Scatole Parlanti

New York, 1926. Preparatevi ad accogliere la coppia di investigatrici più iconica e irresistibile dei ruggenti anni Venti! Mabel Vane, ex bibliotecaria dal passato fumoso, è ironica, misteriosa, affascinante e non indaga senza un bicchiere di gin in mano. Al suo fianco l’inseparabile Olivia Bow, una bassottina dal fiuto infallibile, dal carattere sfrontato e dall’ironia tagliente. Insieme si muovono tra il lusso sfrenato del lago di Como, i fumosi skyline di New York, passando per i boulevard di Parigi e le palme ingannevoli delle Hawaii. Conoscono una sola regola: risolvere i delitti sempre con stile e a qualunque costo… prima che l’alta società provi a sbarazzarsi di loro!

Pavia, 2035. In un agosto arroventato dai cambiamenti climatici divenuti sempre più insostenibili, il commissario Stefano Grisi della Questura di Pavia e il suo vice di origini finlandesi Arto Loikaala sono alle prese con un assassino incendiario e vendicativo. Grisi si muove con la sua squadra tra una città sonnolenta e non ancora abituata ai nuovi prodigi della tecnologia moderna, come i robot androidi utilizzati ormai ovunque, e le morbide colline dell’Oltrepò pavese. Dando la caccia al colpevole ma anche ai suoi fantasmi, Grisi cerca un equilibrio tra il lavoro e sua figlia undicenne Adelaide, che è rimasta con lui dopo che la moglie Giulia li ha abbandonati scomparendo nel nulla quando la bambina aveva solo tre anni.

Camogli, un tranquillo borgo affacciato sul mare, dove il tempo sembra essersi fermato tra vicoli stretti e case color pastello. Un brutale omicidio spezza la quiete, ma è solo il primo di una serie di delitti, le cui vittime sono tutte legate alla stessa persona: Marco, un giovane pescatore solitario, prigioniero di un passato difficile e di un amore tormentato, che si trova improvvisamente coinvolto in un vortice di segreti, sospetti e verità pericolose. A indagare è Emma Di Leo, commissario in cerca di riscatto dopo lo scandalo che l’ha coinvolta nella sua terra d’origine. Tra le sue mani prende forma un caso dai contorni sfocati, un labirinto in cui verità e inganno si confondono e in cui nessuno è davvero innocente.

Il secondo dopoguerra segnò un momento di grande cambiamento in Italia: il boom economico permise a tante famiglie lussi e sogni un tempo impensabili, come le vacanze al mare che tanto bene facevano ai bambini. Siamo sulla costa toscana, in Versilia, negli anni Cinquanta, e un caleidoscopio di personaggi buffi e intriganti anima questa storia a metà tra il realistico e il fantastico di un mondo che forse oggi a molti potrebbe davvero sembrare surreale. Un affresco della prima metà del secolo fra saga familiare e commedia all’italiana in cui vizi e virtù mostrano quanto sia ricca la varietà umana e quanto a volte sia tortuosa la strada verso la ricerca di un’identità.

Nella nebbiosa provincia di Padova Stefano Bruzzone, un ex maresciallo dal passato enigmatico e doloroso, vive una vita dissoluta e solitaria tra alcol e sigarette, in attesa della giusta dose di coraggio per farla finita. Un giorno, però, viene contattato da una donna tanto ingenua quanto testarda. Sei anni prima, suo fratello ha ucciso la moglie incinta e poi si è tolto la vita con la stessa pistola. Il caso è stato archiviato come un omicidio-suicidio da manuale per mano di un uomo instabile. Tuttavia, lei è certa che la verità vada ben oltre e, dopo anni di infruttuosi tentativi, l’ex maresciallo è la sua ultima spiaggia. Comincia allora un’indagine che, in fondo, solo un’indagine non è. Bruzzone viene coinvolto in un vortice di segreti, omissioni, incompetenza; una matassa che si può sbrogliare solo riesumando il suo intollerabile passato. Tra personaggi oscuri e verità omesse, Bruzzone si ritrova suo malgrado a vivere la sua vecchia vita; e, in un certo senso, a riscoprirsi vivo.

Questo libro nasce come un viaggio ironico e profondo nel mondo del benessere e dell’auto-espressione estetica. Attraverso capitoli tematici, racconta il corpo, il volto, la pelle e le relazioni non come contenitori da migliorare, ma come luoghi in cui abitare meglio. Non si tratta di un saggio accademico né di un memoir puro, bensì di una narrazione ibrida: riflessiva, personale, talvolta semiseria, che si muove tra osservazione sociale, esperienza vissuta e desiderio di una bellezza più autentica e consapevole.

"Il valore dei soprammobili" è una raccolta di testi di vario genere – biografici, autobiografici, cenni di saggistica –, accomunati dal voler dare la scelta al lettore di ricavarne quanto gradito in base alle proprie preferenze. Per questo motivo le tematiche e le scelte stilistiche sono molto variegate, dando così la possibilità di incontrare i gusti di tutti. Proprio come un insieme di articoli talmente differenti da non poter essere racchiusi in un’unica definizione se non, appunto, miscellanea.

Tutti pensano che gli insegnanti facciano “la bella vita”: poche ore di lavoro, tante ferie e tre mesi di vacanza. Peccato che la realtà sia un po’ diversa. Tra alunni che si addormentano sui banchi, consigli di classe che sembrano sedute spiritiche e riunioni dove si discute animatamente di griglie di valutazione, l’autrice racconta un anno di scuola con ironia, dolcezza e un irresistibile senso del caos. A casa, poi, non va meglio: un figlio travolgente, un marito spesso in missione, un cane iperattivo e un criceto che osserva sornione completano il quadro di una quotidianità tanto faticosa quanto meravigliosamente vera. Un diario che fa sorridere, ridere a crepapelle e, a tratti, commuovere.

Questa non è la storia di un compleanno, né di un amore, né di un’amicizia. Eppure, in queste pagine, ci sono tutte e tre le cose – e forse anche di più. Alberto, il protagonista, racconta la propria vita dialogando con 生, ideogramma cinese che significa “vita”: una presenza invisibile, ironica e poetica, che diventa voce interiore, alter ego e compagno di viaggio. Insieme attraversano memorie, sogni e visioni – dall’infanzia ai cieli delle Galápagos, dalle case di famiglia ai misteri dell’arte e della scienza – cercando nel caos del mondo un filo che unisca emozione, conoscenza e bellezza. 生 non è solo un amico immaginario, è la parte più autentica e indocile di Alberto, ciò che non si adatta e apre spazi di libertà e immaginazione. Tra realtà e invenzione, il racconto esplora con leggerezza e profondità il senso della diversità e dell’inclusione, mostrando come ogni esistenza sia unica e degna di essere narrata, per celebrare quei piccoli miracoli quotidiani che la rendono un’opera d’arte in costruzione.

Qual è il senso di certe presenze nella nostra vita? Perché mai proprio quella invece che un’altra persona doveva irrompere nei nostri giorni, nei nostri già precari equilibri? È quanto anche Greta e Guido tornano a chiedersi continuamente, nonostante la loro comunione d’anime, malgrado la custodia reciproca, al di là della propria indole, spinti a reinventarsi grazie alla presenza dell’altro: mai così vicino, ognuno mai così lontano.

Luce non ha tutte le risposte, ma ha imparato a farsi le domande giuste. Le metamorfosi di Luce è un viaggio interiore tra stazioni senza destinazione, caffè amari, silenzi scomodi e scarpe inadatte. Un racconto frammentario, poetico e ironico per chi si sente in bilico, ma sceglie comunque di restare. Perché, a volte, partire da sé è già una rivoluzione.

"M’ama Dance Academy" è la storia di Jenny e Alessia, ex campioni mondiali di danze caraibiche che, dopo vent’anni di sogni infranti e speranze deluse, viaggiano per l’Italia con una compagnia di ballo itinerante. Il destino fa incrociare il loro cammino con quello di un gruppo di migranti africani, trasformando così una tournée estiva in un’esperienza intensa e straordinaria, ricca di avventure e colpi di scena. In questo romanzo, incentrato sul coraggio, sul valore dell’accoglienza e sul potere salvifico della solidarietà e della danza, quest’ultima diventa l’unico linguaggio in grado di unire mondi diversi, sconfiggere pregiudizi e regalare ai protagonisti una seconda possibilità.