta come un'opera di grande spessore, capace di illuminare il personaggio leggendario attraverso una lente critica e approfondita. L'autrice affronta con maestria le radici mitologiche di Merlino, esplorandone l'evoluzione all'interno di un contesto culturale in trasformazione, segnato dalla tensione tra il sacro e il profano. Questa dualità è al centro di un'analisi che invita il lettore a riflettere su temi di grande rilevanza, facendo di Merlino non solo un mago, ma anche un simbolo di un antico sapere druidico in contrasto con l'espansione del cristianesimo. La tensione tra la spiritualità celtica, intrisa di un profondo rispetto per la natura, e l'impatto del cristianesimo emerge con chiarezza, mettendo in luce come questa transizione abbia plasmato non solo le credenze religiose, ma anche le pratiche culturali delle società celtiche. Giada Rigatti è nata in Trentino il 10 luglio 1993. Si è laureata in Filosofia Medievale a Trento con una tesi sul druidismo, per poi proseguire gli studi all'Alma Mater Studiorum, dove ha conseguito con lode la laurea in Storia del Cristianesimo e delle Chiese, discutendo una tesi sulla demonologia nella Scolastica medievale. Ha proseguito il percorso accademico all'Università "La Sapienza" di Roma, laureandosi con lode sia in Metodologia della ricerca religiosa sia in Storia Moderna, nell'ambito del corso magistrale in Scienze Storiche, con una tesi sul testo Daemonologie, pubblicata da Europa Edizioni nel 2023. È stata dedicata sacerdotessa delle dee oscure presso il tempio di Cerridwen a Glastonbury. La struttura del saggio è chiara e ben organizzata; l'autrice dimostra una notevole capacità di sintesi e di contestualizzazione delle fonti storiche e letterarie. Le domande stimolanti che pone riguardo alla natura di Merlino e al suo ruolo tra forze divine e demoniache incoraggiano una riflessione profonda e critica, rendendo l'opera non solo informativa, ma anche filosoficamente arricchente. "Merlino: tra Natura, Misticismo" e Demonologia rappresenta un contributo significativo non solo per gli studiosi di mitologia e storia, ma anche per chiunque sia interessato ai temi della spiritualità e della cultura celtica.

In un angusto giardino privo di luce, un piccolo fiore emerge con la speranza di vivere. Una bambina vestita di rosso, colma di determinazione, decide di portarlo in un luogo dove possa prosperare. Il viaggio si rivela arduo, ma la bimba non si arrende, affrontando ogni difficoltà per garantire al fiore terra, sole e acqua. Giunta in un vasto prato, si rende conto che il terreno è arido e il sole bruciante. Fortunatamente, interviene un bambino magico con ali fatate, pronto a donare una soluzione. Grazie a un elefantino volante, l'acqua scorre generosa, trasformando quel luogo in un paradiso florido, dove il fiore fiorisce, circondato da nuove amicizie.

Un'esistenza che muta spesso, la protagonista si adegua, lotta e va avanti. Porta il suo messaggio di cambiamento con ironia, leggerezza e tanta forza di volontà. Chi scrive forse nemmeno appartiene a questa terra, ma da quando è nata cerca di riappacificare tutti gli esseri viventi che le sono intorno. Nel mezzo ci sono tante coincidenze, solo apparenti, a ben vedere rientrano tutte in uno schema predefinito che passo dopo passo si va ricostruendo. Una trama di relazioni infinite che si amplia ogni giorno, anche mentre la si racconta.

Questa autobiografia non è solo il racconto di una vita straordinaria: è un inno alla libertà di scegliere, alla capacità di reinventarsi, al coraggio di seguire la propria voce interiore. È una testimonianza che ci ricorda come non sia mai troppo tardi per cambiare strada, per lasciarsi sorprendere, per danzare la vita. Leggendo queste pagine entrerete nel mondo vibrante di Anna Marzi: una donna che ha fatto del tango non solo una passione, ma una missione; che ha saputo trasformare ogni passo in un atto di libertà e ogni abbraccio in un incontro autentico e unico. Attualmente si occupa in particolare della formazione di aspiranti maestri, per divulgare il suo infallibile metodo di insegnamento frutto di tanto studio e di tanta esperienza. Che il suo viaggio possa ispirare anche voi a trovare la vostra musica e a non avere paura di seguirla fino in capo al mondo.

"Era il 20 aprile, il giorno del mio compleanno. Penso sia stato un caso che sia accaduto proprio quel giorno; forse quello prima avevo speso un po' più energia del solito per riflettere sui festeggiamenti, forse l'aspettativa degli altri mi aveva sovraccaricata, ma non credo serva cercare la spiegazione altrove, più in profondità. Doveva accadere e, semplicemente, accadde allora. Già da diversi anni qualunque festa era un'occasione faticosa, per non dire tragica, che attraversavo coi sentimenti in apnea come dentro a una piscina. Sapevo che se fossi riuscita ad arrivare dall'altra parte, se avessi resistito fino al calare della sera, avrei trovato una sponda su cui appoggiare la testa e riposare, e per quel giorno sarei stata non dico salva, ma perlomeno ferma. E sola, beatamente sola."

14 giorni di 1° distanziamento per Azzeramento Ammalati - 2 giorni di... avvicinamento per Riposo dei Partecipanti -14 giorni di 2° distanziamento per Collaudo esito della Guerra Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) segnala all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite a eziologia ignota e il 30 gennaio 2020 l'OMS dichiara l'epidemia da COVID-19 un'emergenza di sanità pubblica. Sono passati quattro anni da allora ma il virus SARS-CoV-2 non è stato ancora sconfitto. Per questo, l'autore sostiene, è necessario ingaggiare una vera e propria guerra: una guerra "mondiale" perché se non verrà combattuta in ogni angolo del pianeta, sarà come se non fosse mai stata iniziata; una guerra la cui vittoria dovrà essere "totale" perché se anche un solo contagio dovesse resisterle, tutto sarà stato vano; una guerra che non dovrà durare più di 30 giorni, perché sarà sufficiente essere tutti rigorosi nel distanziamento, unica vera arma che abbiamo, per uscirne gloriosi. Un saggio di facile lettura e di appassionata determinazione che con estrema semplicità prova a indicare una strada percorribile che ci conduca, una volta per tutte, fuori dalla pandemia.

Un'esistenza fatta di momenti positivi e negativi che s'intrecciano in pagine dure, ma allo stesso tempo belle, cariche e confortanti. L'autore rivive con noi gli anni, i mesi e i giorni che lo hanno accompagnato fino a oggi. Dalla giovinezza affascinante e dolorosa, vissuta sempre con l'umiltà di chi ha un grande potenziale d'amore, di passione, ma sa che niente gli è stato regalato e ogni volta deve rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo. Permea così un grande senso di dignità, affiancato alla voglia di conoscere e conoscersi, per poi migliorare all'unisono. Non c'è la presunzione di sapere già come andrà a finire, ma di vivere istante dopo istante. Diego lo sa e non ha paura del confronto, d'altronde le sue origini parlano chiaro, ha le spalle sufficientemente larghe per reggere su di sé il peso di certe situazioni. E non importa se poi viene da piangere, anzi forse è meglio, perché subito dopo segue una bella risata che riporta l'armonia.