Tararà
Sandro il reduce
Alberto Albertini
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2020
pagine: 93
Parlare di nuovo dei militari italiani deportati in Germania durante l'ultima guerra mondiale potrebbe sembrare superfluo o retorico, se attraverso la storia-tipo di uno, non si cercasse di capire il periodo storico, la vita, la società di allora. Impresa presuntuosa certamente, se avesse la pretesa di spiegare. Molti libri sono stati scritti e solo riunendo il contributo dei molti si potrebbe tracciare una storia della guerra e delle cause che l'hanno determinata, lasciando sempre aperto il baratro della "banalità del male". La storia di Sandro, simile a molte altre, proprio perché molti erano nella sua stessa condizione di esistenza, inserita nella "storia" ma al suo livello umano, potrebbe darci una visione ancor più tragica.
Dell'alpinismo
Andrea Bocchiola
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2020
pagine: 84
L'alpinismo nasce come tempo logicamente secondo all'estromissione del mito dallo spazio alpino, alla rimozione dell'animale mitologico nella mente dell'uomo, come avrebbe detto Galileo. Lo scienziato cola la gabbia di acciaio del suo sapere sulla calotta del Monte Bianco e l'alpinismo sopraggiunge come effetto di quel gesto ma anche come reinvestimento di quel gesto e di quello spazio in se stesso. In questo senso l'alpinismo emancipa la calotta dalla gabbia di acciaio per dedurre una figura di montagna imprevedibile rispetto alle regole del mito e del discorso scientifico. L'alpinismo estrae la montagna, per differenza, dalla montagna come mito (estromesso dalla scienza) e dalla montagna come oggetto naturale, istituito dal discorso scientifico. L'alpinismo trattiene della montagna mitica la dimensione sublime e della presa scientifica la riduzione di questa stessa dimensione. D'ora in poi la montagna non sarà più sublime e nemmeno meramente naturale: sarà estrema. L'alpinismo inventa la montagna come spazio e luogo estremo, ossia frequentabile ma esposto. In che senso si tratta appunto di vedere. Prefazione di Enrico Camanni.
Orio e gli altri. Di giovinezza e di guerra
Orio Ciferri
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2018
pagine: 110
"Quando i partigiani occuparono temporaneamente Alba, una pattuglia della Guardia Nazionale Repubblicana voleva entrare in casa nostra. Per farsi aprire, i militari si misero a dare colpi alla porta con il calcio dei fucili. Zia Margherita, senza aprire, gridò che non era il modo di fare, che così si comportavano gli animali e che lei alle bestie non avrebbe aperto. Quando costoro chiesero, in modo più civile, di aprire la porta, lo fece e tutto finì lì. Sarebbe bastato molto meno per venire arrestati. Qualche familiare le fece presente il rischio che aveva corso lei, e con lei tutti gli altri. Replicò che non trattava con le persone che mancavano di garbo, mi pare usando la parola dialettale 'dòit', che in piemontese significa proprio 'garbo'." Prefazione di Vittorio Emiliani.
La gegnia. Una postina diversamente Walser
Rinaldo Luigi Del Togno
Libro
editore: Tararà
anno edizione: 2017
pagine: 188
La valle Vigezzo nel contesto alpino
Giovanni Simonis
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2016
pagine: 111
Un'attenta catalogazione delle case nobili della valle, risultato di una ricerca lunga e attenta. Si ricostruiscono i criteri con cui fu organizzato il territorio nella forma della "dimora", si evidenziano le tecniche costruttive e se ne rappresentano alcuni aspetti formali. Si comprende così anche la vita quotidiana del passato e si cerca di trasmettere la necessità di recupero di una "vocazione" perduta negli anni della seconda metà del '900 con uno sfrenato consumo del territorio.
L'orto di Pietro
Carola Lodari
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2016
pagine: 125
Gli incontri di un gruppetto di amici al circolo del paese di Valbello, dove non succede mai nulla di speciale, oppure nel giardino di Laura o nell'orto di Pietro sono anche l'occasione per parlare di piante poco note, che siano fiori, ortaggi o spezie. Ma stavolta qualcos'altro è accaduto e viene coinvolto perfino un giovane giapponese per risolvere in modo tecnologico il mistero delle capre che devastano l'orto dell'anziano. Mentre dai ricordi di un'infanzia spensierata nasce l'idea per ammansire un contadino avaro e scorbutico, le piante descritte e illustrate restano i personaggi più importanti di questa scherzosa vicenda d'altri tempi.
Mentre il gelso buttava. Il disastro di Feriolo de 15 marzo 1867
Pierangelo Caramella
Libro
editore: Tararà
anno edizione: 2016
pagine: 223
È nota l'importanza che il gelso rivestiva in passato, sia per la produzione della seta, sia per i suoi gustosi frutti. Anche nella modesta economia feriolese alla meta? dell'Ottocento questo albero occupava un posto significativo e veniva quindi coltivato con estrema cura ed in quantità notevoli. Nel periodico perpetuarsi delle stagioni che annualmente rinnovano la rinascita della vita, anche il gelso, come del resto tutti gli altri alberi, nel mese di marzo inizia a "buttare", cioè ad emettere i primi germogli, che poi diventeranno fiori, foglie, frutti, vita. A Feriolo anche nel marzo del 1867 si intravedono i primi segnali di un nuovo rinascere. Ma in un istante la vita si interrompe, poiché accade quello che non deve accadere, non può accadere: una parte del paese all'improvviso viene inghiottita ed avvolta dall'abbraccio letale delle acque del lago. Persone, animali, case e cose sprofondano, lasciandosi alle spalle paura, sgomento, disperazione e domande senza risposta. Ed è questo il filo conduttore del presente lavoro: cercare di raccontare e di capire ciò che è accaduto a Feriolo quel terribile 15 marzo 1867, mentre il gelso rinasceva, partendo dall'analisi delle travagliate fasi che hanno caratterizzato la importante costruzione dello "scalo per i piroscafi", per passare alla cronaca del disastro, alle notizie sulle vittime e sui danni subiti, ai risarcimenti, alle cause che hanno scatenato questa immensa tragedia.
Immersioni. Quando il lago è dentro e fuori
Cristina Barberis Negra, Rudy Di Pasquale
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2015
pagine: 75
"Il 16 novembre 2014 il Lago Maggiore esonda. Non è una delle piene più violente che Verbania abbia in memoria, ma per alcuni giorni la città non è più la stessa e vive sospesa tra paura e stupore. Di quei giorni ognuno ha una storia da raccontare, perché chi vive davanti all'acqua sa che basta un instante perché tutto muti dentro e fuori dal lago".
Solai e cantine dell'idrobiologico a Pallanza. Gli antichi strumenti della scienza dei laghi
Roberto Bertoni
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2015
pagine: 159
"Tu di che cosa ti occupi?" Di limnologia - "Eh? Ma è legale in Italia? E che sarebbe" Questo è il dialogo tipico che si snocciola quando incontro qualcuno che mi chiede del mio lavoro. Il tentativo di approfondimento che segue di solito attrae l'interlocutore. Spesso però non c'è tempo per andare oltre la semplice definizione che recita "la limnologia è la scienza che studia i laghi". Raramente, poi, la curiosità dell'interlocutore è così forte da spingerlo a consultare un testo di limnologia. Non ce ne sono molti in italiano, ma il vero problema è che affrontare la lettura di un testo scientifico richiede sempre un certo sforzo. Questo libro non allunga la lista dei testi di limnologia disponibili. Però può far scoprire questa scienza perché è un museo virtuale degli strumenti usati nel secolo scorso per la ricerca limnologica. Si tratta di oggetti curiosi e inconsueti, qui presentati con molte immagini e poco testo per solleticare la curiosità del lettore senza scoraggiarlo. In queste pagine di strumenti ce ne sono davvero tanti, anche perché il libro è ambientato a villa De Marchi a Pallanza. In questa villa per quasi un secolo si sono studiati i laghi e da oltre 70 anni c'è un istituto di ricerca che proprio di laghi si occupa.