Susil Edizioni

Provate a immaginare una vita piena di cassetti colorati. Se cercate di aprirli, troverete un mondo meraviglioso, pieno di cose che non avreste nemmeno pensato. Io faccio parte della famiglia dei pagliacci ed ora vi racconto come è successo. Comprai un armadio pieno di cassetti e dall'interno sentii la voce di una bambina. Non riuscii a capire da quale di questi cassetti provenisse, finché un giorno, uno dei pagliacci che si trovavano all'interno trovò una chiave magica per aprire l'armadio. Tuttavia, c'era bisogno della parola chiave altrimenti la bambina non avrebbe aperto.

È arrivato il momento di “Pensare insieme l’educazione” per costruire un sistema educativo integrato (istituzioni, territorio, famiglia, scuola, agenzie educative, associazionismo, volontariato…) che sia concreto, reale e che promuova la cultura di un nuovo umanesimo con centralità la persona. Le istituzioni devono investire e valorizzare la strutturazione di un positivo e costruttivo sistema educativo integrato: democratico, rispettoso delle libertà, della dignità umana, della non violenza, della convivenza civile e democratica, della cittadinanza attiva, della cittadinanza globale, della cittadinanza digitale, della difesa del pianeta, della formazione di qualità, della promozione della crescita personale, culturale e sociale degli alunni, della difesa delle diversità, della creazione di una comunità educante che miri allo sviluppo armonico della personalità di ognuno, all'integrazione e all'inclusione nel mondo circostante.

Valmontone, 1944. Mentre il mondo è sconvolto da drammatici eventi bellici, nel maestoso palazzo della famiglia Doria Pamphilj a Valmontone, una giovanissima domestica di origini toscane - al seguito di una vedova e del suo bambino fuggiti dalla capitale occupata dai nazisti - scrive un diario in cui, quotidianamente, annota la dura realtà della vita durante i mesi più critici del conflitto. Nel chiuso della sua stanza, dove risuonano gli echi delle sofferenze causate dalla guerra e le atroci esplosioni delle bombe, la ragazza racconta le vicende di un’umanità variegata che affronta con dignità prove estreme e il nascere di un’amicizia con un soldato tedesco, ricoverato nell’improvvisata infermeria della residenza principesca.

«Camminate secondo lo Spirito... Il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,16 ss).

Luigi Colombo è stato condannato per uxoricidio. Tutte le prove hanno dimostrato la sua colpevolezza senza ombra di dubbio: d’altra parte i carabinieri lo hanno trovato con il coltello sanguinante in mano e lui non ha neppure tentato di difendersi. Ormai sono passati due anni e al commissario Liliana Massa viene chiesto l’impossibile. Le certezze sono davvero certezze? L’impossibile può diventare possibile?

Lo jano è un pugnale maledetto che può donare grandi poteri, ne esistono dodici e non devono finire nelle mani sbagliate. Lei ha quattordici anni e non ha un nome. Vive da sempre su una nave pirata, in mezzo ad energumeni non troppo cordiali. Saranno i suoi nuovi compagni di viaggio, in particolare il giovane Rich, a tirarla fuori da quella situazione, mostrandole tutto ciò che ancora non conosce e dandole, finalmente, un nome: Angelica. Insieme vivranno un’avventura che supera i confini della realtà, un viaggio incredibile, pieno di pericoli, misteri e rivelazioni. Cos’è un Jano? Cos’ha di diverso da un semplice pugnale? E perché a volte gli occhi di Rich sembrano cambiare colore? E siamo sicuri che Angelica sia davvero una semplice ragazza? Un romanzo sorprendente che non concede un attimo di respiro.

Semplici e profonde, essenziali e sincere, sono poesie senza pudore né autocompiacimento. Senza fronzoli né orpelli poetici, sono la voce rauca di chi nella vita oscilla, sospeso tra il bisogno di scappare e il sogno di volare, intrappolato tra il quotidiano e il sublime. Dedicate agli ibridi, in equilibrio precario tra la realtà e l'arte. Agli infiltrati nella vita: né prigionieri né liberi.

Età di lettura: da 6 anni.

Monti Carpazi. Orfanotrofio dei trovatelli. Racchiusa in una misera cornucopia, e abbandonata da chi la doveva proteggere, inizia la storia di Lea, bambina con una forte fragilità emotiva, che ci porterà a ripercorrere le gioie e i dolori della sua giovane vita. La storia invaderà altre terre: dai Monti Carpazi alla grande Kiev, dal Brasile alla Foresta Amazzonica in tutto il suo verde splendore. La storia prenderà la piega brutale dell’Apocalisse, ripercorrendo l’inferno di Pryp’jat, la città fantasma. Tutto si concluderà con un inaspettato respiro di vita.

Questo lavoro si è concentrato sui principali effetti della rivoluzione tecnologica 4.0 e di due recenti shocks strutturali, attribuibili al COVID-19 e all’invasione della Russia in Ucraina, sull’economia italiana. In particolare, il libro si sofferma, da una parte, sulla spontanea capacità di resilienza e di reazione alla crisi pandemica di una discreta parte del sistema imprenditoriale italiano e, dall’altra, sulle varie misure adottate dal Governo, di carattere strutturale, e per fronteggiare la crisi. Riflessioni di più largo respiro sono sviluppate sul ruolo dello Stato in campo economico (sensibilmente accresciutosi in questi ultimi anni) e, soprattutto, sul ruolo che è stato e che potrebbe essere assunto dalla politica industriale, in Italia, all’interno del presente scenario caratterizzato da un susseguire incalzante di rischi sistemici e da una crescente complessità e incertezza.

Laura è una ragazza calabrese con un passato difficile, ha appena finito di scontare una pena detentiva; in questo frangente conosce un uomo tanto affascinante, quanto ambiguo, alimentando i suoi propositi di cambiamento. Sperimenta il brivido che uno sguardo riesce ad imprimere nella schiena, la passione emerge imperiosa: nessun filtro, nessun limite, nessuna legge che non sia il piacere. Cerca di ritrovare sé stessa, ripartendo dal luogo in cui la sua esistenza si era fermata, una terra dove la ’ndrangheta ha tracciato un’onta incancellabile nel tessuto sociale. Si affaccia ad un nuovo percorso in una pubblica assistenza, abbandona le armi da fuoco e la sua arma di riscatto sarà quella di allontanare i giovani dalla strada. I fantasmi del passato tornano a bussare alle porte del presente, riservandole sorprese molto sgradite. Cresce il buio che conduce all'alba, ricade, senza accorgersene, nel vortice della droga. Dapprima si sente una tossicodipendente normalizzata e perfettamente mimetizzata nella società, come se vivesse una doppia esistenza, sin quando non si renderà conto di aver toccato il fondo...