Ombre Corte
Conversazioni
Gilles Deleuze, Claire Parnet
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 140
I manifesti delle avanguardie artistiche latinoamericane (1920-1935)
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 180
A un secolo dalla nascita dei primi movimenti avanguardistici, il fenomeno dell'"arte nuova" in America Latina suscita ancora oggi interesse tra gli specialisti della letteratura e delle arti figurative moderne ispanoamericane. Il volume, che raccoglie trentaquattro manifesti programmatici dei principali movimenti sviluppatisi tra le due guerre mondiali nel mondo latino americano, si rivolge non soltanto ai ricercatori del settore, ma agli studenti universitari e agli studiosi interessati ad approfondire i fondamenti estetici degli avanguardismi storici latinoamericani. I documenti proposti, di rilevanza nazionale e internazionale, sono in prevalenza riconducibili alle avanguardie letterarie; non mancano i manifesti di gruppi che, nel contesto di un rinnovamento radicale della cultura, chiamano in causa anche l'ambito delle arti figurative. I testi originali e le traduzioni italiane, corredate di note, sono preceduti da un'articolata introduzione che fornisce il quadro storico-culturale entro cui tali movimenti si sviluppano.
Riprendiamoci il lavoro. Imprese recuperate e autogestite tra Argentina e Italia
Marco Semenzin
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 210
Che cosa accade quando gli operai e le operaie di un'impresa che chiude i battenti non si rassegnano a un destino di disoccupazione, precarietà e impoverimento? Le imprese recuperate sono generalmente definite come delle organizzazioni economiche che, a seguito di un fallimento, vengono rilevate e gestite direttamente in forma cooperativa dai lavoratori. Si tratta di un fenomeno diffuso a livello mondiale — parliamo di centinaia in Europa, migliaia nei paesi dell'America centro-meridionale — che si declina diversamente nei vari contesti nazionali. Osservando due fabbriche recuperate, una metalmeccanica in Argentina e una ceramica in Italia, questa ricerca indaga se e in che misura le pratiche lavorative quotidiane, espressione della cultura organizzativa, contengono elementi di discontinuità e differenza rispetto a forme di organizzazione del lavoro tipiche dell'economia di mercato. L'autore, a partire da un'analisi della dialettica tra struttura organizzativa e azione individuale, interpreta le imprese recuperate restituendo lo sguardo degli attori coinvolti e collegando la dimensione soggettiva con il contesto e le sue le strutture economiche e sociali. Attraverso un denso e articolato resoconto etnografico, frutto della partecipazione diretta al lavoro di fabbrica, questa ricerca dà conto della complessità dei processi di recupero di impresa. Ne emergono i limiti e le contraddizioni, le potenzialità e le innovazioni sociali insieme ai cambiamenti della soggettività dei lavoratori e delle lavoratrici che costruiscono e praticano quotidianamente la cooperazione e l'autogestione.
Morti senza sepoltura. Tra processi migratori e narrativa neocloniale
Ottavia Salvador, Fabrizio Denunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 107
"Migranti economici" o "migranti politici"? Queste classificazioni ciniche e strumentali, forgiate nei laboratori di tanta sociologia etnocentrica di stampo neopositivista, e adottate acriticamente da leader istituzionali, hanno finito col costruire l'immaginario con il quale si tende a percepire il fenomeno migratorio. In questo loro lavoro, i due autori provano a scardinarlo, introducendo un altro "tipo" di immigrati-emigrati, quelli morti, ritenendo che uno degli indicatori fondamentali e più affidabili con cui misurare la civiltà degli Stati d'accoglienza sia la sepoltura che essi riservano agli stranieri. Alternando il materiale al simbolico, la ricerca etnografica all'analisi socio-culturale del romanzo neocoloniale italiano, il libro analizza le migrazioni e la causa storica che le produce e riproduce, il colonialismo, a partire dal lungo corteo di morti che lasciano al loro passaggio, da Majid E. K., morto a causa di un incidente mentre era trattenuto al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo all'eritrea Zeb'hí Tanqualít de "Il tempo delle iene" di Carlo Lucarelli, dai defunti nel mar Mediterraneo alla ragazza etiope senza nome de "I fantasmi dell'Impero" di Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella. Come scrive Abdelmalek Sayad, nel saggio inedito in appendice: "La morte in immigrazione e in esilio è un momento di verità, la morte dello straniero e la morte in terra straniera è un momento di verità per tutti".
Stigma. Note sulla gestione dell'identità degradata
Erving Goffman
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 178
"Stigma" è senza dubbio uno dei libri più letti tra i lavori di Goffman e, con "Asylum", certamente il più "critico". Il saggio descrive e analizza le pratiche di stigmatizzazione e gli usi sociali della diversità combinando tre direttrici dell'identità, personale, sociale e soggettivamente sentita, con i tre principali tipi di stigma: fisici, del carattere e della differenza culturale e religiosa. La gestione dello stigma è presente in qualunque società, ovunque entrino in gioco delle regole morali per la definizione delle identità. Ma quali sono le modalità concrete che sottopongono alcuni individui a quei giudizi morali che chiamano in causa l'appartenenza a una "categoria inferiore" dell'umanità? E quali sono le strategie di sopravvivenza, di difesa o di adattamento delle persone stigmatizzate? Qual è infine lo scarto tra l'identità sociale e l'identità personale e, in definitiva, tra la "normalità" e la "devianza"? In questo libro, sulla base di un'accurata analisi etnografica ricca di esempi e di racconti di vita, Goffman fornisce delle risposte specifiche a queste domande e stimola una riflessione più ampia sulle politiche dell'identità (e della differenza) che oggi sembrano caratterizzare sempre più fortemente le nostre società, attivando vecchi e nuovi processi di stigmatizzazione/esclusione.
È solo l'inizio. Rifiuto, creatività e affetti nel lungo '68
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 199
Quali rotture ha determinato il '68 e in che misura alcune di queste continuano a risuonare ancora oggi? L'uscita dalla fabbrica e il rifiuto del lavoro, la rivoluzione copernicana del conflitto di classe e della vita quotidiana, la trasformazione radicale delle relazioni tra i sessi e le generazioni, la questione del sapere e delle sue istituzioni, il rapporto con l'autorità, la norma e la salute mentale, il privato che sfonda la porta di casa e si fa politico. La creatività come strumento di lotta, l'arte povera e militante, la bellezza che scende per le strade e l'avanguardia che per qualche tempo si confonde con la vita chiudono il secolo breve e aprono la strada a quel lavoro dell'intelletto diffuso che caratterizza il nostro tempo e la sua economia di nuove subordinazioni. Sono questi i temi affrontati dagli interventi a più voci di autori - appartenenti, nella maggior parte dei casi, a una generazione più giovane che non ha partecipato al '68 - chiamati a interrogarsi su ciò che rimane vivo dell'ultima grande rivoluzione del Novecento. Rileggere un anno la cui durata è superiore a un decennio non è l'occasione per commemorarlo, ma per cogliere il presente nel quale viviamo.
«Uccidete Sartre!». Anticolonialismo e antirazzismo di un «revenant»
Iside Gjergji
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 118
Jean-Paul Sartre, uno dei più grandi pensatori del XX secolo, ha più volte rischiato la vita per aver lottato in difesa dei colonizzati. Per í sostenitori del colonialismo, le sue parole e il suo attivismo politico erano pericolosi, ostacoli da eliminare. Per i rivoluzionari e i movimenti anticoloniali, invece, erano fonte di ispirazione. Frantz Fanon volle soltanto lui per la prefazione a "I dannati della terra". Questo libro propone una puntuale analisi dei concetti di razzismo e colonialismo in Sartre. La tesi radicale a cui giunge la riflessione del filosofo è che il colonialismo sia un sistema, ovvero un meccanismo complesso posto alla base della produzione e riproduzione del capitalismo: il razzismo non rappresenta una sua semplice dottrina, ma una dimensione operativa, una violenza che giustifica se stessa. In un momento storico in cui da diverse tribune si reclama a gran voce il ritorno al colonialismo, si moltiplicano e prolungano le missioni militari all'estero, si fortificano i confini nazionali in Europa e altrove, si intensifica il razzismo istituzionale e si costruiscono ovunque asimmetrie tra individui, classi e popolazioni, il pensiero di Sartre torna a essere centrale e imprescindibile anche per chi lo aveva frettolosamente archiviato. Il libro raccoglie inoltre quattro scritti di Sartre, tra cui "Il colonialismo è un sistema", universalmente considerato un contributo importante per l'analisi del fenomeno coloniale.
Il senso inatteso. Pensiero e pratiche degli affetti
Ubaldo Fadini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 160
Che cosa propone questo testo? Un'idea di filosofia che riconosce la parzialità delle sue figure, dei suoi temi, a partire dall'affermazione del valore dell'incontro, della relazione, di tutto ciò che ha come effetto uno spiazzamento, una sorpresa, un cambiamento delle abitudini e delle pratiche di vita. Una filosofia che fa quindi i conti con l'inatteso, che vive anzi proprio del suo senso e del suo diventare sensibile, esperienza allora di qualcosa che sollecita le facoltà umane, anche quella particolarmente "penosa" della stupidità (Flaubert), che consegna a una condizione di "grevità" da far valere comunque come stimolo singolare, appunto sorprendente, a non restare confinati all'interno di una dimensione dominata dalla "stoltezza", da una "bassezza" ritenuta insuperabile. Pensiero e stupidità, estraneità e amicizia, parzialità e finitezza... e molto altro ancora viene restituito da pagine nelle quali la posta in gioco è ancora quella di cogliere ciò che di straniero c'è nel filosofo, per dirla con Deleuze e Guattari, "con quell'aria di chi ritorna dal paese dei morti". Quali sono i ricordi di tale esperienza, come riescono a dire che nulla è mai veramente passato? Non lasciarsi strappare i significati, anche quelli più terribili (non soltanto quelli positivi e sereni), degli incontri, delle relazioni, considerarli come risorse di trasformazione, di metamorfosi (Canetti), in vista di una riarticolazione orgogliosa di un lavoro come quello della filosofia che non vuole accomodarsi alle dinamiche odierne neppure troppo mascherate di incremento delle bassezze e delle condotte stolte di vita.
Mondi e modi della traduzione. Letteratura, cinema, teatro, televisione, editoria
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 215
Il volume raccoglie dieci saggi dedicati al mondo della traduzione di area angloamericana, affrontando l'argomento da molteplici prospettive interdisciplinari. Prende spunto dalla collaborazione tra le Università di Bergamo, di AlcaM in Spagna e di Giessen in Germania sui temi della diffusione dei saperi nel mondo occidentale. Gli argomenti trattati vanno dall'uso degli archivi digitali (Sonia Di Loreto) ai problemi della traduzione di serie televisive e di film (Sara Corrizzato e Dora Renna). Il volume, inoltre, affronta le difficoltà che si incontrano nel tradurre la scrittura di guerra (Anna De Biasio), i testi letterari "queer" (Valeria Gennero), e si interroga sull'elaborazione filosofica di un pensatore come Kenneth Burke (Davide Del Bello); indaga infine sul modo in cui l'esperienza di traduzione ha influito sulla creatività poetica di Paul Auster (Andrea Pitozzi), sul multilinguismo del teatro (Irene Ranzato) e su alcune scelte dell'editoria italiana nell'Ottocento e nel Novecento (Cinzia Scarpino su Pearl Buck e Stefano Rosso sul western americano). I saggi sono pensati come singole attività didattiche, mettendo così in luce il rapporto che si instaura fra ricerca e insegnamento.
Prendere le case
Pietro Saitta
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 199
Cosa accade quando l'antagonismo esce dai centri sociali e incontra la "subalternità", quel vasto sottoproletariato caratterizzato da bassi livelli di istruzione, sospeso tra lavori precari e malpagati, che affolla le città del Sud? Il volume risponde a questo interrogativo proponendo uno studio etnografico sull'incontro tra il movimento politico e la popolazione dei "margini", uniti dalla lotta per il soddisfacimento dei bisogni primari e per la casa. Andando oltre i classici temi della sociologia politica, comunemente centrati sulla conquista dello spazio pubblico da parte dei movimenti, questo saggio indaga soprattutto le forme mentali degli attori, le tattiche di penetrazione del gruppo dei "politici" in quello dei "subalterni", le forme della pedagogia politica e quelle delle resistenze alla sua azione "civilizzatrice". Comunismo, volontà di potenza, mafia e magia, compongono lo sfondo di una lotta serrata che non condurrà lontani, ma dalla quale, per ragioni diverse, nessuno degli attori può sottrarsi. Scritto in un linguaggio che cerca di riprodurre quanto più fedelmente quello dei protagonisti, Prendere le case è una etnografia totale, che svela gli anfratti della città meridionale e le difficoltà di una pratica politica antagonista e popolare nella società contemporanea.
L'arte di fronte all'Origine
Vincenzo Filippone-Thaulero
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 120
"L'arte di fronte all'Origine" raccoglie una serie di frammenti risalenti ai corsi di Estetica che Vincenzo Filippone-Thaulero (1930-1972) tenne all'Università di Salerno a partire dal 1965. I riferimenti all'estetica dassica, alle nozioni del bello e dell'arte, apparentemente accettati per il loro valore etico e normativo, in Filippone-Thaulero finiscono per essere "divorati" dall'ansia di ricondurre il gesto artistico e l'intenzione estetica alla più ampia "intenzionalità" del Dio-Origine, senza la quale il significato stesso dell'arte finirebbe per perdersi nell'insignificanza del tecnicismo e del puro intrattenimento. Per l'autore l'arte è una testimonianza per certi versi drammatica dello smarrimento e della resa al nulla. L'artista si "consuma" nel compimento del gesto estetico, senza mai cedere alla strumentalità dei mezzi che adopera o alla reificazione del prodotto artistico una volta uscito dalle mani del suo creatore. Il testo di Filippone-Thaulero è preceduto da un saggio di presentazione di Vincenzo Di Marco, discusso da Aldo Marroni. Il libro si chiude con un contributo di Ugo Di Toro dedicato al tema dell'origine presso gli antichi greci.