Polimnia Digital Editions
Sovranità, libertà e partecipazione. Per un’etica politica globale. Volume Vol. 2
Ettore Perrella
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Nel secondo volume viene riproposta l'utopia universalistica formulata da Kant nel suo breve testoLa pace perpetua. Kant mostrò che solo una federazione universale di tutti gli Stati del pianeta avrebbe potuto, un giorno, rendere impossibile la guerra. Oggi dobbiamo tutti ricordare che la partecipazione popolare è essenziale, se vogliamo salvaguardare i princìpi costituzionali della democrazia ed insieme la pacifica convivenza degli Stati. Viene perciò radicalmente contestata l'intera impostazione che viene data dal prevalere degli strumenti informatici nella propaganda politica. La politica e il diritto, se perdono una dimensione utopica, finiscono per ridursi a piatti compromessi fra interessi contrastanti, fra i quali non sono mai rappresentati quelli dei singoli cittadini. L'opera integrale è composta da quattro parti pubblicate in due volumi. Il presente volume comprende: Parte III. Libertà e sovranità; Parte IV. Globalizzazione e sovranità democratica Diritto, guerra, economia; Indice dei passi scritturali citati; Bibliografia.
La bocca della verità. Ascoltare lalingua di un bambino
Jean Louis Sous
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
pagine: 228
“La bocca della verità” è un’espressione di solito attribuita al bambino per la sua presunta innocenza e richiama la famosa formella scultorea della basilica di Santa Maria in Cosmedin, a Roma, dotata di denti pronti a mordere chi mente. Mentire al bambino non significa raccontargli bugie occasionali, ma tradire la promessa e la parola data, tutto ciò che il bambino si aspettava, e che gli spettava, in quanto frutto dell’amore e del desiderio dei genitori, seppur effimeri. Questa menzogna, che fissa il bambino in una rappresentazione ingannevole, funzionale al mantenimento dei legami familiari e sociali, è raddoppiata dai costrutti teorici dei saperi ufficiali o referenziali: si tratti delle varie neuro-psico-pedagogie dell’infanzia o del “bambino edipico” teorizzato da Freud. Abbiamo così sempre a che fare con un bambino supposto, perfino quando gli imputiamo una “domanda di cura” da lui mai formulata.
Il «Decalogo» di Kieslowski. Tra scandalo e falsa testimonianza
Sandra Puiatti, Moreno Manghi
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Qualcosa disturba la nostra immedesimazione nei grandi temi etici a cui ci convoca il Decalogo di Kieślowski: incongruità, intrusioni inesplicabili, oggetti che si ribellano alla loro funzione, creano, nei personaggi del film e negli spettatori, irritazione e malessere. Nonostante Kieślowski affermi che questi “ospiti” importuni facciano parte di «una realtà che non si può capire e non si può sistemare in un ordine logico», noi li consideriamo come i messaggeri di un'“altra scena” che contesta e sovverte quella manifesta. Dietro un Decalogo “cristiano”, riproposto come conflitto morale tra l'obbedienza ai Comandamenti e le passioni umane che «li violano ogni giorno», sembra affermarsi un elemento ebraico irriducibile, complesso e contradditorio, spesso beffardo, che mette in tensione la coerenza della narrazione, caricandola di una dimensione opaca, ostile e minacciosa. La petizione etica su cui insistono le sceneggiature rischia così di occultare o di mitigare lo scandalo radicale al centro dei dieci film, che può essere percepito solo soffermandosi sulle discordanze tra le une e gli altri.
Figure del padre in Ozu
Davide Bersan
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Yasujirō Ozu (1903-1963), è considerato un maestro per il suo modo peculiare e geniale di saper utilizzare la macchina da presa e per la sensibilità artistica che attinge dalla tradizione filosofica e spirituale giapponese. Il cinema di Ozu narra, in modo toccante e delicato, le storie della gente comune (Shomingeki) in cui è centrale la rappresentazione della vita familiare. La figura del padre è sicuramente in primo piano in quasi tutti i suoi film. La scelta del libro è di seguirne le definizioni e le trasformazioni lungo tutto l'arco dell'opera. Nel dopoguerra la famiglia giapponese (ie) deve confrontarsi con una realtà fortemente mutata e con il passare degli anni la crisi si acuisce fino a farne tremare le stesse fondamenta. Anche il padre “ozuiano” subisce la temperie di una modernità che scuote tutto ciò che trova sul suo passaggio ma, al contrario della sua parabola occidentale (che si conclude con il suo inesorabile declino), la sua funzione è quella di resistere, di non cedere, di non recedere. Il suo rimanere al proprio posto non è tuttavia ostinazione, chiusura mentale o cieco conservatorismo ma – attraverso un'esperienza costante di perdita e di lutto – assume una valenza autenticamente etica e spirituale. Dentro la faglia del suo dolore si inscrive profondamente il senso della trascendenza. Il padre somiglia allora sempre di più al custode di un Altrove, all'indicatore di un Oltre, al testimone fragile, vacillante, ebbro, del trascendente. Seconda edizione riveduta e corretta 2025.
Sovranità, libertà e partecipazione. Per un’etica politica globale. Volume Vol. 1
Ettore Perrella
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Viviamo in un tempo difficile, nel quale il mito della globalizzazione sembra ridursi in frantumi, dinanzi all'accendersi di più focolai di guerra ed ai successi delle destre, che tentano di trasformare i regimi democratici in democrature, ogni volta che custodiscono i privilegi dei privilegiati, ai danni della stragrande maggioranza della popolazione. Ma, nei periodi in cui crollano le certezze, è particolarmente importante risalire ai princìpi. E la questione di principio che viene affrontata nel primo volume di questo libro è la seguente: in che modo l'esercizio della sovranità può essere realmente democratico, per il fatto di rispettare la libertà dei singoli, senza opprimerli nelle maglie delle concezioni totalitarie dello Stato? Per rispondere a questa domanda, viene ripresa la dottrina della sovranità esposta da Carl Schmitt, che ha dimostrato che la sovranità e il suo concreto esercizio politico sono sempre e necessariamente superiori alla legge: la legittimità si distingue dalla legalità proprio perché la sovranità opera sempre nello “stato d'eccezione”, vale a dire al di sopra dei limiti dello stato costituito. E viene fatta una lunga e attenta riflessione sui presupposti ebraico-cristiani della democrazia. L'opera integrale è composta da quattro parti pubblicate in due volumi. Il presente volume comprende: Parte I. La sovranità e l'eccezione Parte II. I presupposti ebraico-cristiani della sovranità globalizzata.
Democrazia, diritto, psicanalisi. La libertà come principio
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
In che relazione è la psicanalisi con la democrazia, e di conseguenza con il principio anche giuridico della libertà dei singoli, dinanzi alle pretese universalizzanti da una parte della legalità, dall'altra di quell'assimilazione a un unico modello dei comportamenti, della quale si fanno strumento privilegiato i meccanismi informatici di massa? Questa domanda, per la psicanalisi, è tradizionale, perché era stato lo stesso Freud a sottolineare il valore patogenetico della società di massa, ed a rivendicare l'indipendenza della formazione degli analisti da ogni tipo di criterio universitario; ma è anche attualissima, visto che non possiamo non chiederci se la democrazia occidentale, oggi, è ancora effettiva, o si sta sempre più chiaramente avviando a diventare una “democratura”, nella quale gl'interessi del capitale prevalgono sempre più chiaramente sulle esigenze vitali dei cittadini, e soprattutto dei giovani. La psicanalisi è un metodo non di terapia – quindi non è una psicoterapia , checché ne dicano le leggi italiane –, ma di formazione individuale. Ed è proprio questo che costituisce l'elemento di scomoda attualità della pratica inaugurata più d'un secolo fa da Sigmund Freud. Diviso in tre sezioni – «La democrazia ieri e oggi», «La psicanalisi e la legge», «L'individuale e il sociale» –, questo volume raccoglie nel merito le testimonianze di politici, giuristi, filosofi, psicanalisti.
Dio ridotto al silenzio. Pensieri inattuali su Bergman
Davide Bersan
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
pagine: 244
La critica recente, figlia dei nostri giorni, pare stia tralasciando se non dimenticando del tutto quel messaggio unico e sconvolgente che il regista Ingmar Bergman seppe imporre sulla scena culturale e cinematografica dalla metà degli anni ‘50 ai primi anni ‘60 del secolo scorso. Si tratta di un’interrogazione acuta, dolorosa, incandescente rivolta al silenzio di Dio. Forse mai nessuno, almeno nel mondo del cinema, aveva osato spingersi così avanti nel mettere il Trascendente al centro della scena a partire da una propria domanda interiore, che nei film di quel periodo avvertiamo vivida e lacerante. Bergman non faceva mistero di esserci lui dietro al cavaliere Antonius Block de Il settimo sigillo o dietro al professor Isac Borg de Il posto delle fragole. La sua ricerca angosciata, i suoi dubbi, le sue domande assumevano la forma di un’eco che dalle sale cinematografiche svedesi si diffondeva nella società attraverso un fervente dibattito culturale. Il libro ripercorre questa stagione irripetibile, pur tenendo fermo lo sguardo sul nostro tempo.
La negazione-Die Verneinung
Sigmund Freud
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Il testo di Freud sulla negazione è atipico per la sua brevità, ma soprattutto per il modo in cui mescola brani di clinica e di metapsicologia, con incursioni in una sorta di genealogia del pensiero. Una trama di questo genere meritava una nuova traduzione italiana, in primo luogo perché le microscopiche vignette cliniche riportate ci mostrano un Freud che rovescia gli accenti psichici delle frasi dell'analizzato e fa passare nelle più impercettibili torsioni della sua lingua l'unico segno della presenza di un analista, ovvero la fiducia nell'inconscio. In secondo luogo perché il tentativo di immaginare e descrivere i primordi del pensiero umano passa da una prosa che non conosce ancora stabilmente il simbolico, dove ciò che è cattivo non ha ancora a che fare con il male della morale, ma è in una bocca e ha semplicemente un cattivo gusto. Questa edizione con testo originale a fronte è arricchita di un apparato di Note del Traduttore, di una Nota editoriale, di una Silloge dei passi riferiti al concetto di negazione estratti dall'interocorpus freudiano, di un Indice dei nomi, di un'accuratissima Bibliografia dei testi originali e delle traduzioni nelle varie lingue, ed è impreziosita da alcune immagini fotografiche non comuni. Seconda edizione a stampa riveduta e corretta marzo 2025. Postfazione di Antonello Sciacchitano.
Il cinema di Éric Rohmer. Un approccio spirituale
Davide Bersan
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
L'approccio spirituale che Davide Bersan ha scelto di sviluppare in questo volume non si discosta da quello dei due precedenti, dedicati a Ozu e Bergman: assumere la “postura interiore” di chi va in cerca delle tracce del Trascendente, e – con un'espressione che richiama il desiderio e la necessità di qualcuno che ci risulta imprescindibile – delle tracce dell'Assente, tracce di cui il cinema di Rohmer è ricco. Il libro esamina gran parte della filmografia, a partire da "Il segno del leone" (1959) fino ai tre grandi cicli narrativi: i "Sei Racconti morali", "Commedie e Proverbi" e i "Racconti delle quattro stagioni". Viene inoltre delineato lo sviluppo dei temi e dei contesti sociali che accompagnano il passaggio da un ciclo all'altro nel corso dei decenni di attività artistica del regista. Seconda edizione riveduta e corretta.
Giornale di bordo. Forme dell’atto: etica, politica, psicanalisi. Volume Vol. 5
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Molto diffuso nel linguaggio scientifico, tecnico e professionale contemporaneo, il termine “interdisciplinarità” «evidenzia il processo d’interazione di conoscenze e di competenze che spesso è indispensabile per affrontare in modo completo ed efficace determinati problemi». Pur non contestandolo apertamente, questo quinto numero del «Giornale di bordo» presenta dei saggi che all’interdisciplinarità preferiscono il limite, il bordo che si situa fra le varie pratiche intellettuali o scientifiche. L’interazione dei saperi lascia così il posto all’esplorazione del loro confine, quella frangia – che non è né questo né quello, ma al tempo stesso è sia questo che quello – che può aprire altre prospettive a un nuovo sapere. In proposito, il “caso” di Jean Louis Schefer – alla cui memoria è dedicata la parte più corposa di questo numero – è paradigmatico, perché egli ha fatto di questo “fra” un metodo che è anche uno stile. Autore “incollocabile” e (forse proprio per questo) misconosciuto in Italia, Schefer è stato senza dubbio uno degli ultimi grandi scrittori francesi, prima che anche la cultura della ville lumière venisse imbastardita dai meccanismi dell’informazione. La seconda parte del numero ribadisce questo limite: fra la politica e il teatro, nello scritto di Perrella su Misura per misura di Shakespeare; fra il corpo e l’atto, nel contributo di Vincenzo Liguori; fra i neuroni e la coscienza, nella riflessione di Claudia Lodovichi sulle neuroscienze; fra la soggettività e la funzione dell’analista, nell’articolo Le compensazioni psicologiche dell’analista, tradotto per la prima volta in italiano, di Barbara Low.
San Gregorio Palamas. L'atto increato ed il principio trascendentale della scienza
Ettore Perrella
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
Vent'anni dopo l'uscita della prima traduzione integrale delle opere di San Gregorio Palamas, da lui curata, Perrella ritorna sul contributo di questo frate athonita ed Arcivescovo, vissuto a Costantinopoli e Tessalonica nella prima metà del XIV Secolo, insistendo sul contributo essenziale che egli ha dato alla filosofia, soprattutto per quanto riguarda il rapporto fra l'etica e la scienza. In questo libro il pensiero di Palamas – assieme all'intera riflessione neoplatonica, che egli riassunse nella propria teoria dell'atto increato – viene considerato come una premessa remota e inconsapevole della fenomenologia trascendentale, assieme alle riflessioni di Sant'Agostino che stavano alla base della teoria cartesiana del cogito. Naturalmente non è facile, per un lettore d'oggi, cogliere che relazione possa esserci fra le astruse tematiche teologiche dibattute nel XIV Secolo a Costantinopoli e le problematiche che siamo costretti ad affrontare nel mondo d'oggi, sempre più determinato dalla tecnologia, dall'informazione e dai media. Ma per capirlo basta sapere che Palamas contestò radicalmente quel relativismo occidentale dal quale, più di due secoli dopo, sarebbe nata la scienza galileiana. E sta di fatto che la tecnologia non è che un'applicazione della scienza galileiana. Al facile riduttivismo scientificizzante odierno – che pensa esistere un'intelligenza artificiale, perché riduce noi stessi a delle macchine – può porre un limite, se articolata eticamente, solo la fondazione trascendentale delle scienze. Noi esseri parlanti cogliamo solo in parte la verità, continuamente mescolata alla menzogna. Ciò nonostante, il vero e il falso non sono equivalenti, come non lo sono l'essere e il non essere, perché, come Platone fu il primo a capire, il vero, a differenza del falso, si sostiene sempre su qualcosa di Assoluto.
Psicanalisi senza cura. Atto psicanalitico e atto terapeutico
Moreno Manghi
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
Perché è così intollerabile ammettere che la psicanalisi è senza cura? Perché una simile, invincibile resistenza? Eppure, quando questa resistenza cade, non troviamo più un analista-medico e un paziente, e nemmeno un analista e un analizzante, ma due analizzanti. Allora, la questione che si pone ad entrambi è: «come dare testimonianza di ciò su cui è impossibile testimoniare?». Che è poi la stessa questione, Frage, degli scampati dai campi. E forse alcuni saranno sorpresi di vedervi una sola e medesima questione. Ma il più piccolo «progresso spirituale» può forse essere ottenuto senza continuare a cercare, quantomeno, di por(se)la? Il Novecento, “secolo della scienza” che ha prodotto in fisica la nozione di campo, è anche il “secolo dei campi”, come pure il “secolo della psicanalisi”, con l'avvento di quel che Lacan ha circoscritto e definito “il campo freudiano”. Quali sono le relazioni tra questi campi strettamente, quanto forse insospettabilmente, interdipendenti? Come darne testimonianza? Di colpo, all'autore, questo libro, riletto tre anni dopo la sua prima edizione (2021) in occasione della pubblicazione di questa seconda edizione riveduta e aumentata, è apparso al tempo stesso come un congedo dalla Laienanalyse e come una tabula rasa senza di cui non avrebbe potuto veder affiorare la nuova Frage che lo interroga. Il libro include il Parere pro veritate sull'applicazione della legge 56 del 1989, di Francesco Galgano, e la traduzione inedita di "Date lilia" di Jean Carbonnier, due grandi nomi del diritto che, insieme ai recenti contributi di Roberto Cheloni e Riccardo Mazzariol, possono aiutare gli psicanalisti laici in questi tempi letteralmente "proibitivi" per la psicanalisi. Prefazione di Vania Ori.