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Otto/Novecento

Naja tripudians

Annie Vivanti

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2014

pagine: 152

"'Naja tripudians', come è stato da più parti osservato, è probabilmente, nella produzione vivantiana, il libro che più di tutti 'usa la realtà come pretesto', asservendola completamente 'alla trasformazione del tema in pura letteratura', eliminando i mezzi toni e architettando una fabula che è una paradigmatica quanto improbabile lotta tra il Bene e il Male, dove l'autrice punta con decisione il dito contro la società infetta e corrotta del primo dopoguerra. Proprio a proposito di questo romanzo Cesare Garboli afferma: 'Sensibile al gusto tragicomico della 'peripezia', la Vivanti non si limita a raccontare storie stupefacenti ma le arricchisce dei trionfi del caso, di colpi di scena imprevisti, di agnizioni improbabili. Ha un doppio sentimento della realtà: superficiale e disinvolto come quello di una giornalista avvezza a tutti i retroscena del mondo, e intimo e smarrito come quello di una bambina pronta a scoppiare in singhiozzi. Ma soprattutto le piace spadroneggiare: ammazzare e fare nascere le persone, sposarle, dividerle, spargerle da una parte all'altra del globo. Le piacciono i risvolti della vita, i repentini mutamenti di sorte, i rovesci, le fatalità, i giochi e gli enigmi della fortuna". (Dall'introduzione di Riccardo Reim)
14,00 13,30

In Toscana. Appunti

Gabriele D'Annunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2013

pagine: 128

Pubblichiamo un inedito di Gabriele D'Annunzio custodito nella Biblioteca cantonale di Coira. Una raccolta di proverbi e modi di dire toscani, ordinati da D'Annunzio all'età di 16 anni, quand'era studente. Quando il Poeta scrisse questi appunti, egli era convittore nel Liceo Cicognini di Prato, che frequentò dal 1876 al 1881. La prima pagina è infatti intitolata "In Toscana". Sulla copertina ha scritto semplicemente "Appunti". Fu mandato a Prato o ci andò per suo espresso desiderio? Quanto ha fissato su quelle paginette di quaderno ci fa propendere per la seconda ipotesi: come altri scrittori e poeti di tutto spicco, anch' egli, seppure giovinetto, sentì probabilmente il bisogno di "risciacquare i panni in Arno". Il quadernetto passò poi nelle mani di Amerigo Antoniuzzi, suo compagno di camerata che, a sua volta, lo regalò a Luigi Staffetti. Questi ne fece dono, nell'ottobre del 1908, al Dott. Domenico Mosca, amico fraterno del Pascoli. Il 9 aprile 1919 il dott. Mosca lo donò alla Biblioteca Cantonale di Coira. E lì è rimasto, sepolto fra tanti libri, finché nel 1961 l'amico scrittore e poeta Paolo Gir lo scovò e ne diede notizia sui "Quaderni". Le materie trattate sono più di venti e fra queste: Rumore, Voce, Fatica e studio, Modi avverbiali, Modi proverbiali, Amore e odio, Tempo, Caldo e freddo...
16,00 15,20

Amore e ginnastica

Edmondo De Amicis

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2013

pagine: 128

Nel 1892 Edmondo De Amicis pubblica presso l'editore Treves il corposo volume (oltre quattrocento pagine) dal titolo "Fra scuola e casa", una raccolta di racconti per la maggior parte già comparsi sulle pagine di alcuni periodici (soprattutto la "Nuova Antologia"), secondo un costume di batic d'essai assai diffuso in quegli anni. Nove componimenti in tutto, in uno stile un po' arguto e un po' malinconico, sulla direttrice pedagogico-scolastica così sistematicamente perseguita da un certo momento in poi nella produzione dello scrittore. Sei bozzetti, dunque, e soprattutto tre notevoli racconti lunghi che "corrono sull'abbrivio di Cuore e del Romanzo d'un maestro": "Un dramma nella scuola", "Amore e ginnastica", "La maestrina degli operai". "Amore e ginnastica" si presenta come il più inconsueto dei tre titoli: brioso, mosso, godibilissimo, pone in luce un lato davvero imprevedibile dello scrittore, giungendo a ribaltarne l'immagine didascalica fin troppo zuccherosa e moraleggiante, rivelandosi, come nota bene Italo Calvino, il racconto probabilmente più bello, "certo il più ricco di humor, malizia, sensualità, acutezza psicologica che mai scrisse Edmondo De Amicis". In "Amore e ginnastica" il piccolo - anzi, angusto - mondo dell'Italia neonata e dei suoi volenterosi sforzi appare "teso come un campo di forze contrastanti tra gli slanci ideali delle missioni civili e i grovigli morbosi del segreto degli individui". Introduzione di Riccardo Reim.
12,00 11,40

I sommersi e i dannati. La scrittura dispersa e dimenticata nel Novecento italiano

I sommersi e i dannati. La scrittura dispersa e dimenticata nel Novecento italiano

Filippo Maria Battaglia

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2013

pagine: 118

Nel Novecento italiano esiste una letteratura che non ha trovato facili sbocchi né calorosi incoraggiamenti. Ha spesso venduto migliaia di copie, ha ottenuto premi e riconoscimenti, è stata acclamata dai suoi lettori, finendo però anni dopo con l'essere tacciata di evasione o, al peggio, di futilità. E la letteratura di Grazia Deledda e Carlo Cassola, di Federigo Tozzi e Giovanni Arpino, ma è anche quella di scrittori rimasti più in ombra, come Antonio Russello. Guardata di sottecchi dalla maggior parte degli addetti ai lavori, si è tenuta volutamente alla larga da mode e tic letterari, restandone il più delle volte adombrata. E ha così scontato la peggiore delle pene postume: non è stata ricordata come meritava, se non quale ricorrente strumento di battaglia e di polemiche letterarie. Da Alvaro a Longanesi, da Morante a Ginzburg, da Pampaloni a Cancogni, "I sommersi e i dannati" non è solo il racconto della vita e delle opere di grandi narratori, critici ed editori che hanno preferito la parola chiara e diretta all'enigma fumoso e al gioco linguistico irrisolto. È il resoconto di un persistente malinteso culturale che ha finito col coincidere con una versione riduttiva e schematica della parola e della realtà.
12,00

La trovatella di Milano

Carolina Invernizio

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2012

pagine: 160

12,00 11,40

Le più belle poesie

Le più belle poesie

Giovanni Pascoli

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2012

pagine: 67

Giovanni Pascoli (1855-1912) apre il Novecento poetico italiano. L'affermazione sembra scontata, in quanto le sue "Myricae" sono state edite esattamente nell'anno 1900 e l'altra sua raccolta più nota, "Canti di Castelvecchio", è apparsa nel 1903; acquista però tutt'altro significato se si considera la straordinaria carica di novità apportata da Pascoli alla poesia stessa. A cento anni dalla morte di Giovanni Pascoli, il libro propone una selezione di poesie scelte e commentate appositamente per scoprire o riscoprire uno dei maggiori poeti italiani.
8,00

Circe. Il romanzo di Maria Tarnowska

Annie Vivanti

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2011

pagine: 224

"Circe. Il romanzo di Maria Tarnowska" è un'opera non più editata da tempo. Appartiene all'età matura della Vivanti. L'inevitabilità di un destino prescritto e il mito della teatralità femminile dominano la scena. Ci troviamo a Kiev, nel parco della sfarzosa villa del conte Paolo Stahl. Maria Nicolaieva Tarnowska si sta esercitando al tiro con la carabina e quando il tenente degli ulani Stefano Bosewsky le dichiarò il suo amore, lei rispose: "Allora datemene la prova: mettete la mano davanti alla canna del fucile!". E lui lo fece. La bella e giovane donna tirò il grilletto. Il tenente si ritrovò una mano bucata. A questo punto il conte Vassili Tarnowsky, marito della suddetta Tarnowska, sospettando una tresca, sfidò a duello il sanguinante tenente Bosewsky. La carriera di donna ammaliatrice, però, finì male per Maria che terminò la vita in prigione, perché non tutti gli spasimanti furono fortunati come il tenente Bosewsky. "Circe. Il Romanzo di Maria Tarnowska" è un romanzo-confessione della contessa da cui si deduce che la sua vita e quella di Annie Vivanti terminarono in maniera diversa solo per l'intervento del caso.
16,00 15,20

Lettere ad Angelo De Gubernatis

Contessa Lara

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2010

pagine: 122

Angelo De Gubernatis e la Contessa Lara rappresentano, nell'ultimo Ottocento, un raro caso di sincera amicizia senza alcun secondo fine. È un fatto insolito, considerando il temperamento delle due personalità. Certo non troppo giovane lui per lei, un po' troppo avanti con gli anni lei per lui, ma circonfusa da un mito di eterna e indissolubile bellezza; tuttavia per quasi dieci anni i due ebbero una fìtta frequentazione lavorativa che mai diventò passione. Entrando appena un po' di più nell'intimità dei due personaggi viene da chiedersi come mai un celebre tombeur de femmes qual era De Gubernatis e una donna bellissima, dalla fama macchiata indelebilmente per i molti amori, non sia esploso quell'ardore divorante che ci si sarebbe potuti aspettare. Grazie alla corrispondenza fra il direttore di "Natura ed Arte" e l'editore, il milanese Vallardi e al diario privato di Angelo De Gubernatis, Carlo Caporossi cerca di rispondere al nostro quesito e presenta al lettore le lettere tra i due con intento e rigore filologico.
12,00 11,40

Fantasia

Matilde Serao

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2010

pagine: 281

"Quando muore uno scrittore, vorrei che chi gli vuol bene lo commemorasse in silenzio rileggendo di lui il libro più caro, non solo per ravvivare la gratitudine e il rimpianto, ma anche per riconoscere alla prova questo primato dei poeti e degli artisti, anche di quelli più affannati e derelitti, sul resto degli uomini: che il meglio di loro rimane sempre vivo e respira. Per affetto a Matilde Serao, io mi rileggo sotto questa abetina "Fantasia", che ha quarantaquattr'anni. Davanti al frontespizio è una litografia col ritratto della scrittrice quando ancora ella aveva un mento solo e un collo fuor dalle spalle rotonde. [...] Se oggi uscisse un romanzo con questa rapida presentazione di dieci, di venti ragazze, chiuse in collegio, allineate sui banchi della classe o della cappella, definite al primo tocco, Caterina, Artemisia, Ginevra, Carolina, e Giovanna che senza leggere, gli occhi socchiusi, mordicchia una rosa, e la pallida Lucia dai lenti capelli, dalle labbra troppo rosse, che si regge la fronte con la mano e guarda il professore attraverso le dita, sarebbero gridi di meraviglia: sia detto senza offesa pei viventi." (dall'introduzione di Riccardo Reim)
18,00 17,10

Amori

Carlo Dossi

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2010

pagine: 128

Un'opera singolare, questi Amori di Carlo Dossi, costituita da undici capitoli, dei quali l'ultimo è una sorta di riepilogo, disposti in un ordine contrassegnato da titoli e indicazioni metafisiche, di gusto allusivamente dantesco, che deve molto alla concezione tolemaica. Un'opera intrigante e singolare, per molte e svariate ragioni: per tematica, data di composizione, ideazione e realizzazione editoriale e, come sempre nelle opere di questo autore, cura ed elaborazione stilistica. (V. Guarracino)
12,00 11,40

Cronache del primo Giro d'Italia

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2010

pagine: 240

"Il Primo Giro d'Italia ciclistico si è iniziato con un incidente drammatico. Non c'è sangue, non ci sono morti, ma non per questo il dramma è meno intenso e meno commovente... Un ciclista oscuro, ignoto, ancora inesperto delle grandi gare su strada, magari, compirà tranquillamente, senza gravi incidenti, l'enorme fantastico percorso di 2500 chilometri e giungerà buon ultimo o buon piazzato alla meta; un corridore celebre, esperto, smaliziato, rotto a tutti i pericoli e a tutte le disavventure, curato, carezzato, tenuto sott'occhio, maternamente, da un'amorosa "chance" che egli impersona, accennerà appena alla corsa, metterà appena in moto la macchina. Poche centinaia di metri: un bimbo avanti, un capitombolo, un piccolo groviglio di uomini e di macchine, poi tutti, uomini e macchine, si rialzeranno, incolumi, tranne una macchina. Il piccolo gioiello d'acciaio, accuratamente miniato e irrobustito per la battaglia, giacerà solo, nella polvere, con una ruota spezzata quasi senza rimedio. E sopra di esso, spezzato, pure, un audace sogno di gloria - affranta un'energia delle più invidiate e più temute - piangente, di dolore e di rabbia, il Campione." Le cronache del primo Giro d'Italia raccontano di passioni sofferte dal sapore tardoantico e decadente e, con bonaria ironia, di fortune e sfortune tra una pedalata e l'altra. Introduzione di Ermanno Paccagnini, presentazione di Umberto Colombo.
16,00 15,20

Battista al Giro d'Italia. Intermezzo giornalistico

Achille Campanile

Libro: Libro in brossura

editore: Otto/Novecento

anno edizione: 2010

pagine: 190

Battista va al Giro d'Italia: ma chi è Battista? E forse Achille Campanile, o un suo alter-ego? Dobbiamo davvero credere che l'uno, il noto scrittore e drammaturgo, e l'altro, il suo "vecchio servitore", abbiano proprio seguito il Giro del 1932? E per di più in bicicletta? "Battista al Giro d'Italia" si fa burla del Giro e di se stesso, diverte e confonde il lettore, ma racconta ugualmente la storia macchiettistica di un Giro spesso fantastico e paradossale, in un'epoca, il 1932, in cui la televisione non esisteva e il Giro era un grande evento popolare, di cui solo radio e giornali potevano trasmettere colore, odore e sapore. Premessa di Ludovico Ciferri.
16,00 15,20

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