Porto Seguro

"La vita che regala” è un romanzo sulle sensazioni di una giovane e determinata palermitana che si ritrova suo malgrado sola, fino a diventare una donna coriacea ma diffidente. Il suo cambiamento è tuttavia utile e necessario, perché il destino le presenterà l’occasione di capovolgere la sua visione della realtà, spingendola ad accogliere nuovamente la vita in ogni sua forma.

Firenze, giorni nostri. La protagonista, precaria e aspirante giornalista che a vent’anni ha perso la madre e la fiducia nella società del suo tempo, ripercorre in un monologo-dialogo con la nonna la storia italiana dal fascismo a oggi, soffermandosi sulle tappe essenziali del cammino che ha portato le donne a essere libere. Dalla Resistenza femminile, al lavoro, all’istruzione, alla lotta contro il matrimonio riparatore e il delitto d’onore, per arrivare alle manifestazioni per il divorzio, il diritto all’aborto, il diritto a essere se stesse. Un’analisi dei tempi e dei rapporti tra madre e figlia, tra donna e donna in cui la vita personale di una si intreccia con la storia di tutte e di tutti.

Michela Bettini è una donna giovane, molto bella e soprattutto caparbia e determinata. Vive una relazione con Daniele Taverni, un imprenditore di cinquantacinque anni. All’alba delle nozze col compagno, la donna organizza una cena in un agriturismo a Montepulciano, riunendo familiari, ex mogli, ex fidanzati e colleghi. Le tensioni personali e i risentimenti di una vita sembrano presagire la resa dei conti. Ma la morte di uno di loro sconvolgerà i piani di tutti. Il commissario Narducci e la madre Eleonora, psicologa esperta di cinesica, si troveranno soli, isolati da un violento nubifragio, a scavare nei più torbidi segreti dei promessi sposi e dei loro commensali, indagando fra rancori malcelati, questioni irrisolte e verità sepolte.

Non siamo nessuno. Pensiamo di esserlo ma non lo siamo. I successi sul lavoro, le conquiste sociali, i soldi, le microvittorie relazionali, i trionfi inattesi, le belle case confortevoli, pure le nostre famiglie, così rassicuranti e così sconosciute ci fanno sentire vincenti, quasi immortali, ci fanno sentire qualcuno. Ma tutto questo non conta niente, assolutamente niente. Ce ne accorgiamo solamente quando alziamo la testa dai nostri piccoli grandi affari personali. Se alziamo la testa vediamo lui: Andrea Lanfri. Andrea Lanfri è qualcuno. Forse semplicemente un uomo. Basta guardarlo e ascoltarlo. Lo senti, lui ha vinto. Ha vinto perché è pieno di sogni, anche se qualcuno ha cercato di strappargli via pezzi di vita. Ma la vita è strana, si nasconde e ti accorgi che esiste quando capisci che può scivolarti via. L’unica cosa che possiamo fare è afferrarla con tutte le nostre forze per non lasciarcela scappare. La storia di Andrea è raccontata in modo semplice, quasi ingenuo, a volte apparentemente elementare nelle verità essenziali che ci svela pagina dopo pagina. Ma la storia di Andrea, in fondo, è semplicemente la vita... contro la morte.

“Il posto dei silenzi” è un romanzo più che una raccolta di racconti. Un filo sottile, a tratti invisibile, tiene sospese tre storie radicate nella realtà che a ogni passo, si sfaldano in una nuova luce, onirica, rarefatta. Chiara, una ventenne vessata da improvvise ristrettezze economiche, troverà un annuncio segnato in uno strano, magnetico bigliettino. Dopo aver posato nuda per un ambiguo personaggio si confonderà in un groviglio di emozioni che la faranno smarrire e ritrovare senza argini fra sogno e realtà. Dante, invece, è un pompiere impegnato a salvare la propria vita e quella di due sorelline tra le macerie generate da una violenta scossa di terremoto. Chi sono le bambine? Perché l’uomo sente il dovere di sacrificare la sua vita per la loro? Il finale, sconvolgente, offrirà le sue inquietanti risposte. Infine, Leonardo, che durante una cena intima e intensa, si innamora perdutamente di Viola, bellissima e impalpabile come un ricordo. Due identità, due universi, quello femminile e quello maschile talmente lontani da arrivare a sovrapporsi. David Potito ci insinua in un luogo inatteso e frammentato, reale e immaginario al tempo stesso, magico e profondamente umano.