Mimesis
Edipo senza complesso. I problematici rapporti tra mitologia e psicanalisi
Jean-Pierre Vernant
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 128
L'immaginario drammatico di un regista e di un attore
Alessandro Berdini, Luigi Rigoni
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 142
Umano e nonumano. Lévi Strauss, Jonas e la ragione dialettica
Sandro Mancini
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 156
Athena cyborg. Per una geografia dell'espressione: corpo, territorio, metropoli
Tiziana Villani
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 160
Architettura della sparizione, architettura totale. Spaesamenti metropolitani
Félix Guattari
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 175
Mandala. Colori e forme per una ricerca interiore tra micro e macrocosmo
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
L'utopia del corpo. Oltre le gabbie identitarie. Molteplicità in divenire
Nicoletta Poidimani
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 124
La filosofia di Luce Irigaray. Pensare e abitare un corpo di donna
Gabriella Stanchina
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 160
Il secolo deleuziano
Gilles Deleuze, Salvo Vaccaro, Marco Riccio
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 380
Il futuro è morto. Psicogeografia della modernità
James G. Ballard
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 144
Oltre a Ballard, saggi e interventi di E.F. Carabba, P. Dalla Vigna, P.K. Dick, U. Fadini, M. Guareschi, S. Loria, D. Marchi, G. Pascucci, T. Villani. Il futuro è morto. Non è altro che una constatazione. Il tempo a cui apparteniamo è il presente in divenire e per questo ricco di possibilità. Tutto ciò che circonda non è fuori di noi, siamo noi, senza più confini, aperti a metamorfosi indotte dalle tecnologie e dalla comunicazione multimediatica. Un presente molteplice e sincretico si offre come un territorio, lo spazio dilatato dello spaesamento permanente in cui elementi arcaici si coniugano con il dispiegarsi della realtà virtuale. Il rischio estremo, in questo passaggio, potrebbe consistere nel decidere che il mondo non ha più nulla da offrire e che i luoghi dell'esperienza sono scomparsi. Invece, è l'esperienza stessa che viene modificata e ci richiede di essere sempre più sensori capaci di interrogare un nuovo paesaggio.